Aosta Capitale - 17 agosto 2021, 08:00

Aosta: Josette Borre l'assessora vice sindaco sognatrice razionale e ragioniera

Proseguiamo a fare il punto con la giunta comunale di Aosta. Si tratta della sesta intervista, a Josette Borre, in quota Uv; Vicesindaco, Assessora alle Finanze, alla Polizia locale e ai Servizi demografici

La vice sindaca Josette Borre

La vice sindaca Josette Borre

Laureata in Scienze dell'Economia e della Gestione Aziendale nel 2012, dipendente dell'Azienda Pubblici Servizi, mamma di due bimbi. Nata nata nel 1988 e cresciuta nella collina di Aosta di lei si dice che ha ottima capacità di lavoro di gruppo, team building, buone capacità comunicative, ottime capacità di ascolto e di sintesi

Per cominciare Assessore o Assessora? 

“Ho grandissimo rispetto per la questione di genere, non mi offendo se mi si chiama assessore”. 

D’accordo Assessora, come le è nata la passione per la politica?

“Un po' per caso, un po’ grazie alla mia famiglia, in particolare mio papà. Militavo nella Jeunesse e nel 2015 fui la candidata delle comunali di Aosta per la Jeunesse Valdotaine”. 

Come concilia il lavoro di mamma-manager di famiglia con la passione per l’Amministrazione?

“Conciliare tutto è la grande sfida giornaliera. Qualunque donna che lavora e ha una famiglia deve fare quello che faccio io tutti i giorni. Sono convinta che la realizzazione personale delle donne influisca favorevolmente anche sull'armonia dei figli”.

Ora che ci conosciamo, come stanno di salute le casse comunali?

“Le casse delle amministrazioni locali hanno subito uno sconvolgimento dal patto di stabilità in poi. La grande sofferenza per il comune di Aosta è la parte di spesa corrente, ovvero la spesa di gestione. Per la parte di investimenti i finanziamenti sono in qualche modo più facili da trovare, ancora di più da quest'anno in poi dove ci prefiguriamo uno scenario in cui riusciremo a garantirci fondi nazionali e europei, rimane sempre la più grande delle nostre difficoltà:riuscire a spendere.

Sempre una cosa che si dice ma la difficoltà di mettere in campo azioni da capoluogo di regione, quale il finanziamento puntuale per il quartiere Cogne, richiedono risorse umane di cui noi siamo carenti. L'ossigeno di cui il comune di Aosta avrebbe bisogno sarebbe finanziamenti correnti e una modifica al vincolo di spesa per le assunzioni di personale”. 

Per avere una misura di grandezza ci riassume per le voci più importanti i capitoli di spesa?

“Il totale delle spese correnti e di quasi 62,4 milioni di euro, mentre per le spese in conto capitale per investimenti è di quasi 7,3 milioni di euro”.

L’impegno più consistente?

“Riguarda i servizi istituzionali, generali e di gestione il cui importo ammonta a oltre 23 milioni di euro che consentono di finanziare il funzionamento della macchina amministrativa, tra le quali le spese per il personale. Nei passati esercizi il trend di questa è stato al ribasso,  con il 2021 invece, si cerca di invertire la tendenza perché considero che le risorse umane sono fondamentali per un buon funzionamento della macchina amministrativa, sono il motore di risposta ai bisogni dei cittadini”.

Altri corposi impegni?

“In ordine di rilevanza abbiamo l’impegno di oltre 12,6 milioni di euro per il verde urbano, i giardini pubblici, la gestione dei rifiuti che pesa per 6,600milioni di euro, il servizio idrico integrato che per 5,3 mln”.

E per le politiche sociali e le famiglie?

“Il tutto rientra nella missione 12 sulla quale abbiamo impegnato oltre  9 milioni di euro per i servizi per l’infanzia e gli asili nido, che assorbono per oltre 2 mln, mentre il servizio anziani assorbe più di 5 milioni per  interventi di sostegno ai disabili, soggetti a rischio di esclusione sociale, interventi per le famiglie e per il diritto alla casa”.

Trasporti e strade?

“La missione 10 trasporti e diritto alla mobilita racchiude interventi per oltre 6 milioni di euro; qui troviamo la manutenzione strade e di tutte le infrastrutture stradali, tutti gli interventi di viabilità compresi gli impianti di illuminazione pubblica, lo sgombero neve, il progetto di Aosta in bicicletta delle piste ciclabile che vale sul triennio di previsione per oltre 4 milioni di euro del Fondo Europeo Sviluppo Regionale e prevediamo la riqualificazione della piazza della Cattedrale e la sistemazione del borgo di Arpuilles”.

Per lo sviluppo economico quanto investe ed in cosa il Comune?

