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POLITICA | 03 aprile 2025, 22:20

Il Consiglio Valle boccia la commissione di inchiesta sul gruppo CVA

Nel pomeriggio del 3 aprile 2025, dopo un'inversione dell'ordine del giorno, sono state discusse tre risoluzioni depositate in Aula sulla questione della lettera inviata dall'ex Presidente di Finaosta contenente sue osservazioni in merito a dichiarazioni formulate dai vertici di Cva in quarta Commissione consiliare nel corso delle audizioni sull'andamento della gestione del Gruppo Compagnia Valdostana delle Acque

Il Consiglio Valle boccia la commissione di inchiesta sul gruppo CVA

Le tre iniziative sono state presentate, la prima dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Misto, la seconda dai gruppi Rassemblement Valdôtain, Progetto Civico Progressista e Misto, la terza dai gruppi di maggioranza (UV, FP-PD, PlA, SA).

L'Assemblea ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM), il testo depositato dalle forze di maggioranza che impegna la quarta Commissione consiliare ad approfondire, anche ai sensi dell'articolo 24, comma 1 del Regolamento interno del Consiglio regionale, in particolare le seguenti tematiche:

  • Piano industriale attualizzato del Gruppo Cva con il suo piano finanziario e economico; dettaglio dell'indebitamento del Gruppo Cva;
  • relazione sull'evoluzione degli ultimi sette anni, mettendo in evidenza il prezzo medio dell'energia, la quantità prodotta dal gruppo Cva e la quantità prodotta da fonti rinnovabili distinti fra idroelettrico, fotovoltaico e eolico;
  • relazione sulla realizzazione o sugli acquisti dei nuovi impianti eolici e fotovoltaici, evidenziando impianto per impianto il costo di acquisto del progetto e il costo di realizzazione, ed elenco dettagliato degli impianti non ancora terminati e non entrati in esercizio con l'esplicitazione dei costi sostenuti a fine marzo e da sostenere, mettendo in evidenza le previsioni all'atto dell'acquisto e la loro attualizzazione sia per quanto riguarda le previsioni dei ricavi sia per quanto riguarda i tempi di realizzazione (particolare attenzione dovrà essere dedicata all'acquisizione di Sistema Rinnovabili e a eventuali svalutazioni di progetti o impianti acquistati in condizioni diverse rispetto a quelle attuali, come ad esempio le acquisizioni in Sardegna);
  • dettaglio di tutti gli emolumenti fissi e variabili, anche a medio e lungo termine, e dei benefit che sono riconosciuti dal 2022 a tutti gli amministratori e sindaci della Cva Spa e delle sue controllate e partecipate;
  • durata e scadenza di tutti gli incarichi attualmente in carica da parte degli amministratori e dei sindaci di Cva Spa e delle sue controllate e partecipate;  
  • relazione sugli acquisti e gli affitti di immobili da parte di Cva Spa e delle sue partecipate con il dettaglio dei costi di acquisizione, di ristrutturazione sostenuti o da sostenere, degli arredi e di ogni altra spesa accessoria con la specifica delle tipologie di procedura di spesa;
  • relazione sugli acquisti di aziende esercenti attività imprenditoriali in Valle d'Aosta indicando le ragioni, le perizie e i prezzi pagati, oltre che eventuali collaborazioni in essere con i soggetti che hanno partecipato alle acquisizioni;
  • relazione sulle consulenze e sulle assunzioni, con relativa modalità, effettuate dal 2022 da parte di Cva e delle sue partecipate con l'indicazione del costo azienda individuale ovviamente nel rispetto della privacy;
  • relazione su eventuali conflitti di interesse presenti e passati relativi ad amministratori, sindaci e dirigenti del Gruppo CVA spa;
  • relazione sulla adeguata organizzazione del gruppo Cva rispetto al numero di partecipate;

Il testo impegna anche la IV Commissione ad audire l'ex Presidente e l'attuale CdA di Finaosta. Tutta la documentazione dovrà essere resa disponibile entro e non oltre il 30 aprile 2025.

