/ ECONOMIA

ECONOMIA | 31 marzo 2025, 15:03

Polizze contro eventi catastrofali: la proroga salva le imprese, ma il tempo perso pesa sul futuro

Oggi, 31 marzo, sarebbe dovuto essere l’ultimo giorno utile per stipulare le polizze contro eventi catastrofali, ma una misura urgente del Consiglio dei Ministri, approvata il 28 marzo 2025, ha deciso una proroga delle scadenze

Polizze contro eventi catastrofali: la proroga salva le imprese, ma il tempo perso pesa sul futuro

La decisione arriva in un momento cruciale per le imprese italiane, che si trovano a dover affrontare le sfide di una legislazione che ha impiegato più tempo del previsto per entrare effettivamente in vigore.

La legge, che impone alle aziende di proteggersi contro eventi catastrofali come terremoti, inondazioni e altre calamità naturali, è di grande importanza per tutte le imprese italiane, dalle piccole e medie alle grandi realtà. Il provvedimento mira a garantire una maggiore sicurezza e protezione patrimoniale, con l’obiettivo di mitigare i danni che potrebbero derivare da disastri naturali, ma la sua applicazione è stata finora segnata da un certo ritardo.

La scadenza originale era fissata proprio per oggi, ma l’effettiva entrata in vigore della legge ha subito una serie di rinvii, causando confusione tra gli operatori economici, i professionisti del settore e le imprese stesse. Molti, infatti, avevano riscontrato difficoltà nella comprensione delle nuove normative e nella raccolta delle informazioni necessarie per stipulare le polizze, in un contesto che ha visto una forte carenza di comunicazione chiara da parte degli enti competenti. La proroga, che ora stabilisce nuove scadenze a seconda delle categorie, si propone di dare alle imprese il tempo necessario per mettersi in regola, ma soprattutto per affrontare una questione che ha impatti diretti sulla sicurezza economica e sul futuro delle attività produttive.

Un altro aspetto critico riguarda il tempo che è stato lasciato alle imprese per adeguarsi alla legge, visto che il decreto è stato pubblicato soltanto lo scorso marzo. Questo margine di tempo limitato ha imposto alle piccole, medie e grandi realtà di correre ai ripari, spesso senza le risorse necessarie per comprendere appieno la portata delle nuove disposizioni. Come sottolineano alcuni esperti di settore, "la legge è fondamentale per proteggere le imprese da danni enormi, ma è stato un errore farla entrare in vigore senza una preparazione adeguata, lasciando le aziende a fare i conti con una scadenza che arrivava troppo velocemente".

La proroga, quindi, è una mossa ben accolta, ma resta il fatto che la gestione del tempo da parte del legislatore non è stata delle migliori. Le piccole e medie imprese, che già affrontano sfide quotidiane legate alla competitività e alla sostenibilità economica, si sono trovate ad affrontare un ulteriore ostacolo: quello della complessità burocratica e della carenza di tempo per l'adeguamento. Inoltre, il settore assicurativo ha avuto una visibilità limitata in questo processo, con i suoi attori che spesso non erano preparati a rispondere con efficienza alla domanda di polizze tempestive.

Nonostante questi ostacoli, il tema delle polizze contro eventi catastrofali rimane cruciale. Gli esperti del settore e le associazioni di categoria hanno ripetutamente sottolineato l’importanza di una copertura assicurativa in grado di tutelare le imprese in caso di disastri naturali, soprattutto in un paese come l’Italia, che è geograficamente esposto a rischi di vario genere. Ma affinché questa misura diventi realmente efficace, è fondamentale che i tempi di attuazione siano più razionali e che vengano adottate misure di supporto concrete per le imprese, in particolare quelle più piccole e meno strutturate.

Il decreto del 28 marzo ha, quindi, di fatto concesso un respiro alle imprese, ma questo non basta. È essenziale che il legislatore prenda in considerazione le difficoltà del mondo imprenditoriale, agendo con maggiore tempestività e chiarezza, e assicurandosi che la normativa sia davvero un supporto alle attività economiche piuttosto che un ostacolo. La proroga è un passo positivo, ma l’esperienza del “tempo trascurato” per l’applicazione di leggi così cruciali dovrebbe spingere tutti, dal governo alle associazioni di categoria, a rivedere le modalità di attuazione di simili provvedimenti in futuro.

pi/red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore