Un passo avanti atteso da tempo, un sollievo concreto per molte famiglie valdostane. Da aprile è ufficialmente attiva la procedura per accedere ai posti pubblici del nuovo servizio sperimentale del Sollievo, rivolto alle persone adulte con disabilità. Una misura che, pur nella sua fase iniziale, rappresenta una svolta importante per il sistema di assistenza sul territorio, non solo per i suoi contenuti ma per il metodo con cui è stata costruita: condivisa, accessibile e orientata davvero ai bisogni di chi vive ogni giorno le sfide della disabilità.
«Il servizio pubblico del Sollievo dedicato alle famiglie delle persone con disabilità era atteso da molti anni – sottolinea l’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi – e siamo soddisfatti che parta finalmente questa sperimentazione, costruita fianco a fianco con le famiglie». Non si tratta solo di un ampliamento dell’offerta: il Sollievo nasce anche da una trasformazione sostanziale dell’esistente, convertendo alcuni posti privati in posti pubblici. Questo ha un impatto reale e immediato: «Le famiglie potranno ora usufruire del servizio a partire da 10 euro al giorno, a seconda dell’ISEE, quando prima il costo era di gran lunga più alto», evidenzia l’assessore. Un esempio concreto di come le politiche pubbliche possano ridurre le disuguaglianze e promuovere l’equità.
Attualmente, i posti di sollievo disponibili sono quattro: tre nelle Comunità protette – due nella sede di Arnad e uno ad Aosta – e uno nel Gruppo appartamento sempre ad Aosta. Si tratta di strutture già operative, inserite nel tessuto sociale locale, pronte ad accogliere temporaneamente le persone con disabilità quando il caregiver principale ha necessità di una pausa. La finalità è duplice: garantire assistenza personalizzata e, al tempo stesso, offrire alle famiglie la possibilità di recuperare energie, gestire imprevisti, o semplicemente vivere qualche giorno di serenità.
Nel raccontare la genesi del progetto, l’Assessore Marzi rivela anche il percorso non sempre lineare che ha portato a questa attivazione. In origine, infatti, si era ipotizzato di collocare il servizio nei locali liberi del CEA di Gressan, ma questa soluzione avrebbe comportato problemi logistici e normativi. «In particolare – spiega – c’era il rischio concreto di dover esternalizzare tutto il servizio educativo del CEA, rompendo i rapporti di fiducia instaurati tra operatori e ospiti, e questo per noi era inaccettabile. I familiari che abbiamo incontrato ci hanno espresso con forza questa preoccupazione».
Carlo Marzi
La scelta di individuare sedi diverse per il Sollievo, ad Aosta e Arnad, ha quindi rappresentato non solo un’alternativa tecnica, ma un atto di ascolto e rispetto. «Abbiamo preferito una soluzione più distribuita sul territorio, che non solo risponde alle esigenze delle famiglie, ma valorizza il legame con le strutture esistenti e con chi ci lavora ogni giorno», aggiunge l’assessore. In parallelo, i locali del CEA ospiteranno presto un altro servizio importante: attività ambulatoriali dedicate alle persone con disturbi dello spettro autistico, gestite dalla Struttura complessa di Neuropsichiatria infantile dell'USL. Un ulteriore tassello che rafforza l’impegno della Regione nel costruire una rete sempre più solida di supporto alle fragilità.
Il nuovo servizio del Sollievo è perfettamente in linea con gli obiettivi del Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2025 e introduce anche una modalità innovativa di accesso. Le prenotazioni, infatti, si gestiscono online attraverso un portale dedicato, che consente di richiedere fino a 30 giorni all’anno di accoglienza, suddivisibili in periodi massimi di 15 giorni. Una formula flessibile, pensata per adattarsi alle reali esigenze dei singoli e garantire la massima trasparenza.
Le tariffe, stabilite dalla delibera regionale n. 320 del 25 marzo 2024, oscillano tra i 10 e gli 80 euro al giorno, modulabili in base all’ISEE del nucleo familiare o, in alternativa, all’ISEE ristretto del singolo utente. È possibile presentare domanda da giovedì 4 aprile, compilando i moduli online sul sito dedicato. Dal 10 aprile, una volta ricevuta conferma, sarà possibile prenotare le giornate a partire dal 22 aprile.
Al di là dei numeri e delle procedure, ciò che colpisce in questo progetto è l’attenzione concreta ai legami, ai bisogni quotidiani, alla dignità delle persone. «Abbiamo voluto rispettare anche la volontà della famiglia che, donando il terreno per il CEA, desiderava vederlo pienamente a servizio delle persone con disabilità – conclude Marzi – e oggi possiamo dire che quella promessa è stata mantenuta».
In un tempo in cui spesso i servizi sociali sembrano inseguire i problemi anziché anticiparli, il Sollievo rappresenta una scelta lungimirante. Non solo un aiuto temporaneo, ma un segno tangibile di cura e vicinanza. Una risposta concreta a un bisogno reale, che riconosce e sostiene chi, ogni giorno, si prende cura degli altri in silenzio. E che, almeno per un po’, potrà finalmente sentirsi meno solo.