ECONOMIA - 19 marzo 2020, 22:26

Finaosta nel caos si è dimesso Vivien Charrey; per Testolin è arrivata una nuova tegola

Ciò che si sta verificando ai vertici della finanziaria regionale, per gli aspetti economici finanziari e politici, è pari al virus che ci sta mettendo in ginocchio

Finaosta nel caos si è dimesso Vivien Charrey; per Testolin è arrivata una nuova tegola

Renzo Testolin certamente non si aspettava che dopo il coronavirus gli arrivasse tra capo e collo anche il cugino. Infatti le dimissioni di Vivien Charrey dal CdA di Finaosta rappresentano un bel virus per il Presidente della Giunta non eletto che in pochi mesi ha visto il CdA di Fianosta scendere da 5 a due; prima si sono dimesse Caroline Togniettaz e Stefania Fanizzi. Ora Charrey.

Ciò che si sta verificando ai vertici della finanziaria regionale,  per gli aspetti economici finanziari e politici, è pari al virus che ci sta mettendo in ginocchio.

Vivien Charrey, consulente aziendale

Tutto pare sia nato dalla spaccatura che si è verificata nel CdA per la nomina del Direttore Generale Paolo Giachino. Nicola Rosset, presidente della Chambre, e Vivien Charrey hanno votato a favore; il presidente Andrea Leonardi, commercialista in pensione e come tale non è stato buona cosa nominarlo, si è astenuto. Invece di dimettersi, trovandosi in minoranza, il presidente ha mantenuto il suo posto.

Per l’assunzione del nuovo Direttore è stato pubblicato un bando pubblico. La trasparenza è stata massima, ma forse c’era chi aveva puntato su un cavallo con minori requisiti di Giachino che era già stato Direttore di Cva con la quale risolse consensualmente il contratto per approdare ad altre esperienze. Giachino aveva e ha i numeri per dirigere la finanziaria regionale che in questo momento deve svolgere un ruolo di grande responsabilità per imprese e alle famiglie. Non c’è più posto per vecchi boiardi regionali. Eppure la politica si occupa solo di questo invece che di cosa succede in Fianosta. Si preoccupa del Direttore generale invece che della ruolo di Finaosta.

La politica si preoccupa del danno di reputazione per la nomina di Giachino che nulla centra con Finaosta perché non è una banca. E anche Testolin che chiede chiarimenti sulla nomina di Giachino invece di occuparsi delle emergenze che per la Valle sono. Oggi è fondamentale far partire subito la Finanziaria regionale con un DG operativo immediatamente. Se poi qualcuno ha sbagliato a quel punto pagherà. 

La nomina di Giachino pare sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le tensioni nel CdA per le diverse visioni tra Charrey e Leonardi pare fossero all’ordine del giorno. Charrey è un giovane manager di larghe vedute poco incline alle pressioni politiche.

(A destra Renzo Testolin, un uomo quasi solo al comando della Valle)

Ora Renzo Testolin per evitare che il CdA venga sciolto è indaffarato a cercare il sostituto di Charrey; se il CdA decade perde la carica di presidente anche Leonardi e pare che la cosa non  sia del tutto condivisa da Testolin, uomo di grande onestà ma di ordinarie capacità che gestisce due terzi delle deleghe del governo regionale: Presidente della Regione (non eletto); Prefetto;  Assessore alle Finanze, Attività produttive e Artigianato; Assessore alle Opere pubbliche, Territorio e Edilizia residenziale pubblica (non eletto); Assessore al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali (non eletto).

Una persona sola può fare tutto con in aggiunta il problema del coronavirus? E’ pur vero che ha due angeli custodi con Albert Chatrian e Luigi Betschy che anche loro per deleghe stanno bene, ma di mani ne ha due anche lui.

E’ il tempo di lasciare spazio ai giovani. E’ inutile rimestare tra  riciclati. E’ il tempo della rottamazione radicale. Chi ha fatto il suo tempo rimanga a casa e la politica non gli affidi incarichi. La politica cerchi professionalità di alto livello, manager seri e competenti; basta improvvisatori; basta pastette e biscotti; Testolin dia un segnale chiaro di rinnovamento; se ha il coraggio.

Finaosta ha la necessità di essere rinnovata con gradualità ma con determinazione. Per troppi anni è stata una torre d’avorio accessibile a pochi. E’ tempo che i finanziamenti erogati da Finaosta siano destinati a imprenditori seri e competenti; altro che finanziare i soliti furbetti o a improvvisati imprenditori.

I finanziamenti siano erogati a chi fa impresa, a chi innova come chiede da anni Nicola Rosset, Presidente della Chambre; a chi crea posti di lavoro; a chi genera reddito e ricchezza.

Basta consulenti o imprenditori come i turchi che si sono presi da Finaosta alcuni milioni per rilanciare la Feletti di Pont-Sain-Martin. Ma la Feletti non ha mai riaperto; i pochi dipendenti sono rimasti senza lavoro e i soldi sono volati chi sa dove. Forse chi si è occupato della pratica potrebbe dare maggiori informazioni ai valdostani.

pi.mi.

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