Chi conosce il nostro amato Rocciamelone nota, all'inizio della Val d'Isère e già ben visibile dal Colle dell'Iseran, la Grande Sassière, una delle più importanti montagne del versante francese. Oltre alla sua imponenza, isolamento e stupenda bellezza, è la più elevata lungo la cresta di confine che va dal mare al Col de La Seigne (Val Venì).
Sembra un Rocciamelone molto più severo e, quando la si vede nella conca che la racchiude, isolata e severa, veramente affascina. Fatta poi dopo una nevicata, con neve dura sulla ripida parete finale, acquista davvero una notevole importanza alpinistica.
Senza neve, si può salire come il nostro parente italiano dalle fattezze molto simili (il Rocciamelone) senza alcuna difficoltà. A differenza del nostro amato e frequentato colosso Valsusino, la Grande Sassière non è servita da ben tre rifugi (Il Truc, La Riposa e il Ca' d'Asti) come il nostro Rocciamelone, e anche la sua via di salita non è così ben segnalata. Anche in vetta non c'è la nostra amata Madonna ad accoglierci, ma un cumulo di pietre (ometto) che non danno a questa montagna tutta l'importanza che in realtà essa merita.
La sua via Normale si svolge sulla Cresta OVEST. Consigliabilissima per la forma e la relativa facilità di salita da luglio a settembre, se non si trova neve dura sul ripido pendio finale, caduta fuori stagione. Subito davanti al parcheggio delle auto, dove c'è la sbarra di divieto di circolazione, a "Saut", si segue un sentiero ben individuato, molto ripido, diretto un po’ a sinistra per pendii erbosi. Ci si dirige poi verso una balconata di rocce rosse, dove vi è un saltino delicato da superare (I).
Da qui si sale una seconda fascia rocciosa per tracce che conducono al Plan de la Cassette. Si arriva quindi a un pianoro (quota 2.897 m). Con neve, non è banale superare due fasce rocciose direttamente che conducono a un traverso, che finalmente porta alla cresta vera e propria, a una quota di circa 3.100 m.
Qui, su una cresta pianeggiante, che lambisce il grande ghiacciaio sottostante, si arriva, così, con un passo stretto ed esposto, a picco sul "Glacier de la Sassière" (mauvais pas), fino al punto quotato 3.305 m, dove si salda la cresta vera e propria che prende a salire più ripida in direzione della cima.
Senza neve, la ripida pendenza della piramide finale (30°), che si raggiunge alla quota di 3.550 m e con un "impolverata fresca", occorre prestare la massima attenzione. In questo caso, bisogna avere al seguito i ramponi e la piccozza. Salire quindi il ripido pendio finale, frammisto a tratti terrosi induriti dal gelo con neve fresca, sino all'isolata sommità (panorama eccezionale che ripaga della fatica).
Discesa: per la stessa via, evitando i salti più impegnativi per delicati traversi (se con la presenza di neve), ma più facili dei salti diretti compiuti in salita: 3 h.
La Grande Sassière vista in fondo al centro salendo l’Aiguille du Dome
NOTE TECNICHE:
Altezza massima raggiungibile: 3.751 m
Tempo di salita: 4,30 h
Tempo Totale (AR): 7,30 h
Dislivello: 1.451 m (dislivello notevole ma molto diretto con pochissimi spostamenti laterali)
Difficoltà: EE (senza neve) EEA (con neve a volte presente anche in estate, data la quota)
Materiale occorrente: Piccozza e ramponi in caso di neve o verglass nel tratto finale
Accesso in auto: Da Susa, valicando il Colle del Moncenisio, Colle Iseran, Val d'Isère, Villaret de Nial, stradina laterale asfaltata per "Saut" m. 2.280, lasciando l'auto nei pressi di una diga.
Località di partenza: Saut o Le Saut
Località di arrivo: il medesimo