/ ATTUALITÀ

ATTUALITÀ | 15 aprile 2025, 09:08

Parkinson, poesia e cime: la sfida dei coniugi Marchisio

Due giornate tra conferenze e cammini: il racconto di un progetto che unisce medicina, letteratura e amore per le Alpi. Per Lodovico Marchisio e Roberta Maffiodo dal convegno sul Parkinson alla scalata al Castel Pietra

Lodovico sul palco con il dottor Alberto Marchet, direttore responsabile di neurologia all’ospedale Martini di Torino (foto Paola Tirone e Silvia Cafasso)

Lodovico sul palco con il dottor Alberto Marchet, direttore responsabile di neurologia all’ospedale Martini di Torino (foto Paola Tirone e Silvia Cafasso)

Dalla riflessione scientifica all’impegno personale, passando per la divulgazione culturale. Gli autori Lodovico Marchisio e Roberta Maffiodo, noti per il libro Guarigioni d’amore, hanno preso parte a tre eventi significativi nel giro di 24 ore, tra Torino, Giaglione e la bassa Valle di Susa.

Venerdì 11 aprile, i due sono intervenuti come relatori al convegno sulla Giornata Mondiale del Parkinson, organizzato al Teatro San Giuseppe di Torino. Davanti a una platea di circa 200 persone, è intervenuto anche il dottor Alberto Marchet, primario di neurologia dell’ospedale Martini, che ha illustrato i benefici della “montagnaterapia” nella gestione della malattia, elogiando i progressi del paziente Marchisio. "La motivazione e l’attività fisica — ha spiegato il medico — possono rappresentare un supporto fondamentale nel trattamento del Parkinson".

Gli autori Lodovico Marchisio e Roberta Maffiodo con il Sindaco di Giaglione Enzo Campo Bagatin

In serata, Marchisio e Maffiodo sono stati ospiti del Comune di Giaglione per presentare il loro libro. Accolti dal sindaco Enzo Campo Bagatin e dal vicesindaco Giancarlo Martina, hanno proposto un incontro che ha alternato immagini documentarie, testimonianze personali e momenti di musica e poesia, con il coinvolgimento anche dello scrittore Mauro Carlesso.

La mattina successiva, sabato 12 aprile, i coniugi hanno coronato il fine settimana con la salita al Castel Pietra, vetta della bassa valle di Susa. La salita, simbolica e impegnativa, è stata realizzata a scopo documentaristico per sensibilizzare sui benefici della montagna come strumento terapeutico, nonostante le difficoltà legate al terreno privato e franoso. L’accesso alla vetta, oggi interdetto per motivi di sicurezza, è stato reso possibile grazie alla disponibilità del proprietario Luciano.

“Non si tratta solo di raggiungere una cima — ha dichiarato Marchisio — ma di dimostrare che si può ancora vivere pienamente, anche con una diagnosi difficile”.

Roberta Maffiodo in vetta

red/cm

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore