Gli studenti hanno ascoltato con interesse il racconto della storia e del funzionamento dell’Assemblea legislativa valdostana, ma la parte più significativa è arrivata subito dopo, quando hanno avuto l’occasione di vivere l’Aula come protagonisti. In una simulazione parlamentare, hanno discusso e votato un tema concreto: l’introduzione di un bonus sport per gli under 18, misura pensata per incentivare l’attività fisica tra i giovani. Dibattito acceso, posizioni diverse, confronto costruttivo. Proprio come succede nel mondo reale della politica.
E qui sta il cuore dell’iniziativa: far comprendere ai ragazzi, in maniera diretta e coinvolgente, che la democrazia non è un concetto astratto, ma uno strumento concreto che riguarda tutti. È prendere parola, ascoltare, mediare, decidere. È imparare che ogni scelta politica ha conseguenze reali nella vita quotidiana delle persone.
Progetti come Portes Ouvertes assumono un valore fondamentale per formare i cittadini di domani, soprattutto in una regione autonoma come la Valle d’Aosta, dove il legame tra territorio e istituzioni è forte e identitario. Educare al senso civico significa anche coltivare una nuova generazione capace di partecipare in modo consapevole alla vita pubblica, rispettando le regole del confronto democratico e comprendendo la responsabilità che deriva dall’esercizio del potere decisionale, anche in scala locale.
In un’epoca in cui la distanza tra giovani e politica sembra aumentare, esperienze come questa rimettono in moto una fiducia reciproca, accorciano le distanze e aprono spazi di dialogo. La politica vista non come qualcosa da temere o da subire, ma come uno strumento da conoscere, comprendere e magari, un giorno, praticare.
Il Consiglio regionale ha fatto la sua parte aprendo le porte, ma sono i ragazzi, con la loro energia e il loro entusiasmo, ad aver dato vita vera all’Aula. Un piccolo esercizio di democrazia, forse, ma con un grande valore educativo.