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Il bene comune | 20 marzo 2025, 13:31

Grido di allarme per i suicidi nella nostra regione

L'appello del gruppo Mandorlo fioriti 'fare rete per intervenire subito. Nel 2024 la Valle d'Aosta ha registrato 20 casi di suicidio, e già nei primi mesi del 2025 sono stati riportati 3 nuovi tragici episodi. il Mandorlo Fiorito ha organizzato un incontro dal titolo ‘7 Tazze di tè’, che si terrà il 21 marzo 2025 presso la Biblioteca di Donnas

Paola Cantisano Longo

Paola Cantisano Longo

Sostegno e prevenzione al centro dell’incontro ‘Tazze di tè’ del 21 marzo 2025, un’opportunità per riflettere e fare rete contro il dolore invisibile. Nel 2024 la Valle d'Aosta ha registrato 20 casi di suicidio, e già nei primi mesi del 2025 sono stati riportati 3 nuovi tragici episodi. Questi dati preoccupanti mettono in evidenza una realtà dolorosa che colpisce il territorio, sottolineando l'urgenza di rafforzare le politiche di prevenzione e sensibilizzazione. Con l’obiettivo di comprendere meglio le cause di questo fenomeno e le risposte messe in campo, è fondamentale riflettere su come la comunità e le istituzioni possano collaborare per offrire supporto a chi si trova in difficoltà.

Il Mandorlo Fiorito è una sezione all’interno dell’Associazione Vda Grand Paradis, rivolta al benessere della popolazione, nata nel marzo del 2022 su iniziativa di un gruppo di “Sopravvissuti” al suicidio di un proprio familiare o amico con l’intento di creare uno spazio per affrontare il tema della prevenzione del suicidio mettendo a disposizione la propria sensibilità e il proprio vissuto personale. Lo scopo è quello di diventare un punto di riferimento sul territorio, per sostenere, supportare e informare chi si trova ad affrontare questa problematica, cercando di superare le difficoltà e il pregiudizio. Si tratta, in definitiva, di creare una rete solidale, un abbraccio collettivo che aiuti a coltivare quel sentimento indispensabile alla vita che è la Speranza.

Paola Cantisano Longo, referente del Mandorlo Fiorito, ha risposto ad alcune domande proprio in tema di eventi suicidari.

Quanto è importante fare prevenzione? Come sta funzionando questa sinergia?

"Il Mandorlo Fiorito in effetti è parte, insieme a soggetti di varie realtà istituzionali e sociali, del tavolo istituito nell’ambito del Progetto per la prevenzione del suicidio dell’Assessorato Sanità, Salute e politiche sociali. Il nostro contributo è quello di portare, all’interno della rete che si sta creando, il nostro sapere esperienziale. Fare prevenzione è fondamentale per affrontare questo fenomeno complesso, che purtroppo interessa la nostra regione con numeri allarmanti, che superano di più del doppio la media nazionale. L’OMS, da alcuni anni, sollecita gli stati nazionali e di conseguenza le regioni ad attivarsi con progetti e iniziative concrete per ridurre tali numeri. È necessario quindi agire su più fronti, ognuno con la propria competenza, ma cercando di lavorare in sinergia come si propone di fare il Tavolo. Il nostro apporto deriva dalle conoscenze acquisite grazie al nostro vissuto, che serve nel contatto con le persone in sofferenza, le quali si possono rispecchiare in noi, ma anche riconoscerci come un esempio di resilienza. Siamo utili nelle attività di ascolto senza giudizio e di condivisione con altri sopravvissuti; nella sensibilizzazione della popolazione rispetto al tema; nel fare corretta informazione, necessaria per superare lo stigma sociale e il pregiudizio, che ostacolano le richieste di aiuto, e lasciano le persone in una condizione di solitudine e disperazione, prive di aspettative e di speranza. La nostra associazione, come rappresentato dal nostro nome e dal nostro simbolo, vuole essere portatrice di Speranza e per questo motivo, attraverso le sue iniziative, vuole raggiungere sempre più persone e renderle consapevoli delle problematiche legate al malessere psicologico e al dolore mentale, alla base dei pensieri suicidari, ed incoraggiarle a chiedere aiuto."

Quali sono i progetti e le proposte del Mandorlo Fiorito per aumentare le misure di sicurezza?

