Recente firma della “Carta di Amalfi”, avvenuta il 3 e 4 aprile 2025 all’Arsenale di Amalfi, ha rappresentato un momento fondamentale per il futuro del turismo in Italia. Questo nuovo patto siglato tra oltre 25 sindaci e amministratori pubblici da diverse città simbolo del Belpaese punta a costruire un rapporto più armonioso tra le destinazioni turistiche e le comunità locali. Il turismo, infatti, è un settore che, seppur fonte di ricchezza, comporta sfide significative, tra cui l’equilibrio tra lo sviluppo delle attività turistiche e la preservazione delle caratteristiche e delle esigenze delle comunità residenti. Un tema particolarmente caro al sindaco di Courmayeur, Roberto Rota, che ha partecipato con grande impegno alla stesura di questo accordo.
Rota ha sottolineato come la Valle d’Aosta, con le sue montagne mozzafiato e i suoi paesaggi incantevoli, rappresenti un esempio emblematico della necessità di trovare un equilibrio tra la valorizzazione delle risorse naturali e la qualità della vita per i residenti. Il primo cittadino di Courmayeur ha infatti esposto le sfide quotidiane affrontate da una località che vive di turismo, ma che deve anche garantire il benessere della propria popolazione. In questo contesto, il turismo non deve essere visto solo come una fonte economica, ma come un elemento che deve integrarsi con il tessuto sociale e culturale della comunità.
Il sindaco ha poi messo in evidenza la necessità di soluzioni concrete per migliorare l’infrastruttura turistica senza compromettere l'ambiente, un tema particolarmente sentito in una regione montana come la Valle d'Aosta, dove la tutela del paesaggio e della biodiversità sono prioritarie. “Il turismo deve diventare un’opportunità per tutti, residenti e visitatori”, ha affermato Rota, parlando di politiche che mirano a diversificare l’offerta turistica e ad ampliare la stagione turistica, riducendo la pressione sui mesi estivi, quando le località come Courmayeur rischiano di subire un’invasione di turisti. In quest’ottica, il sindaco ha proposto l’introduzione di attività turistiche invernali sostenibili, che possano attrarre visitatori anche durante la stagione fredda, senza sovraccaricare le risorse locali.
Inoltre, Rota ha parlato del turismo esperienziale, che sta prendendo piede in tutta Italia, e della necessità di creare un’offerta che non sia solo legata agli sport invernali o alle tradizionali escursioni montane, ma che coinvolga anche la gastronomia locale, le tradizioni artigianali e il patrimonio culturale della Valle d'Aosta. Un esempio di come una destinazione turistica possa valorizzare la propria identità senza rinunciare alla modernità. La proposta del sindaco è di creare un circuito di esperienze che includa la visita ai castelli della regione, l'esplorazione dei sentieri meno conosciuti, ma anche la possibilità di immergersi nella cultura locale attraverso eventi e manifestazioni che coinvolgano gli abitanti.
Nel corso della conferenza, il presidente della commissione turismo del Senato, Gianluca De Carlo, ha promesso di raccogliere le proposte dei sindaci per trasformarle in azioni concrete. La “Carta di Amalfi” ha l’ambizione di promuovere un modello di turismo che rispetti le comunità locali, che le renda protagoniste della propria offerta turistica, ma che allo stesso tempo permetta al Paese di restare competitivo sul mercato internazionale. Rota, nel suo intervento, ha concluso con un appello alla politica affinché venga garantito un maggiore supporto alle amministrazioni locali, affinché possano gestire le sfide del turismo in modo più efficace.
La Valle d'Aosta, e in particolare Courmayeur, si preparano così a entrare in una nuova fase di sviluppo turistico, più consapevole e sostenibile, dove il benessere delle persone e la qualità dell’ambiente rimangono al centro delle scelte politiche. L’obiettivo è far sì che il turismo non solo porti benefici economici, ma contribuisca anche alla crescita e alla prosperità delle comunità locali, senza compromettere la bellezza e l’unicità del territorio. La “Carta di Amalfi” rappresenta, quindi, una speranza concreta per un turismo più inclusivo e rispettoso delle realtà locali, un modello che, se adottato da tutte le destinazioni turistiche italiane, potrebbe realmente trasformare il panorama del turismo in Italia nei prossimi anni.