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CULTURA | 01 aprile 2025, 10:06

Storia del Savt: Memorie di una lotta per l'Autonomia e i Diritti dei Lavoratori

Histoire du Savt – Souvenirs d’un secrétaire d’Antant de François Stevénin retrace l’histoire du Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs (Savt) à travers les souvenirs personnels de l’auteur, qui en fut le secrétaire de 1967 à 1983. Ce livre explore l’évolution du syndicat, son rôle dans la défense des droits des travailleurs et de l’autonomie de la Vallée d’Aoste, tout en mettant en lumière les figures marquantes qui ont façonné cette histoire. Enrichi de photos historiques et bilingue (italien et français), il offre une perspective précieuse sur les luttes politiques, sociales et culturelles qui ont marqué la région.

François Stevéni

François Stevéni

"Storia del Savt – Ricordi di un segretario d’Antant" di François Stevénin è un'opera che va ben oltre la semplice ricostruzione storica di un sindacato. Essa si inserisce in un più ampio contesto della storia sociale e politica della Valle d'Aosta, un territorio che, seppur piccolo, ha sempre avuto una voce potente nella difesa dei suoi diritti e nella valorizzazione della sua autonomia. Questo libro colma una significativa lacuna nella pubblicistica valdostana, raccontando, attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti più rappresentativi, la storia del Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs (Savt), un sindacato che ha saputo coniugare la lotta per i diritti dei lavoratori con la difesa dell’identità e dell’autonomia della regione.

François Stevénin, segretario del Savt dal 1967 al 1983, si fa portavoce non solo delle vicende sindacali, ma anche delle lotte politiche e culturali che hanno segnato la vita della Valle d'Aosta nel dopoguerra. Nel suo libro, Stevénin ci offre uno spaccato personale della sua esperienza, intessuto di ricordi che si intrecciano con gli eventi più significativi della storia autonoma della regione. "Ho cercato la mia visione della storia attraverso i miei ricordi personali", afferma l'autore, sottolineando l'importanza della memoria individuale come strumento di comprensione collettiva di un periodo storico che ha plasmato l’identità valdostana.

Il Savt, fondato nel 1945, è un sindacato che ha avuto un ruolo cruciale nell’affermazione di un’autonomia che, pur formalmente riconosciuta, non ha mai trovato una piena realizzazione se non attraverso la continua battaglia politica e sindacale. Stevénin, nel suo libro, ripercorre le tappe principali del sindacato, soffermandosi sulle sfide interne ed esterne che ha dovuto affrontare. Non si tratta solo di una cronaca sindacale, ma di un racconto che intreccia la storia del Savt con quella dell'intera Valle d'Aosta, un territorio che, pur avendo uno statuto speciale, ha sempre dovuto lottare per proteggere la propria autonomia contro il centralismo romano e contro il rischio di essere inglobato in un sistema politico e sociale che spesso non teneva conto delle sue peculiarità.

Il lavoro di Stevénin è anche un tributo agli uomini e alle donne che, attraverso il Savt, hanno dato vita a una delle realtà sindacali più radicate e distintive d’Italia. 

"Storia del Savt – Ricordi di un segretario d’Antant" è quindi anche un documento di grande valore politico e sociale, che ci racconta di un sindacato che ha visto il proprio ruolo espandersi ben oltre i confini delle questioni strettamente economiche. Stevénin ricorda come il Savt sia stato il custode di una visione del lavoro come strumento di emancipazione e di valorizzazione delle specificità locali. La sua storia è quella di un sindacato che ha cercato di conciliare le istanze dei lavoratori con quelle di un'autonomia che, pur essendo un obiettivo fondamentale, non è mai stata facilmente raggiungibile. La lotta per l’autonomia e i diritti sociali è sempre stata un cammino lungo e difficile, fatto di conquiste faticose e di battaglie incessanti contro un sistema che cercava di mantenere uno status quo, senza tenere conto delle esigenze di un territorio che chiedeva di essere riconosciuto come una realtà distinta e autonoma.

