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AMBIENTE | 16 marzo 2025, 20:29

Il recupero dei muri a secco, un investimento per la storia, la natura e la sicurezza del territorio

Purtroppo, a causa del cambiamento delle pratiche agricole e dell'abbandono delle terre, molti di questi muri sono stati lasciati in rovina, minacciando non solo la sicurezza del territorio ma anche l’eredità storica che rappresentano

Foto tratte dal sito web andarpersassi

Foto tratte dal sito web andarpersassi

I muri a secco sono una delle caratteristiche più distintive del paesaggio della Valle d'Aosta, testimoniando una tradizione agricola che affonda le radici nel passato e continua a giocare un ruolo cruciale nel presente. Queste strutture, costruite senza l’uso di malta, si trovano ovunque sul territorio, in particolare nelle zone agricole in pendenza, dove la tecnica del muro a secco è stata impiegata per secoli per stabilizzare i terreni e preservare il paesaggio.

Il valore storico di questi muretti è indiscutibile: rappresentano una forma di architettura rurale che ha avuto il compito di adattarsi alla geografia montuosa della regione, sfruttando il potenziale della pietra locale e del lavoro manuale per creare strutture che potessero resistere nel tempo. Oltre al loro valore estetico e culturale, i muri a secco sono da sempre una risorsa fondamentale per la gestione del territorio. La loro funzione principale è quella di prevenire l'erosione del suolo e di arginare il rischio di frane, specialmente in aree collinari e montuose soggette a forti piogge. Inoltre, favoriscono il drenaggio delle acque piovane, evitando l’accumulo di acqua che potrebbe compromettere la stabilità dei terreni agricoli.

Nel contesto della Valle d'Aosta, questi muri non sono solo elementi di protezione ambientale, ma anche simboli di un'identità rurale che rischia di scomparire. La tradizione di costruire muri a secco è stata tramandata di generazione in generazione, e il loro valore culturale è pari alla loro utilità pratica. Purtroppo, a causa del cambiamento delle pratiche agricole e dell'abbandono delle terre, molti di questi muri sono stati lasciati in rovina, minacciando non solo la sicurezza del territorio ma anche l’eredità storica che rappresentano.

Per questo motivo, è fondamentale sostenere iniziative che mirano a preservare e recuperare queste opere. L'Assessorato dell'Agricoltura e delle Risorse naturali ha attivato un bando che prevede contributi a fondo perduto per il rifacimento e la riqualificazione dei muri a secco, con l’obiettivo di invertire la tendenza al degrado del paesaggio agricolo e di garantire la conservazione della biodiversità. Il contributo pubblico, pari all’80% della spesa ammissibile, è riservato agli agricoltori, sia singoli che associati, e ha lo scopo di incentivare il recupero dei tratti di muro a secco che, dopo il crollo, necessitano di interventi di ripristino.

L’importanza di questi interventi va oltre il semplice recupero di tecniche costruttive: si tratta di un impegno per la tutela del territorio, per la sua stabilità e per la preservazione di un patrimonio che rappresenta un legame profondo con il passato. In un'epoca in cui il rischio di dissesto idrogeologico è crescente, la valorizzazione dei muri a secco diventa una strategia fondamentale per garantire un futuro più sicuro e sostenibile. Il finanziamento europeo, nazionale e regionale destinato a questo bando è una risposta concreta a questa necessità, con una dotazione complessiva di 460.000 euro, a dimostrazione dell’impegno economico e istituzionale per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio rurale.

Inoltre, la possibilità di accedere a un sistema semplificato per la presentazione delle domande e la trasparenza nei criteri di selezione contribuiscono a rendere l'iniziativa più accessibile agli agricoltori, facilitando l’avvio di interventi tempestivi ed efficaci. Il sostegno alla rinascita dei muri a secco è un passo importante per mantenere viva una tradizione che, al di là delle sue funzioni pratiche, racconta la storia di un territorio e delle persone che lo abitano.

pi/red

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