Il Jambon de Bosses e la sagra a lui dedicata tornano protagonisti per il secondo anno di “Ramazzotti, il gusto delle sagre” la guida e il tour tra 20 borghi e paesi in festa, ognuno espressione dei valori più veri e autentici delle cultura gastronomica italiana.
Il Jambon de Bosses esprime ai massimi livelli il ‘gusto’ delle sagre. Quest’anno, infatti, Amaro Ramazzotti ha voluto sottolineare la peculiarità del gusto delle sagre, dandogli un nome e sintetizzandolo in una formula:A= RM2 + ZT, dove A sta per Ausano, “R” per ricordo, “M” per momento, “Z” per zona e “T” per tradizione.
Ausano, il gusto delle sagre, è quella squisita sensazione che si prova nel momento in cui, degustando una fetta di Jambon de Bosses, scatta il nesso con il territorio, la sua storia e la nostra memoria.
Il Vallée d’Aoste Jambon de bosses DOP, il principe della salumeria valdostana, è indissolubilmente legato alla Valle del San Bernardo e in particolare al piccolo villaggio di Saint-Rhemy-en-Bosses, l’unico luogo destinato alla produzione.
E’ qui che nasce dal 1600 questo prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, per la cui maturazione si deve attendere almeno 1 anno. A renderlo unico concorrono diversi fattori: il clima secco, la particolare esposizione e l’incrocio di flussi d’aria che scendono dalle montagne, l’amore, la passione e la maestria dei suoi produttori.
Il ginepro, il timo e le erbe della valle gli infondono un profumo delicato e aromatico, mentre il fieno, durante la stagionatura, gli dona una fragranza unica.Vi è venuta l’acquolina? Non resta che recarsi domenica 8 luglio a Saint-Rhémy-en-Bosses, in questo caratteristico borgo della Val D’Aosta a 1521 metri di altitudine.
Degustatelo tagliato sottile con un filo di miele e pane nero, prenotate una visita nello stabilimento di produzione, perdetevi fra gli stand gastronomici. Fatevi avvolgere dai profumi della stagionatura, ascoltate gli aneddoti dei Bossolen, scatenatevi al ritmo della musica, giocate con Amaro Ramazzotti. Si inizia alle 10.
A pranzo si sceglie tra una degustazione a cura dello chef Paolo Bertholier (prenotazione obbligatoria) o le tavolate conviviali al ristorante allestito in alto al paese con degustazione di piatti valdostani. Alla fine un bicchiere di Amaro Ramazzotti per tutti.





