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CRONACA | 28 marzo 2025, 13:09

Per l'Unione Europea a Courmayeur le fogne sono un problema

Rota svarica la responsabilità sull'alluvione di tre anni fa.

Per l'Unione Europea a Courmayeur le fogne sono un problema

Un errore che ha dell'incredibile, soprattutto se si considera la fama di Courmayeur come una delle perle del turismo italiano. Ma la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che ha sorpreso non poco: il Comune valdostano è stato condannato a una multa per il trattamento insufficiente delle acque reflue, un problema che coinvolge anche tre comunità siciliane. La penalità, che ammonta a oltre dieci milioni di euro, è stata imposta per la mancata realizzazione dell'allacciamento ai depuratori da parte di Courmayeur e degli altri tre comuni: Castellammare del Golfo, Cinisi e Terrasini. La causa? L'assenza di un sistema adeguato di raccolta e trattamento delle acque reflue, con il conseguente impatto ambientale dovuto allo smaltimento incontrollato delle acque nei corsi d’acqua e nell’ambiente.

La notizia lascia perplessi, soprattutto considerando l’immagine di Courmayeur come una delle mete più eleganti e ricercate del turismo italiano, meta ambita da milioni di turisti, tra cui molti vip. La località, ai piedi del Monte Bianco, è da sempre sinonimo di bellezza naturale incontaminata e di un turismo di lusso. Eppure, questa condanna europea mette in discussione il sistema di gestione delle risorse idriche della località, facendola figurare tra le “pecore nere” dell’Italia.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giornale, Roberto Rota, sindaco di Courmayeur (nella foto), ha cercato di giustificare la situazione, spiegando che la causa del ritardo nel completamento dei lavori di adeguamento al depuratore è stato un disastro naturale che, tre anni fa, ha danneggiato le infrastrutture, portando via oltre un chilometro di tubature. «Purtroppo un'inondazione, tre anni fa, ha stravolto il cronoprogramma, ma ora posso annunciare che anche noi ci siamo adeguati», ha dichiarato Rota. Sebbene il comune fosse pronto per l’allacciamento, l'emergenza legata al maltempo ha rallentato i lavori, costringendo i tecnici a ricostruire le opere danneggiate. Concludendo, il sindaco ha rassicurato: «Nel 2024 la connessione è stata infine completata, a beneficio dei 2700 abitanti e dei ventimila, venticinquemila turisti che arrivano in inverno».

Il Comune è ora in una fase di monitoraggio, che durerà sei mesi, in cui si verificherà il corretto funzionamento del sistema di depurazione. «Siamo in questa fase, anche se le opere non sono di competenza del Comune, ma della Comunità montana per conto della Regione. In ogni caso, fra poche settimane la svolta virtuosa verrà riconosciuta dalle autorità italiane e comunitarie», ha continuato Rota, visibilmente ottimista sulla risoluzione della questione.

Nonostante le giustificazioni, la questione resta spinosa. La Corte di giustizia dell'Unione Europea aveva già condannato l'Italia nel 2014 per il mancato adeguamento dei depuratori, quando ben 41 comuni erano risultati non conformi alle normative europee. Oggi, la lista è ridotta a quattro, ma la situazione di Courmayeur è decisamente inaspettata, visto il suo status di località di punta nel panorama turistico internazionale. La questione mette in luce una realtà difficile da digerire: un gioiello del turismo italiano che, per colpe del passato, rischia di danneggiare l'immagine di un'intera nazione.

Questa condanna non è solo un errore di gestione locale, ma una ferita al prestigio di una destinazione turistica che, a causa di una carenza strutturale, rischia di dover affrontare una multa che potrebbe essere meglio spesa per altre priorità. La domanda che sorge spontanea è: quando l’Italia si metterà davvero in regola con la gestione delle acque reflue? La risposta sembra ancora lontana, soprattutto alla luce del lungo periodo in cui la normativa comunitaria è stata ignorata.

In un mondo come quello del calcio, dove l’efficienza e i risultati sono alla base di ogni vittoria, la situazione di Courmayeur potrebbe essere paragonata a una partita in cui la squadra ha il talento, ma manca il giusto gioco di squadra. Parole, in questo caso, non bastano, e la sconfitta rischia di diventare un problema concreto, proprio come se, in un match, tutte le occasioni da gol fossero state sprecate senza risultato. Ma la speranza è che, come nel calcio, il recupero sia possibile e che Courmayeur riesca finalmente a risolvere i suoi problemi, mettendo a posto quella che è una delle più importanti infrastrutture per la sua economia turistica.

red.pi.

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