La risoluzione presentata dai gruppi Lega VdA e Misto - respinta con 23 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 12 a favore (Lega VdA, GM, FI, PCP) - chiedeva di attivare una Commissione Speciale sulla Compagnia Valdostana delle Acque per compiere una indagine conoscitiva e a terminare, entro 30 giorni, il percorso di indagine con le opportune audizioni e le necessarie acquisizioni di informazioni e/o documenti.

La risoluzione a firma congiunta dei gruppi Rassemblement Valdôtain, Progetto Civico Progressista e Misto - respinta con 22 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, FI) e 13 a favore (RV, PCP, GM, Lega VdA) -  voleva impegnare il Presidente della quarta Commissione ad acquisire e trasmettere a tutti i Consiglieri, entro 7 giorni, l'intera documentazione citata nella nota e ad organizzare, entro trenta giorni, un'indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento interno del Consiglio regionale, a partire dalle audizioni dell'ex Presidente di Finaosta e del Consiglio di Amministrazione della stessa, del Presidente della Regione e degli altri componenti del Governo coinvolti a suo tempo e oggi in carica.

Il dibattito in Aula

Il gruppo Lega VdA ha ricordato di aver portato il tema all'attenzione del Consiglio già lo scorso mese di dicembre. Dopo l'audizione dei vertici di Cva in quarta Commissione, i componenti del gruppo avevano chiesto l'audizione anche dell'ex Presidente di Finaosta a cui però il Presidente di Commissione non aveva dato seguito con la motivazione che quella non era la sede giusta per portare avanti questo tipo di iniziative. Oggi, alla luce delle dichiarazioni dell'ex Presidente di Finaosta rese pubbliche dalla stampa e comunicate anche al Consiglio, i gruppi firmatari della risoluzione chiedono l'istituzione di una Commissione ad hoc che possa occuparsi in maniera approfondita e fare luce su tutti i cortocircuiti che evidentemente ci sono stati.

Il gruppo Rassemblement Valdôtain, illustrando la risoluzione depositata congiuntamente a PCP e Misto, ha evidenziato che l'iniziativa parte dal fatto politico che è la nota inviata dall'ex Presidente di Finaosta e vuole concentrare nella Commissione competente il fatto. Il fine è quello di esaminare e chiarire puntualmente le osservazioni formulate dall'ex Presidente di Finaosta.

Parlando della risoluzione della maggioranza, il gruppo RV ha osservato che nel testo non è chiaro l'obiettivo di tutta questa richiesta di informazioni a Cva, perché non è la Commissione a dover fare un'analisi dei risultati aziendali. Ha auspicato che il Gruppo Cva si dia delle politiche chiare di remunerazione e di nomina degli amministratori: se le regole sono chiare si evitano tutta una serie di questioni. Per RV, non bisogna mischiare un'azione politica, che deve fare la Commissione, con un'azione tecnica, che devono necessariamente fare le strutture tecniche.

Il gruppo UV ha sottolineato che le audizioni fatte allora in quarta Commissione sono andate ben oltre i fatti specifici di cui erano oggetto. Oggi, alla luce delle dichiarazioni fatte dall'ex Presidente di Finaosta, la Regione deve affrontare dei passaggi istituzionali di altro genere ed è quindi interesse di tutti acquisire informazioni approfondite sull'andamento di Cva che, tra l'altro, è prossima all'approvazione del bilancio. L'intento non è quello di cavalcare una polemica, ma la maggioranza è motivata dalla volontà di acquisire informazioni di cui gli azionisti, ovvero la pubblica amministrazione, deve poter disporre. Non serve istituire una Commissione speciale d'inchiesta che ha le stesse identiche funzioni di quelle consiliari. La maggioranza si è poi detta disponibile a integrare la quarta Commissione con i rappresentanti dei gruppi che non ne fanno parte. La procedura è improntata alla massima trasparenza e non interferisce sulla gestione aziendale di Cva in quanto ci si occupa dell'acquisizione di informazioni relative al passato e che, comunque, verrebbero fornite in fase di bilancio: un'operazione di buon senso che consentirà di uscire dall'ambiguità.

