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CRONACA | 31 marzo 2025, 12:28

Per Libera Valle d’Aosta un nuovo coordinamento e continua la lotta alla mafia e per la legalità

Il 29 marzo, Libera Valle d’Aosta ha eletto il suo nuovo direttivo per il triennio 2025-2028, rinnovando così l’impegno nella lotta alle mafie e nella promozione della cultura della legalità

Il neo eletto Coordinamento Libera VdA

Il neo eletto Coordinamento Libera VdA

Il 29 marzo, Libera Valle d’Aosta ha eletto il suo nuovo direttivo per il triennio 2025-2028, rinnovando così l’impegno nella lotta alle mafie e nella promozione della cultura della legalità. L’assemblea si è svolta alla presenza di Francesca Rispoli, Presidente nazionale dell’associazione, e ha visto un passaggio di testimone significativo, con la nomina dei nuovi coordinatori regionali, Fabrizio Bal e Veronica Ruberti, che guideranno l’associazione insieme a un team di esperti e appassionati.

Fabrizio Bal, giovane insegnante di 26 anni di Gignod, e Veronica Ruberti, studentessa universitaria di 23 anni di Chatillon, prenderanno il posto di Donatella Corti, che ha concluso un mandato di 8 anni, lasciando un’eredità importante. Entrambi sono profondamente impegnati nel promuovere i valori di Libera, con particolare attenzione ai temi della memoria, dell’impegno sociale e dell’azione per la giustizia. Insieme a loro, faranno parte del nuovo direttivo altre personalità che hanno contribuito in questi anni alla crescita e al rafforzamento dell’associazione, come Nadège Griseri, Chiara Paglino, Martine Clerin, Donatella Corti, Eleonora Finessi e Teresa Nelva Stellio.

Libera Valle d’Aosta si è distinta in questi anni per l’intensa attività di sensibilizzazione e formazione, in particolare nelle scuole e tra la popolazione, sui temi legati alla lotta alle mafie e alla valorizzazione della memoria. Il nuovo direttivo ha già tracciato le linee guida per i prossimi tre anni, impegnandosi a rafforzare queste attività e a portare avanti progetti concreti sul territorio. Uno dei punti chiave del nuovo programma sarà la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, che sono circa una trentina in Valle d’Aosta. Questi beni, una volta sottratti alle organizzazioni criminali, devono diventare simboli di riscatto, di giustizia e di impegno civico.

Il programma del nuovo direttivo include anche un’attenzione particolare alla formazione e all’informazione. La consapevolezza della lotta alla mafia deve crescere, non solo tra gli studenti, ma anche tra i cittadini di ogni età, per creare una cultura solida di legalità e giustizia. La formazione nelle scuole e sul territorio, dunque, sarà uno degli assi portanti delle attività che Libera Valle d’Aosta porterà avanti nei prossimi anni.

In questo percorso, Libera Valle d’Aosta non è sola. Il supporto e l’impegno di Don Ciotti (nella foto), fondatore di Libera, sono stati e continueranno ad essere fondamentali. La sua visione e il suo instancabile lavoro sono un faro per tutti i volontari e gli attivisti dell’associazione. Don Ciotti ha sempre sottolineato l’importanza di un’azione che vada oltre la denuncia, che passi attraverso la creazione di alternative concrete e di una cultura che sappia rispondere alla violenza e all’illegalità con il coraggio della legalità e della memoria.

Un esempio tangibile di questo impegno sarà la visita alla mostra fotografica "Macelleria Palermo", che si terrà il 7 aprile 2025, alle 17:30, presso la galleria Inarttendu e la sede dell’Associazione Stampa Valdostana di Via Martinet. La mostra, curata dal fotografo Franco Lannino, è una testimonianza forte della guerra di mafia siciliana degli anni ’90 e si inserisce nel percorso di sensibilizzazione promosso da Libera. L’iniziativa è una delle molteplici azioni che Libera Valle d’Aosta sta mettendo in campo per educare alla memoria e alla giustizia.

Il nuovo coordinamento di Libera Valle d’Aosta si prepara a portare avanti con determinazione la lotta alla mafia e a promuovere una cultura della legalità in tutta la regione, facendo tesoro dell’esperienza passata e guardando al futuro con la consapevolezza che ogni piccolo gesto conta. La presenza e l’impegno di giovani come Fabrizio Bal e Veronica Ruberti sono una testimonianza di come l’associazione riesca a coinvolgere le nuove generazioni nella costruzione di una società più giusta e solidale.

pi.mi.

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