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Consiglio Valle Comuni | 10 aprile 2025, 14:00

Referendum 8-9 giugno: il SAVT invita a esercitare con convinzione il diritto di voto

Un invito forte, chiaro e responsabile: è quello che arriva dal Direttivo confederale del SAVT, il Sindacato Autonomo Valdostano dei Lavoratori, in vista della tornata referendaria dell’8 e 9 giugno 2025

Referendum 8-9 giugno: il SAVT invita a esercitare con convinzione il diritto di voto

Diritto di voto come dovere civico, come strumento essenziale per partecipare attivamente alla vita democratica del Paese, soprattutto quando in discussione vi sono tematiche che toccano da vicino il mondo del lavoro.

Nel corso dell’ultima riunione del suo massimo organo dirigente, il SAVT ha ribadito l’importanza di non disertare le urne. I referendum rappresentano infatti un’occasione concreta per le cittadine e i cittadini, e in particolare per lavoratrici e lavoratori, di esprimere il proprio pensiero su norme che incidono direttamente sulla qualità del lavoro, sulla sicurezza e sulla dignità professionale.

Il Direttivo ha analizzato nel dettaglio i cinque quesiti referendari, esprimendo indicazioni di voto motivate su tre di essi.

Sui primi due quesiti, entrambi relativi al superamento di alcuni capisaldi del Jobs Act in tema di licenziamenti illegittimi, la posizione è netta: votare SÌ. Per il sindacato valdostano è inaccettabile che, in presenza di un licenziamento dichiarato illegittimo, si continuino a porre limiti normativi alle tutele del lavoratore, come l’indennizzo o il reintegro. L’esercizio della giustizia – sottolinea il SAVT – deve essere pieno e non condizionato da vincoli legislativi che minano l’equità. E se i tempi della giustizia sono troppo lunghi, è su questo fronte che occorre intervenire, non scaricando le conseguenze sulle spalle di chi ha già subito un torto.

Convinto anche sul quesito numero 4, che propone l’estensione delle responsabilità in caso di infortuni sul lavoro anche alla ditta appaltante. La sicurezza nei luoghi di lavoro resta una priorità assoluta per il SAVT, e ogni iniziativa normativa che punti a rafforzare il sistema delle tutele e delle responsabilità va sostenuta senza esitazione.

Diverse le valutazioni sugli altri due quesiti. Sul quesito numero 3, che interviene sul tema del lavoro precario, il Direttivo non ha ritenuto di esprimere un’indicazione specifica di voto, ritenendo che la proposta referendaria, per come è formulata, difficilmente possa produrre un cambiamento reale ed efficace contro il precariato.

Infine, sul quesito numero 5, relativo alla riduzione da dieci a cinque anni del requisito di residenza legale in Italia per poter richiedere la cittadinanza, il SAVT ha optato per la libertà di coscienza. Il tema, pur rilevante sul piano sociale, non rientra – ha sottolineato il sindacato – nelle materie di stretta competenza sindacale, motivo per cui si è preferito lasciare libertà di scelta all’elettorato.

Il messaggio complessivo che emerge dalla discussione interna al SAVT è però chiaro: qualunque sia l’orientamento personale, è fondamentale andare a votare. Esprimere il proprio parere, partecipare al dibattito pubblico, esercitare consapevolmente i propri diritti: è così che si costruisce una democrazia più solida e una società più giusta.

pi.mi.

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