Il gruppo PCP si è detto lieto che infine il Consiglio debba affrontare il nodo dei rapporti tra Cva e la proprietà (Finaosta e Regione). Sono tre anni che PCP dice che l'atteggiamento dei vertici di Cva non è conforme al ruolo che deve avere una società interamente pubblica. Dalla lettera dell'ex Presidente di Finaosta, si apprende che critiche simili sono state espresse anche da Finaosta, anche se la Giunta regionale ha preferito non affrontare il problema. Nella lettera si affrontano vari aspetti già evidenziati da PCP, in particolare il fatto che sul Piano strategico non c'è stato un confronto con Finaosta e con la Regione. Per PCP è importante fare chiarezza e cambiare rotta, visto che si è alla vigilia di importanti decisioni per la politica energetica valdostana e a breve bisognerà nominare il nuovo Consiglio di amministrazione di Cva. Per il gruppo è necessario un cambiamento.

Il gruppo Forza Italia ha posto l'accento sulla gravità delle affermazioni rese note nella lettera dell'ex Presidente di Finaosta che parlano di pressioni di alcuni componenti del Governo regionale sulle politiche decisionali della società Cva. Ha auspicato inoltre una pronta smentita da parte della maggioranza che solo a ridosso delle elezioni regionali decide di approfondire quanto da anni sollecitato da Forza Italia, ovvero valutare l'operato di una delle più importanti società del sistema valdostano. Secondo il gruppo, quanto ascoltato e letto è la manifestazione del fallimento politico della maggioranza ed è prioritario fare chiarezza per garantire l’onorabilità della Regione e la reputazione della società Cva che ha sviluppato importanti interventi di investimento e risultati soddisfacenti di bilancio. Infine, è stato espresso l’auspicio di attivare una Commissione speciale d'inchiesta per comprendere quali sono le responsabilità: la maggioranza regionale era al corrente di tante criticità ma anziché intervenire ha lasciato il sistema in balia di sé stesso.

Il gruppo Misto, parlando di terremoto politico, ha evidenziato che l'ex Presidente di Finaosta ha compiuto un atto coraggioso, non facile e ha squarciato un velo di ipocrisia. Il gruppo ha poi motivato il suo sostegno a entrambe le risoluzioni presentate dai gruppi di minoranza, perché l'importante è che si arrivi a chiarire la situazione. Per il gruppo, quello che manca nella risoluzione della maggioranza è una data certa per concludere gli approfondimenti. Qui ci sono gli azionisti, che sono i valdostani e non solo i Consiglieri, che oggi stesso aspettano che il Consiglio Valle prenda una decisione forte e chiara e si aspettano delle risposte immediate: su questa vicenda, oggi, La Stampa ha fatto più politica dei partiti.

L'Assessore all'innovazione, allora Assessore alle società partecipate, è intervenuto fornendo una ricostruzione di quanto accaduto nel 2022, anno in cui ci fu un bando che sortì la scelta di far uscire Cva dalla legge Madia. Il documento conteneva un codicillo che diceva che, nel caso in cui in corso di mandato sopravvengono normative suscettibili di incidere sull'entità dei compensi questi potranno essere oggetto di modifica nei termini di legge. Quando nacque la nuova governance di Cva a giugno 2022, Finaosta diede la sua interpretazione di questo codicillo: "tenuto conto che gli emolumenti sono stati determinati in base ai limiti massimi previsti dal complesso delle norme attualmente in vigore, qualora durante il mandato triennale dovessero mutare tali norme ovvero dovesse mutare la condizione soggettiva della società detti emolumenti potranno essere conseguentemente ridefiniti come peraltro già indicato nell'invito per la presentazione delle candidature per il rinnovo degli organi sociali". 

Nacque quindi una richiesta di Cva a Finaosta di poter cambiare gli emolumenti per l'Amministratore delegato che riceve la somma di 50 mila euro onnicomprensivi e seguirono pareri legali di una e dell'altra società. L'Assessore ha quindi spiegato che a quel punto sembrava logico un intervento da parte della Regione per mettere le due parti attorno a un tavolo, partendo anche da una valutazione che era stata fatta dal Dipartimento partecipate e dalla Segreteria generale. Finaosta proponeva le dimissioni dell'intero vertice di Cva e di rifare il bando con una nuova cifra congrua. Questa però non era una soluzione percorribile rispetto allo specifico momento storico in cui Cva doveva trovare i soldi per pagare il prezzo anticipato dei cambiamenti in salita del costo del gas sul mercato di Amsterdam. Vi furono vari tentativi di conciliazione per trovare una soluzione che non venne trovata e si rimase sul bando 2022.

