CRONACA - 18 marzo 2025, 13:44

Cerimonia per le Vittime del Covid a Aosta

Meno di 50 persone a ricordare una tragedia che ha colpito centinaia e centinaia di famiglie valdostane

Il Sindaco di Aosta Gianni Nuti e Matteo FRatini, pres. Aps

Aosta ha ricordato oggi, 18 marzo 2025, le vittime dell'epidemia di coronavirus con una cerimonia solenne che si è svolta nel cimitero cittadino di via Piccolo San Bernardo, in un'atmosfera di riflessione e commemorazione. L'iniziativa, organizzata dall'Amministrazione comunale e dalla società partecipata in house Azienda Pubblici Servizi Spa, che gestisce i servizi cimiteriali per conto del Comune, ha voluto rendere omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita durante il periodo più critico della pandemia.

Questa ricorrenza, che segna ormai il quarto anno dalla tragedia, è stata istituita nel 2021 in memoria dei giorni più dolorosi della pandemia, quando l'Italia e il mondo intero hanno dovuto affrontare una crisi sanitaria senza precedenti. La data del 17 marzo, che ricorda la tragica processione di camion militari carichi di bare a Bergamo, un'immagine che ha segnato indelebilmente la memoria collettiva, è il simbolo di un dolore che ha attraversato ogni angolo del paese. La cerimonia di oggi si è svolta nei pressi della stele dedicata alle vittime del Covid-19, situata all'inizio del viale principale del cimitero di Aosta. Questo luogo, dal profondo significato, è un omaggio alle vittime di questa terribile epidemia, che ha segnato un'intera generazione.

Eppure, a fronte di una tragedia che ha sconvolto la vita di milioni di persone in Italia e nel mondo, la partecipazione dei cittadini alla cerimonia di commemorazione è stata esigua. Solo una trentina di persone ha preso parte all'evento, un dato che testimonia, forse, la fatica di mantenere vivo il ricordo e di rendere omaggio a chi ha perso la vita. In Valle d'Aosta, il Covid ha causato la morte di oltre 400 persone, lasciando cicatrici indelebili nelle famiglie e nella comunità. Un dato che potrebbe sembrare lontano dalla realtà quotidiana, ma che rappresenta una realtà dolorosa per chi ha visto i propri cari scomparire a causa di questa malattia.

Nel corso della cerimonia, il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, ha pronunciato un discorso che ha toccato il cuore dei presenti. "Non è andato tutto bene come speravamo", ha detto Nuti, riferendosi allo slogan che ha caratterizzato la fine del periodo più critico della pandemia, "in effetti, sebbene siamo riusciti a contenere il numero delle vittime grazie alle misure adottate e ai vaccini somministrati, l'uomo non ha saputo approfittare della fine del virus per vivere una stagione di libertà. Invece, abbiamo cercato una nuova prigionia, con un aumento dei rancori e delle difficoltà che oggi ci pongono di fronte a un futuro di deprivazioni e minori libertà".

Il sindaco ha anche riflettuto sull'importanza di ricordare non solo le vittime, ma anche tutti coloro che hanno lottato in prima linea contro il virus. Tra i presenti, Matteo Fratini, presidente dell'Aps, ha ricordato l'importanza di non dimenticare ciò che è stato vissuto. "Quando sembravamo perduti nel labirinto dell'isolamento, abbiamo intrecciato fili invisibili di connessione che nessun virus poteva recidere. Il ricordo di quei giorni non deve essere una reliquia, ma un seme che germoglia in nuova educazione civica", ha dichiarato Fratini, sottolineando la necessità di trasformare il dolore in una bussola morale per il futuro. "Il Covid non ha solo mostrato la nostra vulnerabilità, ha rivelato la nostra capacità di resilienza. E sì... andrà tutto bene. Ma solo se noi, qui e ora, scegliamo di renderlo possibile nel nostro quotidiano."

La cerimonia di oggi è stata un momento di unione per i cittadini di Aosta, che hanno potuto riflettere sul valore della vita, sulla solidarietà e sull'importanza di non dimenticare. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, erano presenti anche i vertici della Questura, del Gruppo Aosta dell'Arma dei Carabinieri e del comando territoriale della Guardia di Finanza. La cerimonia ha rappresentato non solo un momento di commemorazione delle vittime, ma anche un’occasione per celebrare la resilienza della comunità e l'impegno di tutti coloro che hanno dato il massimo per fronteggiare la crisi. Un simbolo di speranza e di unità, che invita a guardare al futuro con un rinnovato spirito di solidarietà e responsabilità collettiva.

pi.el.