“La produzione di ricchezza è il risultato della messa a sistema di politiche pubbliche e iniziative private. In questo senso le Regioni hanno certamente un ruolo predominante, ma anche le amministrazioni comunali possono porre in essere azioni e strategie volte alla crescita del tessuto economico nel territorio, a partire dagli investimenti messi a bilancio da questi enti”.

Ma in concreto?

“Noi che abbiamo iniziato da poco meno di un anno questa corsa era importante ridare un po’ di bellezza e cura alla nostra città un po’ insofferente. Per questo abbiamo di reinvestire di più sul verde sulle piccole manutenzioni del territorio. Ma il  tutto richiede tempo per essere visibile. Abbiamo inoltre messo in piedi un'agevolazione importante sulla tassa rifiuti per tutte quelle attività che avevano sofferto la pandemia”.

Il Comune di Aosta può essere considerato esemplare nel mantenimento dei servizi?

“Abbiamo cercato di mantenere i servizi, pur in ristrettezze economiche. Negli ultimi anni non ha incrementato il suo livello di indebitamento. I mutui danno la possibilità di investire se non si trovano finanziamenti alternativi ma purtroppo aumentano le spese di parte corrente nel periodo della restituzione”.

Ci parli delle partecipate ed in particolare dell’Aps che conosce bene…

“Inizio dicendo che è emerso di Aps tutto quello che non è... è sempre stata ed è un'azienda seria, sempre con uno sguardo agli interessi aziendali e del comune prima del resto. Negli anni ha dimostrato di avere un forte potenziale, è chiaro che i tempi sono cambiati, per esempio negli anni le farmacie hanno risentito dell'abbonamento del valore delle ricette e hanno dovuto reinventarsi per rimanere in equilibrio.  

Credo che Aps sia una partecipata modello, con tantissime cose che possono essere migliorate ma altrettante molto valide. È importante ridisegnarne i contorni per farla crescere”.

E’ di moda parlare di economia circolare, che sta facendo il Comune? 

“Come molte altre città a piccoli passi stiamo cercando di attuare politiche sempre più Green.  Anche questi sono dei processi. Alcune scelte obbligate che magari subito non piacciono molto ai cittadini vanno in quella direzione”.

Che progetti ha nel cassetto?

“In realtà il mio progetto ora è fare bene e portare avanti in modo serio il mio ruolo”.

Cambiamo delega, anche lei si è trovata un’eredità per niente lusinghiera tanto che i più pensano che questa nostra cara città sia votata al disordine e all’incuria; di questo il nostro giornale ne ha parlato a lungo. Concorda?

“Io penso che la città sia stata un po’ trascurata in primis per esigenze di bilancio... quando le risorse finanziarie sono ridotte all'osso i miracoli non si possono fare. Penso anche che come sempre fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e che quindi è normale che l'attenzione sia più spesso sulle cose che non vanno rispetto a quelle che vanno. È fuori dubbio che tutti vogliamo un Aosta bella pulita e attrezzata”.

In termini più generale, però, i fatti di vandalismo sono all’ordine del giorno?

“La cronaca locale ci racconta che alcuni fenomeni di vandalismo ci sono purtroppo. Io non voglio negare che qualche situazione di criticità ci sia, ritengo fondamentale che si lavori oltre che sulla messa in sicurezza con l aiuto della videosorveglianza i luoghi più sensibili, anche sensibilizzando fino alla stregua la civiltà alla civiltà, all'amore i luoghi in cui di passa, a rispettare quello che è di tutti. Io credo tantissimo in un'educazione anche un po rigida che porti avanti i valori della collettività”. 

Non sarebbe il caso di potenziare l’organico della Polizia Locale?

“C è in corso l'espletamento di un concorso pubblico per quattro agenti di polizia locale per l'anno 2021. La graduatoria rimarrà valida e speriamo di potervi attingere anche negli anni successivi per cercare di potenziare  un apparato anch'esso provato dagli anni di blocco delle assunzioni”. 

Per concludere: come immagina Aosta nel 2025?

“In qualche modo sono una sognatrice razionale, una sognatrice ragioniera...non riesco mai a non fare i conti. Per questo penso che Aosta possa continuare ad essere una bellissima città apprezzata molto spesso più dai turisti che da chi ci vive... come naturale che sia. Credo che serva costanza e sicurezza economico finanziaria per poter curare nel modo giusto il nostro piccolo gioiellino.

Per tornare ad un'immagine vedo Aosta un più verde, più illuminata e qualche riguardo in più per l’arredo urbano nel centro ma anche nei quartieri e nelle frazioni”.

Quindi?

“Una città con qualche buca in meno sulle strade, con pezzi di quartieri prossimi alla riqualificazione. Un Aosta che vuole dire la sua rispetto a quello che davvero è: Aosta Capitale della Valle d’Aosta” 

Merci

 

piero.minuzzo@gmail.com/ascova

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