L'attuale segreteria del Savt: da sn seduti: Alessandro Pavoni, Ilaria Fapperdue, il segretario generale Claudio Albertinelli; in piedi: Stefano Enrietti, Luigi Bolici, il presidente del Savt Pnesionati, Aldo Cottino, Fortunato Mafrica.

L’opera si articola in 64 pagine bilingui, in italiano e francese, e si presenta come un utile strumento per chi desidera conoscere in profondità l’evoluzione del sindacato valdostano e la sua influenza sulla vita politica della regione. La scelta del formato bilingue è significativa, poiché riflette la realtà linguistica della Valle d’Aosta, dove l'italiano e il francese sono lingue ufficiali, ma anche simbolo di una cultura e di una storia che si intrecciano con le due tradizioni linguistiche. Le pagine del libro sono arricchite da foto storiche e recenti, che contribuiscono a dare un volto alle parole e a rendere tangibile la memoria storica di un movimento che ha segnato la storia della Valle d'Aosta.

La presentazione ufficiale del libro, che si è svolta il 31 marzo presso il Salone della BCC Valdostana, è stata un momento di grande significato per i membri del Savt e per tutti coloro che hanno contribuito a scrivere la storia del sindacato e dell’autonomia valdostana. Il libro è stato accolto con entusiasmo da parte dei direttivi di categoria del Savt, che hanno riconosciuto il valore di un’opera che non solo racconta la storia di un sindacato, ma che offre anche uno spunto di riflessione per il futuro della Valle d'Aosta. In un momento storico in cui l’autonomia regionale è sempre più messa alla prova dalle sfide globali e dalle dinamiche politiche interne, il libro di Stevénin assume un'importanza particolare come testimonianza di un impegno che non si è mai esaurito, ma che continua a vivere nelle lotte quotidiane di chi crede nel valore dell'autonomia e nella dignità dei lavoratori.

In definitiva, "Storia del Savt – ricordi di un segretario d’Antant" non è solo una ricostruzione storica, ma un atto di testimonianza e di passione politica. Il libro di Stevénin rappresenta una linfa vitale per la storia della Valle d'Aosta e della sua autonomia, un invito a non dimenticare le radici di un movimento che ha saputo coniugare le necessità dei lavoratori con quelle della regione. La sua lettura non è solo utile per chi desidera approfondire la storia del Savt, ma per chiunque voglia capire come una piccola regione di montagna abbia saputo difendere la propria identità e affermare i propri diritti in un contesto più ampio e spesso ostile.

Histoire du Savt : Mémoires d'une Lutte pour l'Autonomie et les Droits des Travailleurs

Histoire du Savt – Souvenirs d’un secrétaire d’Antan de François Stevénin est une œuvre qui va bien au-delà de la simple reconstitution historique d’un syndicat. Elle s’inscrit dans un contexte plus large de l’histoire sociale et politique de la Vallée d’Aoste, un territoire qui, bien que petit, a toujours eu une voix puissante dans la défense de ses droits et dans la valorisation de son autonomie. Ce livre comble une lacune importante dans la publication valdôtaine, racontant, à travers les yeux de l’un de ses protagonistes les plus représentatifs, l’histoire du Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs (Savt), un syndicat qui a su allier la lutte pour les droits des travailleurs à la défense de l’identité et de l’autonomie de la région.

François Stevénin, secrétaire du Savt de 1967 à 1983, se fait porte-parole non seulement des événements syndicaux, mais aussi des luttes politiques et culturelles qui ont marqué la vie de la Vallée d’Aoste après la Seconde Guerre mondiale. Dans son livre, Stevénin nous offre un aperçu personnel de son expérience, tissé de souvenirs qui s’entrelacent avec les événements les plus significatifs de l’histoire autonome de la région. "J’ai cherché ma vision de l’histoire à travers mes souvenirs personnels", affirme l’auteur, soulignant l’importance de la mémoire individuelle comme outil de compréhension collective d’une période historique qui a façonné l’identité valdôtaine.

