Tra le montagne ancora innevate della Valle d’Aosta, in un luogo carico di silenzio e bellezza come il Priorato di Saint-Pierre, è andata in scena un’assemblea che non è stata solo un incontro, ma un abbraccio. Un momento di comunione profonda tra persone che non si limitano ad aiutare, ma scelgono ogni giorno di esserci. L’Assemblea Interregionale della Società di San Vincenzo De Paoli per Piemonte e Valle d’Aosta, sabato 5 aprile, ha lasciato un segno che va oltre le parole. Ha scaldato i cuori. Ha risvegliato coscienze. Ha raccontato cosa può diventare la solidarietà quando si fa pelle, strada, presenza.
L’incontro ha segnato una piccola rivoluzione: per la prima volta dopo decenni si è spostato dalle sale tranquille di Villa Lascaris alle vette che circondano di Saint-Pierre, portando con sé lo spirito vivo del carisma vincenziano. Un cambio di scenario, sì, ma soprattutto di passo. “Abbiamo voluto calarci nei territori – hanno spiegato i volontari – perché la carità non è mai ferma. Cammina. Ascolta. Raggiunge.” E lo ha fatto, in questa edizione che ha raccolto oltre cento presenze. Un segnale forte, tangibile. “Avevamo bisogno di guardarci negli occhi”, ha detto una partecipante. E in quegli occhi brillavano storie, fatiche, dolori, ma anche una straordinaria luce.
La mostra dedicata a Pier Giorgio Frassati, che ha inaugurato il suo tour proprio a Saint-Pierre, è stata una delle emozioni più forti della giornata. Otto pannelli, immagini che toccano nel profondo, documenti che parlano sottovoce ma arrivano diretti al cuore. Come quel biglietto scritto da Frassati sul letto di morte, che pensa ai poveri prima che a sé. Un gesto che racconta tutto: la dedizione, l’umiltà, la santità concreta di chi non smette mai di amare.
Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, ha benedetto la mostra e l’Assemblea con parole di vicinanza e incoraggiamento, ricordando che “la speranza nasce da mani che si tendono”. E il suo invito a un impegno rinnovato ha incontrato il sentire di tutti: perché oggi più che mai c’è bisogno di presenza vera, di mani operose e cuori attenti.
La presidente nazionale Paola Da Ros ha messo al centro la missione della San Vincenzo, andando oltre l’aiuto materiale per riscoprire l’essenza dell’ascolto, della promozione della persona, della costruzione di dignità. “La carità vera non risolve soltanto un bisogno. Raccoglie la persona, la accompagna, la fa fiorire.”
Tra le voci più toccanti, quella di Antonella Caldart, responsabile del settore carcere, che ha aperto uno squarcio su un mondo spesso dimenticato. “Nessuno è la sua colpa”, ha detto, raccontando con lucidità e delicatezza i progetti di reinserimento, i premi, i laboratori, i percorsi che restituiscono dignità a chi vive oltre le sbarre. Insieme a lei, il cappellano Don Nicola Corigliano e la testimonianza potente del fotolibro I volti della povertà in carcere hanno commosso la sala: parole e immagini che non fanno sconti, ma che aprono spiragli di luce.
E poi le riflessioni su Pier Giorgio Frassati, condivise da Suor Carmela Busia e da Alessandro Ginotta, caporedattore della rivista Le Conferenze di Ozanam. “Un santo con gli scarponi”, lo hanno chiamato. Ma anche “l’uomo delle otto beatitudini”, come lo definì Giovanni Paolo II. Un modello, oggi più che mai attuale: sorridente, tenace, innamorato della vita e dei poveri. Un giovane che sapeva coniugare l’impegno e la gioia, la fede e l’azione.
Nel suo appello, il coordinatore interregionale Federico Violo ha chiesto a tutti di non fermarsi: “Un gesto alla volta, possiamo costruire pace. Camminiamo, passo dopo passo, verso l’Alto.” Parole che non restano nell’aria, ma scendono dentro, e fanno venire voglia di alzarsi e fare qualcosa, subito.
A chiudere, l’invito di Arturo Castellani, presidente del Consiglio Centrale di Aosta, che ha parlato al cuore dei volontari valdostani: “Usciamo dai confini delle nostre parrocchie. Facciamoci rete. Solo così potremo dare risposte vere ai bisogni reali.” E in un tempo che spesso divide, la sua è sembrata la risposta più concreta: unire, fare sistema, tendere ponti.
La giornata è stata attraversata anche da momenti di spiritualità profonda, guidati da padre Giovanni Burdese, che con la Dilexit Nos ha ricordato a tutti che la vera carità nasce da un amore ricevuto, che non può restare fermo, ma si fa dono.
E infine, la celebrazione della Santa Messa. Un momento che ha racchiuso tutto: le emozioni, le fatiche, i desideri. Come una benedizione che non chiude, ma rilancia.
Perché la carità, quella vera, non si ferma mai. Guarda avanti. E ci chiede solo una cosa: di camminare insieme.