Tiziano Vecellio dipinse il celebre Ritratto di Isabella d’Este, raffigurando una delle più influenti figure del Rinascimento italiano, nota per il suo ruolo di mecenate e collezionista d’arte. Al momento della realizzazione del dipinto, Isabella aveva già superato i sessant’anni.
Tuttavia, desiderava essere ritratta con un aspetto giovanile, coerente con l’immagine idealizzata che voleva tramandare. Per soddisfare questa richiesta, Tiziano si basò su un ritratto giovanile attribuito a Francesco Francia e la raffigurò con un volto radioso, enfatizzandone la grazia e l’eleganza. Databile tra il 1534 e il 1536, l’opera testimonia l’abilità del pittore nel conferire al soggetto un’aura di raffinatezza e intelligenza. Inoltre, il gusto di Isabella influenzava profondamente la moda del tempo e il suo stile era così ammirato che, secondo le cronache, persino la regina di Francia chiese un manichino con indosso i suoi abiti.
Nel dipinto, la marchesa indossa un turbante, simbolo di prestigio, e un abito sontuosamente ornato con decorazioni d’oro e d’argento.
Dal punto di vista storico, Isabella d’Este era figlia del duca di Ferrara Ercole I e di Eleonora d’Aragona. Successivamente, nel 1490, sposò il marchese di Mantova Francesco II Gonzaga, consolidando così l’alleanza tra le due potenti casate. Eppure, non tutti ne apprezzavano il fascino. Risulta che Pietro Aretino, noto per il suo spirito tagliente, la descrisse con sarcasmo definendola “disonestamente brutta”.
Attualmente, il ritratto è conservato presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna, dove continua a essere una delle opere più ammirate della collezione.