Le Savt, fondé en 1945, est un syndicat qui a joué un rôle crucial dans l’affirmation d’une autonomie qui, bien que formellement reconnue, n’a jamais trouvé une pleine réalisation que par la lutte politique et syndicale continue. Stevénin, dans son livre, retrace les étapes principales du syndicat, s’attardant sur les défis internes et externes auxquels il a dû faire face. Il ne s’agit pas seulement d’une chronique syndicale, mais d’un récit qui mêle l’histoire du Savt à celle de toute la Vallée d’Aoste, un territoire qui, bien qu’ayant un statut spécial, a toujours dû lutter pour protéger son autonomie contre le centralisme romain et contre le risque d’être englouti dans un système politique et social qui souvent ne tenait pas compte de ses spécificités.

Le travail de Stevénin est également un hommage aux hommes et aux femmes qui, à travers le Savt, ont donné vie à l’une des réalités syndicales les plus enracinées et distinctives d’Italie.

Histoire du Savt – Souvenirs d’un secrétaire d’Antan est donc aussi un document de grande valeur politique et sociale, nous racontant l’histoire d’un syndicat qui a vu son rôle s’étendre bien au-delà des questions strictement économiques. Stevénin se souvient de la manière dont le Savt a été le gardien d’une vision du travail comme outil d’émancipation et de valorisation des spécificités locales. Son histoire est celle d’un syndicat qui a cherché à concilier les revendications des travailleurs avec celles d’une autonomie qui, bien qu’étant un objectif fondamental, n’a jamais été facilement atteignable. La lutte pour l’autonomie et les droits sociaux a toujours été un chemin long et difficile, fait de conquêtes ardues et de batailles incessantes contre un système qui cherchait à maintenir un statu quo, sans tenir compte des besoins d’un territoire demandant à être reconnu comme une entité distincte et autonome.

L’œuvre se compose de 64 pages bilingues, en italien et en français, et se présente comme un outil utile pour ceux qui désirent connaître en profondeur l’évolution du syndicat valdôtain et son influence sur la vie politique de la région. Le choix du format bilingue est significatif, car il reflète la réalité linguistique de la Vallée d’Aoste, où l’italien et le français sont des langues officielles, mais aussi un symbole d’une culture et d’une histoire qui se croisent avec les deux traditions linguistiques. Les pages du livre sont enrichies de photos historiques et récentes, qui contribuent à donner un visage aux mots et à rendre tangible la mémoire historique d’un mouvement qui a marqué l’histoire de la Vallée d’Aoste.

La présentation officielle du livre, qui a eu lieu le 31 mars dans le salon de la BCC Valdostana, a été un moment de grande signification pour les membres du Savt et pour tous ceux qui ont contribué à écrire l’histoire du syndicat et de l’autonomie valdôtaine. Le livre a été accueilli avec enthousiasme par les directeurs de catégories du Savt, qui ont reconnu la valeur d’une œuvre qui ne raconte pas seulement l’histoire d’un syndicat, mais qui offre aussi un point de réflexion pour l’avenir de la Vallée d’Aoste. Dans un moment historique où l’autonomie régionale est de plus en plus mise à l’épreuve par les défis mondiaux et les dynamiques politiques internes, le livre de Stevénin prend une importance particulière comme témoignage d’un engagement qui ne s’est jamais épuisé, mais qui continue de vivre dans les luttes quotidiennes de ceux qui croient en la valeur de l’autonomie et de la dignité des travailleurs.

En définitive, Histoire du Savt – Souvenirs d’un secrétaire d’Antan n’est pas seulement une reconstitution historique, mais un acte de témoignage et de passion politique. Le livre de Stevénin représente une source vitale pour l’histoire de la Vallée d’Aoste et de son autonomie, un appel à ne pas oublier les racines d’un mouvement qui a su allier les besoins des travailleurs à ceux de la région. Sa lecture n’est pas seulement utile pour ceux qui souhaitent approfondir l’histoire du Savt, mais pour tous ceux qui veulent comprendre comment une petite région montagneuse a su défendre son identité et affirmer ses droits dans un contexte plus large et souvent hostile.

pi.mi.

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