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ECONOMIA | 21 marzo 2025, 13:32

Assegno mensile di Assistenza

Erogato dall’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è destinato a sostenere le spese delle persone che hanno bisogno di assistenza continuativa per motivi di salute o di età avanzata e che non sono in grado di svolgere autonomamente le attività quotidiane

Assegno mensile di Assistenza

L’assegno mensile di assistenza è una prestazione economica erogata dallo Stato a favore di persone che hanno bisogno di aiuto per svolgere le attività quotidiane a causa di una situazione di dipendenza o di grave disabilità. Si tratta di un assegno mensile, ovvero una somma di denaro che viene erogata ogni mese.

L’assegno mensile di assistenza viene erogato dall’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Per ottenere l’assegno di assistenza, è necessario presentare domanda al Comune di residenza. Per avere diritto all’assegno mensile, è necessario essere maggiorenni e avere una situazione di dipendenza o di grave disabilità che renda impossibile o molto difficoltosa lo svolgimento delle attività quotidiane senza l’aiuto di terzi.

I requisiti sono:

Aver riconosciuto un’invalidità superiore al 74%;

Avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni;

Essere cittadini italiani o stranieri residenti in Italia con carta di soggiorno;

Avere un reddito annuo personale che non superi un determinato limite stabilito dalla normativa;

Essere iscritti ai Centri per l’impiego.

È importante notare che l’assegno mensile viene sospeso nel caso in cui la persona disabile rifiuti di accedere a un posto di lavoro adeguato alle sue condizioni fisiche. L’obbligo di iscrizione ai Centri per l’impiego permane fino al compimento del 65° anno di età per gli uomini e fino al compimento del 60° per le donne.

L’assegno mensile è incompatibile con altre pensioni di invalidità, vecchiaia o reversibilità, e con pensioni di invalidità di guerra, lavoro e servizio. Se si ha diritto a più prestazioni, si può scegliere quella più vantaggiosa.

Nel caso in cui l’invalido civile sia stato avviato al lavoro ma abbia ancora diritto all’assegno perché il suo stipendio non supera il limite di reddito stabilito dalla normativa, è necessario presentare comunque una dichiarazione indicando il reddito percepito.

L’assegno mensile è destinato a sostenere le spese delle persone che hanno bisogno di assistenza continuativa per motivi di salute o di età avanzata e che non sono in grado di svolgere autonomamente le attività quotidiane.

Il limite di reddito per l’accesso all’assegno mensile di assistenza è stabilito annualmente dalla legge e dipende dal numero di componenti del nucleo familiare del richiedente. Tuttavia, se le condizioni di reddito del beneficiario dovessero cambiare nel corso del tempo, è possibile presentare una nuova domanda per ottenere l’assegno mensile di assistenza.

Per richiedere l’assegno mensile, è necessario presentare domanda all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), allegando tutta la documentazione necessaria per dimostrare il proprio stato di bisogno e la necessità di assistenza continuativa. La domanda può essere presentata online attraverso il sito dell’INPS (https://www.inps.it/) utilizzando il servizio “Domande online”, oppure può essere presentata presso uno sportello dell’Istituto. È necessario avere un’identità digitale, come ad esempio una carta d’identità elettronica (CIE), una carta nazionale dei servizi (CNS) o una SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Una volta presentata la domanda, l’INPS valuterà la richiesta e, in caso di esito positivo, inizierà a erogare l’assegno mensile di assistenza. In caso di esito negativo, il provvedimento di reiezione (ovvero di rigetto) deve essere impugnato in sede amministrativa, ovvero è necessario richiedere al medesimo ente previdenziale il riesame del provvedimento. In questo caso, l’INPS, nei successivi 90 giorni, può accogliere in via amministrativa la domanda, oppure può omettere di riscontrare il riesame del provvedimento e quindi il silenzio equivale a silenzio – rigetto. Solo dopo la preliminare fase di tutela amministrativa, può essere esperito il ricorso giudiziale innanzi all’autorità competente.

Per essere assistiti nella presentazione della domanda e del suo iter, si consiglia di rivolgersi a un Patronato.

Bruno Albertinelli

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