L'Assessore si è detto ferito, allibito e dispiaciuto che un tentativo politico di conciliazione tra le parti sia finito in un terreno di guerra e ha auspicato che i chiarimenti che verranno contribuiscano a ripristinare un clima di tranquillità, sottolineando anche che le "pressioni" vissute dall'allora Presidente di Finaosta erano un dovere per evitare che una burrasca potesse travolgere una società importante come Cva.

Il Presidente della prima Commissione che, all'epoca dei fatti citati nella nota, era Presidente della Regione, ha rilevato che c'era un'evidente tensione tra due società partecipate e quindi si era ritenuto necessario organizzare un incontro per trovare una mediazione tra posizioni diverse, per il bene e il clima di Finaosta e Cva. Le tensioni, ha detto, nascevano dal fatto che Cva era uscita dall'obbligo della Madia e quindi rivedere gli emolumenti era necessario perché il Gruppo rivestiva un ruolo più importante sui mercati, con maggiori responsabilità anche per i suoi amministratori. Si è quindi augurato che si trovi un modo di lavorare sereno, diverso e più trasparente tra i vari attori: Finaosta, Cva e Regione.

L'Assessore all'agricoltura ha sottolineato l'importanza della Compagnia valdostana delle acque le cui sorti sono strettamente collegate alla vita della regione. Evidenziato come il gruppo PlA sostenga Cva da tutta la Legislatura, ha segnalato di aver richiesto un confronto alla maggioranza già nella giornata di ieri. Il centro della politica valdostana, cioè il Consiglio, deve essere la sede in cui portare questa problematica su cui è necessario avere trasparenza e una serie approfondita di dati. È altresì necessario audire il Consiglio di amministrazione di Finaosta e il suo ex Presidente. Secondo l'Assessore, ci sono aspetti contenuti nella lettera che devono essere chiariti in Consiglio regionale in ossequio alla necessità di trasparenza che contraddistingue da sempre l'operato del gruppo PlA.

Il gruppo FP-PD ha evidenziato che è necessario approfondire la conoscenza del tema così come le fasi di gestione della Società visto il momento di confusione mediatico. La Cva è una società solida e ha libertà di azione, ma bisogna fare chiarezza: oggi più che mai è necessaria una maggiore trasparenza perché dettagli e notizie sono importanti sia per i Consiglieri, sia per l'azionista di maggioranza, sia per le borse, sia per i cittadini in funzione di una corretta gestione fino al rinnovo delle concessioni. Per il gruppo, la risoluzione proposta dalla maggioranza indica una strada da percorrere per superare questo momento innescato da rapporti di contrasto derivanti da pesanti impegni finanziari di gestione di Finaosta e Cva.

Il Presidente della Regione ha ricordato che Cva è una società sana che in questi anni ha riversato i propri utili sulla comunità valdostana, creando lavoro e indotto. Dal 2022 a oggi si è verificato un cambiamento in corsa delle regole che definivano la governance regionale nell'ambito della società partecipata e che hanno sollevato una serie di incertezze nell'applicazione di normative di per sé non troppo facili da interpretare. Questo ha portato il Governo a dover trovare, giocoforza, degli equilibri, nel rispetto di due limiti essenziali: non fare ingerenza nelle politiche societarie di Cva e neanche nelle decisioni di Finaosta. Si tratta ora di capire meglio la situazione evidenziata dall'ex Presidente di Finaosta e a questo proposito avere dei dati oggettivi sulle situazioni richiamate non può che essere utile. Il Presidente della Regione ha poi evidenziato come il Cda di Finaosta potrà dare in Commissione indicazioni importanti sul lavoro fatto per arrivare alla definizione di un bando che possa essere dirimente per il prossimo mandato rispetto all'indicazione degli amministratori delle società del gruppo e della definizione degli emolumenti dei loro Consigli di amministrazione. Un'attività molto complessa e articolata che richiede una definizione di tutti gli aspetti che non hanno potuto essere, per motivi oggettivi, enucleati in maniera efficace fino ad ora, in quanto non era possibile cambiare le regole in corso di mandato.

red/com

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