Il 62enne Corrado Daudry (62) di Quart, è stato condannato dal tribunale di Aosta a tre anni di reclusione per aver partecipato, nel febbraio 2012, alla rapina di campanacci di cui fu vittima la 90enne Cornelia Betral, alla quale Daudry dovrà risarcire 20.000 euro. Dalla testimonianza resa in aula da Salvatore Agostino (53 anni, di Aosta), che ha ammesso di aver partecipato materialmente alla rapina, Daudry sarebbe stato intermediario tra lo stesso Agostino e Renato Quendoz, 68enne di Gressan, appassionato di campanacci e secondo l'accusa 'mandante' del furto, tramutatosi in rapina.
Nell'udienza preliminare Salvatore Agostino e Renato Quendoz avevano patteggiato la pena - rispettivamente due anni di reclusione e 600 euro di multa e un anno e otto mesi di reclusione e 400 euro di multa (pena sospesa) - mentre Corrado Daudry aveva rifiutato il rito alternativo dichiarandosi innocente. Nella requisitoria il pm Daniela Isaia, chiedendo una condanna a sei anni di reclusione e a 2.000 euro multa, ha sottolineato la “violenza e la crudeltà estrema con cui si sono svolti i fatti”.
Agostino, che ha riferito di aver compiuto la rapina assieme a un conoscente extracomunitario che ora abita a Verona ma di cui non ha svelato l'identità, entrò in casa dell'anziana all'alba dell'8 febbraio 2012. In aula l'anziana ha rivissuto quei terribili momenti con precisione e lucidità: “Mi hanno infilato un cappuccio sulla testa – ha raccontato – poi mi hanno messa sul letto con gambe, braccia e collo legati, rischiavo di soffocare. Le corde mi avevano fatto sanguinare, ho faticato a liberarmi”.
I 12 campanacci rubati appartenevano al marito, morto qualche anno prima. Corrado Daudry, ha spiegato Agostino, “conosceva la casa della vedova perché aveva lavorato per il marito” e “sapendo delle mie doti di ladro mi disse dove poter rubare i campanacci”. E lo stesso Daudry, secondo Agostino, trovò in Quendoz l'acquirente. “Contrattammo: per 12 campane mi diede 3.000 euro”, ha detto Agostino.
Marisella Chevallard, avvocato dell'imputato, nella sua arringa ha sottolineato come “Corrado Daudry non sapesse che quelle campane provenissero da illecito” e come “non fosse neppure l'autore materiale della rapina”, chiedendo di riqualificare il reato in “favoreggiamento o ricettazione”.
A Cornelia Betral sono stati restituiti 12 campanacci. Il suo avvocato di parte civile, Stefano Moniotto del foro di Aosta, ha sottolineato: “Mancano ancora tre campane, di cui una degli anni sessanta e dal valore inestimabile per i collezionisti”. L'avvocato Chevallard ha annunciato eventuale ricorso in Appello “quando avremo letto le motivazioni di questa severa condanna”.




