/ ATTUALITÀ POLITICA

ATTUALITÀ POLITICA | 06 aprile 2025, 13:00

Cittadinanzattiva VdA contro emedamento abolizione ballottaggi nei comuni sopra 15.000 abitanti

È polemica tra i partiti dopo l’emendamento anti ballottaggi presentato al Senato dal centrodestra sul dl elezioni. La proposta riguarda le elezioni del sindaco nei comuni con più di 15mila abitanti e prevede che non si vada al ballottaggio nel caso in cui il candidato riceva il 40% dei voti

Maria Grazia Vacchina

Maria Grazia Vacchina

"Cittadinanzattiva Valle d'Aosta, nell'ottica del doveroso impegno politico - non partitico, scelta legittima ma personale - di ogni cittadino, a garanzia e in nome del principio di sussidiarietà  costituzionalmente garantito, condivide e propone alla riflessione personsle e comunitaria le seguenti considerazioni di CA APS".  Mariagrazia Vacchina, segretaria regionale CA VdA commenta così la presa di posizione di Cittadinanzattiva ha chiesto l'immediato ritiro dell'emendamento anti ballottaggi. 

La proposta del centro destra prevede che nei comuni con più di 15 mila abitanti non si vada al ballottaggio se il candidato ha ottenuto il 40% dei voti. Il presidente del Senato La Russa apre alla possibilità aggiungendo però di essere pronto ad ascoltare le obiezioni. Contrari i Comuni e le opposizioni: “Inaccettabile che una minoranza possa diventare maggioranza, è una provocazione, una dichiarazione di guerra verso le opposizioni”, dichiara il senatore Pd Boccia

“Quanto sta succedendo in merito all’emendamento cosiddetto anti ballottaggio è allarmante per la tenuta della nostra democrazia” spiega Cittadinanzattiva  in riferimento all’emendamento, proposto dalla maggioranza al decreto elezioni, che prevede che, nei Comuni con più di 15 mila abitanti, sia eletto già al primo turno il candidato sindaco che ha avuto il 40% dei voti. 

“Innanzitutto - spiega l'associazione - si procede a modificare il principio di rappresentatività senza alcun dibattito parlamentare, e anziché favorire la partecipazione dei cittadini al voto si rischia di mortificarla. Non da meno, ed è l’aspetto che più ci preoccupa, il rischio concreto è quello di danneggiare i referendum dell’8 e 9 giugno perché, nei comuni dove il ballottaggio non sarebbe previsto, sarà meno  probabile che i cittadini tornino a votare unicamente per i quesiti referendari. Non vogliamo credere che sia stato fatto per questo motivo: sarebbe un grave attacco allo strumento del referendum e nella fattispecie ai quesiti del prossimo giugno - in particolare a quello sulla cittadinanza - che il Comitato promotore di cui facciamo parte ha più volte chiesto di indire nel giorno della prima tornata. Per questo chiediamo l’immediato ritiro dell’emendamento”.

red.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore