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AMBIENTE | 11 marzo 2025, 12:00

L'anno internazionale dei ghiacciai vede la Valle d'Aosta naturalmente al centro

A livello internazionale, tramite scambi con la Francia principalmente, grazie anche ai fondi europei che ci hanno dato questa opportunità (foto di archivio)

L'anno internazionale dei ghiacciai vede la Valle d'Aosta naturalmente al centro

"L'anno internazionale dei ghiacciai vede la Valle d'Aosta naturalmente al centro". Con queste parole, il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sottolineato il ruolo cruciale che la nostra regione sta giocando nell'ambito della conservazione e del monitoraggio dei ghiacciai, un tema di importanza globale, che non solo riguarda la protezione dell'ambiente ma ha anche implicazioni dirette sulla sicurezza e sulla gestione delle risorse naturali. "Da un punto di vista fisico, siamo la regione italiana che ha la maggiore superficie di ghiacciai. Lassù da sempre si svolgono attività: un tempo con le nostre guide e i nostri maestri di sci, con chi ha sviluppato una ricerca scientifica magari non approfondita come quella di oggi, ma che è da sempre stata un punto di riferimento per la statistica nazionale", ha continuato Testolin. "Ai nostri giorni la ricerca si fa con strumenti più sofisticati", ha aggiunto, facendo riferimento alla Fondazione Montagna Sicura e all'Arpa, che utilizzano tecnologie all'avanguardia per monitorare i ghiacciai e il loro cambiamento, essenziale per affrontare il riscaldamento globale.

L’importanza della Valle d'Aosta non si limita alla mera presenza di ghiacciai, ma si estende anche al coinvolgimento in un progetto internazionale che mira a creare una rete di conoscenza e azioni concrete. "A livello internazionale, tramite scambi con la Francia principalmente, grazie anche ai fondi europei che ci hanno dato questa opportunità", ha spiegato Testolin, evidenziando il valore delle collaborazioni transfrontaliere. La regione, infatti, non solo è un laboratorio naturale per la ricerca glaciologica, ma si pone anche come punto di riferimento per la divulgazione scientifica. Il Forte di Bard, in particolare, ha sempre posto grande attenzione ai ghiacciai, specialmente nel coinvolgere le nuove generazioni. "Il Forte di Bard da sempre pone attenzione ai ghiacciai, a partire dalle nuove generazioni", ha ribadito il presidente, sottolineando come la sensibilizzazione e la formazione siano essenziali per un futuro più consapevole e attento ai cambiamenti climatici.

Questa iniziativa è una risposta concreta ai rischi che i ghiacciai in continuo scioglimento pongono al territorio. "Per le nostre aziende, che sono partner di questo progetto: Skyway per la sicurezza, Cva per l'utilizzo della risorsa acqua. E ancora il Parco nazionale per l'impatto naturalistico dei nostri ghiacciai, le strutture dell'amministrazione regionale nel momento in cui devono confrontarsi con i rischi che il cambiamento dei ghiacciai può provocare, con la presenza di laghi effimeri, di crolli anche strutturali che possono incidere sulla sicurezza generale del nostro territorio", ha continuato Testolin. Questo approccio multidisciplinare coinvolge istituzioni pubbliche e private, tutte impegnate a fronteggiare le sfide poste dal cambiamento climatico in un contesto che, come la Valle d'Aosta, è altamente vulnerabile.

La ricerca scientifica, nel frattempo, non si ferma. A maggio prossimo, infatti, la Fondazione Montagna Sicura, in collaborazione con il laboratorio di ricerca francese Cnrs/Edytem, avvierà una campagna di monitoraggio del ghiaccio sul Monte Bianco, utilizzando droni e georadar per misurare l'andamento della calotta glaciale. "Non è un'operazione una tantum, fine a sé stessa, ma l'obiettivo è di creare una serie storica insieme ai ricercatori francesi", ha dichiarato Andrea Cargnino, presidente della Fondazione Montagna Sicura. Questo progetto non è solo un importante strumento di monitoraggio, ma una parte fondamentale di un più ampio piano di azioni internazionali per la conservazione dei ghiacciai, che coinvolgerà anche eventi divulgativi e scientifici, con la partecipazione di numerosi esperti e ricercatori.

Raffaele Rocco, coordinatore del dipartimento Programmazione, risorse idriche e territorio, ha sottolineato l'importanza del ghiacciaio come "sentinella del cambiamento climatico". Con il riscaldamento globale che sta accelerando il processo di fusione dei ghiacciai, questi sono diventati simboli tangibili del cambiamento che sta avvenendo, non solo in alta montagna, ma in tutto il nostro ecosistema. Le misurazioni precise e costanti sono dunque cruciali per anticipare gli impatti che potrebbero avere sulle risorse idriche e sulla sicurezza territoriale, in particolare per la produzione di energia idroelettrica e per il turismo d'alta quota, come ricordato anche da Igor Rubbo, direttore di Arpa VdA.

Questa stretta collaborazione tra istituzioni, aziende e ricercatori pone la Valle d'Aosta in una posizione privilegiata per affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Con una serie di iniziative che spaziano dalla ricerca sul campo a eventi di sensibilizzazione per il grande pubblico, la regione si sta preparando ad essere non solo un centro di monitoraggio avanzato, ma anche un modello di gestione responsabile delle risorse naturali in un contesto di rapidi cambiamenti globali.

pi.mi.

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