Guai professionali oltreché giudiziari per Livio Leo, primario di Ostetricia e Ginecologia all'ospedale Beauregard di Aosta.
Il tribunale del Riesame di Torino lo ha sospeso dalle sue funzioni per sei mesi, nell'ambito dell'inchiesta per rivelazione di segreto d'ufficio e per abuso d'ufficio sul concorso di Ginecologia promosso dall'Usl della Valle d'Aosta. I giudici hanno dunque accolto il ricorso del pm Luca Ceccanti contro la decisione del giudice di Aosta Paolo De Paola, che aveva rigettato la richiesta di interdittiva ritenendo insussistenti i gravi indizi di reato.
L'efficacia della misura è subordinata al ricorso in Cassazione, quindi Leo al momento resta primario. Intanto la procura ha chiuso le indagini e dalla notifica del 415 bis risulta che con Leo, che era presidente della commissione d'esame, sono indagati un altro commissario, Enrico Negrone, di 59 anni, che lavora in Piemonte, e quattro candidati che avevano superato la prima prova scritta, poi annullata dall'azienda sanitaria.
Livio Leo è accusato di aver rivelato il contenuto dei quiz della prova ai candidati che venivano dalla sua realtà territoriale (provincia di Novara). Le indagini sono state coordinate dal pm Ceccanti e condotte dal Gruppo della Guardia di finanza di Aosta.
La notizia circa presunte irregolarità nel concorso era stata diffusa da Aostacronaca.it n tempi non sospetti, ovvero il 22 marzo scorso, convincendo l'allora assessore regionale all'Istruzione, Emily Rini, a presentare sulla vicenda un esposto in procura, che diede avvio alle indagini.





