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CRONACA | 08 aprile 2025, 20:16

Tra rimorso e riconciliazione, medico delParini prosciolto dall'accusa di oltraggio a pubblico ufficiale

Pretti ha deciso di risarcire personalmente i cinque poliziotti coinvolti nell’incidente, versando loro un importo di 1.200 euro. Inoltre, ha scelto di destinare una somma di circa 2.000 euro a un fondo per gli orfani dei caduti della polizia di Stato, come segno di riconoscimento del valore e del sacrificio delle forze dell'ordine

foto repertorio

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Si è concluso con una sentenza di non doversi procedere per l'imputazione di oltraggio a pubblico ufficiale il processo di primo grado a carico di Federico Pretti, responsabile della Neurochirurgia all’ospedale Parini di Aosta. Il medico, che in passato era stato coinvolto in un incidente con la polizia, è stato prosciolto dalle accuse di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, mentre ha affrontato una messa alla prova per l'accusa di guida sotto l'influenza di alcol.

L'incidente risale alla notte di Capodanno, quando Pretti fu arrestato dopo un tamponamento a Saint-Pierre, in cui due giovani rimasero ferite e furono trasportate al pronto soccorso. Secondo le accuse, il medico si sarebbe rifiutato di sottoporsi al test dell'etilometro e avrebbe reagito in modo violento, proferendo insulti e frasi minacciose nei confronti degli agenti intervenuti. Una reazione che aveva suscitato l'indignazione e l'attenzione dei media, che avevano posto l’accento sul comportamento del professionista.

Nel corso del processo, però, le accuse di oltraggio e resistenza sono state ridimensionate. Il pubblico ministero, durante l’udienza del 25 marzo, ha riqualificato l’imputazione limitandosi all'ulteriore accusa di oltraggio, archiviando la parte relativa alla resistenza. In quella sede, Pretti aveva mostrato rimorso per l'incidente e aveva espresso la sua "massima stima nei confronti delle forze dell'ordine", proponendo un risarcimento alle parti offese.

E così, dopo il processo, Pretti ha deciso di risarcire personalmente i cinque poliziotti coinvolti nell’incidente, versando loro un importo di 1.200 euro. Inoltre, ha scelto di destinare una somma di circa 2.000 euro a un fondo per gli orfani dei caduti della polizia di Stato, come segno di riconoscimento del valore e del sacrificio delle forze dell'ordine.

L’intero episodio, che aveva destato un ampio clamore mediatico, si conclude quindi con un gesto riparatorio da parte del medico, che ha cercato di porre rimedio a quanto accaduto e di riavvicinarsi alle istituzioni coinvolte. La sentenza di oggi e il risarcimento offerto segnano la fine di una vicenda che ha messo sotto pressione tanto il professionista quanto l’immagine delle forze dell’ordine, pur lasciando spazio a un tentativo di recupero e di riconciliazione. In un contesto in cui la condotta delle figure pubbliche viene scrupolosamente scrutinata, Pretti ha fatto un passo importante per ristabilire la propria posizione nella comunità, dimostrando che la responsabilità non si esaurisce in un comportamento scorretto, ma può essere redenta anche attraverso il riconoscimento dell’errore e il risarcimento del danno.

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