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Consiglio Valle Comuni | 07 aprile 2025, 12:13

Finaosta sotto la lente: le audizioni che potrebbero scuotere la politica valdostana

Nicola Rosset e CdA saranno auditi in quarta commissione consiliare Sviluppo economico, presieduta da Roberto Rosaire (Uv)

Roberto Rosaire (Uv)

Roberto Rosaire (Uv)

Le polemiche che hanno attraversato la scena politica valdostana negli ultimi giorni sembrano destinare nuove e cruciali ore di discussione alle istituzioni regionali. Giovedì prossimo, l'ex presidente di Finaosta, Nicola Rosset, sarà ascoltato dalla quarta commissione consiliare, al centro di un'inchiesta che sta sollevando più di una interrogazione. Il giorno seguente, venerdì, toccherà al  consiglio di amministrazione della finanziaria regionale presentarsi in audizione. Il tema al centro di queste due giornate di confronto non è nuovo, ma è decisamente esploso in questi giorni, quando la lettera di un imprenditore di Quart ha portato il caso alla ribalta. A far luce sugli sviluppi e sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’operato dei vertici di Finaosta, è stata la risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 3 aprile scorso, con 19 voti favorevoli della maggioranza e l'astensione dei gruppi di minoranza.

A questa risoluzione si lega l'ormai imminente esame di una serie di documenti che potrebbero rivelarsi fondamentali per chiarire le ombre che hanno gettato sul Gruppo Cva. Tra i punti principali che saranno scrutinati c'è il piano industriale attualizzato del Gruppo Cva, che include, naturalmente, il suo piano finanziario e quello economico. Sarà inoltre necessario fare chiarezza sugli emolumenti, fissi e variabili, anche a lungo termine, e sui benefit riconosciuti agli amministratori e ai sindaci della Cva S.p.A. e delle sue controllate dal 2022 in poi. Si prospetta, dunque, una minuziosa analisi delle pratiche interne che riguardano non solo la gestione finanziaria dell’azienda ma anche la trasparenza e l’etica delle scelte compiute.

Non meno rilevante sarà l’esame degli “acquisti di nuovi impianti eolici e fotovoltaici” e degli eventuali conflitti d’interesse legati agli amministratori, sindaci e dirigenti del Gruppo Cva. Quest’ultimo punto, in particolare, sembra destinato a catalizzare una parte significativa dell’attenzione. Il dibattito sulle pratiche di acquisizione in Valle d'Aosta potrebbe infatti rivelare non solo dettagli inediti sui processi di approvazione, ma anche sulle perizie e sui prezzi pagati, alimentando ulteriormente il fuoco delle critiche su come vengono gestiti gli investimenti pubblici.

I riflettori sono dunque puntati sulla Commissione, con il rischio che le risposte date dai protagonisti di questa storia non siano sufficienti a dissipare ogni dubbio. Le audizioni si preannunciano come un momento fondamentale non solo per chiarire le singole posizioni, ma anche per restituire credibilità a un sistema che, negli ultimi mesi, ha mostrato più di un crepa. La verità, però, potrebbe essere più difficile da raggiungere di quanto sembri, e potrebbe richiedere più tempo di quello che i politici regionali e l’opinione pubblica si aspettano. Le domande rimangono molte e le risposte non sono affatto scontate, con un clima politico che si fa sempre più incandescente.

Le polemiche che hanno accompagnato il caso Finaosta sono solo un esempio della tensione crescente che attraversa l’intero panorama valdostano. L’incertezza sugli sviluppi futuri è palpabile, mentre l'attesa cresce. Ci si interroga su come le audizioni di giovedì e venerdì, e i documenti che saranno presentati, potrebbero realmente fare luce su un caso che ha sollevato questioni tanto economiche quanto politiche, e che sta mettendo a dura prova la fiducia dei valdostani nelle istituzioni locali. Un intreccio di potere, economia e politica che, nel cuore della Valle d'Aosta, sembra destinato a segnare ancora a lungo la scena regionale.

pi/red

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