"Il problema dei ponti ad alto rischio suicidario, o ponti Hotspot, veri e propri richiami per le persone in crisi, è il primo tema che abbiamo affrontato come associazione fin dal 2020, prima ancora della nostra effettiva costituzione. La nostra funzione è stata, ed è sempre, quella di sostenere convintamente l’importanza degli interventi di messa in sicurezza di questi luoghi, con sistemi anticaduta adeguati ed efficaci, e continuare ad esserne promotori presso le istituzioni competenti, Regione e comuni. Per sfatare la convinzione stigmatizzante di alcuni, per cui intervenire su luoghi deputati al suicidio sposti soltanto la scelta della persona in crisi, ad altro luogo o ad altro metodo, vi sono pubblicazioni scientifiche internazionali e importanti esperti di suicidologia, che sostengono che intervenire con opere strutturali efficaci, oltre ad azzerare le azioni suicidarie in quei luoghi, contribuisce alla riduzione significativa delle percentuali complessive di azioni portate a compimento nella comunità interessata. Il Giappone, per esempio, che ha sempre avuto altissimi tassi di suicidi, ha negli ultimi anni fortemente ridotto tali numeri, intervenendo concretamente su ponti, alture e stazioni ferroviarie con barriere e altri sistemi innovativi. In particolare, la nostra associazione, nel sostenere la necessità di tali azioni, si è voluta confrontare con due importanti esperti, che gentilmente si sono messi a nostra disposizione: il Professor Diego De Leo della De Leo Fund di Padova, psichiatra di fama internazionale, e il Dott. Roberto Merli, ex Direttore S.C Psichiatria ASL BI di Biella, che si è dedicato per decenni alla problematica dei ponti ad alto rischio suicidario, e che ha pubblicato sulla rivista Preventive Medicine Reports un interessante studio (*Preventive Medicine Reports, Journal - Review - Effectiveness of physical barriers to prevent suicide by jumping from high-risk bridges: From an integrative review to a northern Italian province’s paradigm. Roberto Merli, Alessandra Costanza). Le nostre segnalazioni hanno contribuito nel recente passato all’installazione di sistemi di allarme sui ponti di Introd e Châtillon, e all'inserimento delle barriere verticali sul ponte di Avise. Attualmente siamo impegnati ad accogliere e promuovere le istanze dei familiari sopravvissuti e dei cittadini che chiedono il completamento degli interventi sui ponti di Introd e di Châtillon, ancora sprovvisti di barriere o reti anticaduta, strutture che andrebbero ad integrare i sistemi di allarme sonoro in uso."

Il gruppo Mandorlo fiorio

Come sta affrontando il Mandorlo Fiorito il tema del disagio giovanile in relazione ai rischi del suicidio?

"Quella di 'InsideArt.click' è stata la prima iniziativa pensata da noi e rivolta alle giovani generazioni, organizzata per l’8 - 9 e il 10 settembre 2024, negli spazi PLUS-Aosta, per la giornata mondiale di prevenzione del suicidio. È stato un evento realizzato grazie al sostegno del CSV e Fondazione Comunitaria, con il patrocinio di R.A.V.A, Comune di Aosta, e la collaborazione di altre associazioni partner: Aifa, L'équilibre, Maison Refuge e Miripiglio. L’idea è stata quella di proporre 28 laboratori artistici, con l’aiuto di 44 artisti professionisti valdostani, per aiutare i giovani a riscoprire al loro interno, stimoli creativi, attitudini e interessi inesplorati, per rafforzare la loro autostima e invitarli alla condivisione con gli altri. Il risultato è stato decisamente positivo: abbiamo visto adolescenti e post-adolescenti che hanno dimenticato il cellulare e si sono impegnati nelle attività con curiosità ed interesse, senza l’ansia del risultato, ma con il solo piacere della scoperta. Per noi è stata una prima esperienza dedicata ai giovani; una seconda occasione si è realizzata a dicembre con una serata cinema e la proiezione del film Inside Out 2, con la collaborazione Aiace VDA, Biblioteca comunale di Avise, Oratorio Grand Paradis, Maison Refuge."

In che modo le serate di sensibilizzazione contribuiscono a creare un ambiente più aperto e consapevole, sia per chi è in difficoltà che per la comunità in generale?

"Il Mandorlo Fiorito ha creato una formula di serata/evento denominata '7 tazze di tè', realizzata in collaborazione con le comunità di tutto il territorio valdostano come Comuni, biblioteche o parrocchie. Sperimentata con successo a La Salle, Villeneuve e Antey, verrà proposta nuovamente il 21 marzo prossimo presso la Biblioteca Comprensoriale di Donnas alle ore 20,30. Ispirandosi a un'antica poesia orientale che racconta come il rituale delle sette tazze di tè possa offrire uno spazio per l'introspezione, la serata si articola attorno a sette parole chiave, che guidano un percorso di testimonianze e interventi specialistici, dello psichiatra dott. Di Maria e dello psicologo dott. Raia, per esplorare e affrontare il delicato tema del suicidio e l'importanza cruciale della prevenzione. Poesie di autori importanti scelte e declamate dal poeta Umberto Druscovich annunciano e accompagnano gli interventi. Momenti musicali aprono e chiudono la serata. Vogliamo con questa modalità un po’ inusuale, arrivare al cuore delle persone, portando un argomento complesso e certamente coinvolgente, ma cercando di farlo con garbo e delicatezza, e nello stesso tempo con sincerità e chiarezza. Siamo convinti che l’informazione e la consapevolezza siano indispensabili per superare il tabù del suicidio e rendere efficaci gli interventi di prevenzione."

Quali sono i progetti a breve e lungo termine che il Mandorlo Fiorito intende portare avanti per migliorare la prevenzione del suicidio in Valle d'Aosta?

"Sicuramente continueremo con le 7 tazze di tè, ci sarà un’altra occasione a giugno a Sarre in collaborazione con Sarre 2mila8; stiamo pensando inoltre ad un evento per la giornata di prevenzione del suicidio del 10 settembre sempre con la collaborazione delle istituzioni. Cercheremo di essere il più possibile presenti nelle scuole per incontrare i ragazzi, ma anche i genitori, gli insegnanti e il corpo non docente tutto, accogliendo gli inviti che ci vengono rivolti. Continueremo a collaborare con l’Amministrazione Regionale e tutte le realtà che compongono il tavolo interistituzionale, di cui facciamo parte, con le azioni congiunte e mirate. Saremo inoltre impegnati in collaborazioni e scambi con altre realtà regionali come la nostra."

pi/red

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