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Consiglio Valle Comuni | 11 marzo 2025, 15:17

Protesta Queer VdA contro la decisione della V Commissione del Consiglio Valle

La recente bocciatura della legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere da parte della V Commissione consiliare regionale ha suscitato forti proteste da parte della comunità queer valdostana

Foto tratta da sito web queervda.arcigay.it

Foto tratta da sito web queervda.arcigay.it

Con una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi, il movimento queer ha espresso il proprio disappunto per l’esito unanime della commissione, accusando la politica di strumentalizzare i diritti delle persone LGBTQ+.

“Dispiace profondamente, ma il parere unanime della V Commissione consiliare regionale sulla legge ‘Disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere’ è un chiaro segnale di quanto la politica, purtroppo, strumentalizzi i diritti delle persone queer”, recita la nota emessa dal movimento. “È inaccettabile che, nel 2025, ci siano ancora istituzioni che negano l’uguale dignità e i diritti fondamentali a una parte della cittadinanza, mentre lə cittadinə queer fanno parte della società come chiunque altrə e abbiano tutti i doveri connessi, tra cui pagare le tasse.”

La critica si concentra particolarmente su alcuni esponenti del Partito Democratico valdostano, accusati di non aver mostrato sensibilità verso le istanze della comunità queer. La nota fa notare come altre regioni italiane, anche quelle governate da forze politiche di destra, abbiano saputo superare le differenze ideologiche per approvare leggi che tutelano i diritti delle persone discriminate, citando a esempio le recenti iniziative della Puglia e del Molise.

“Fa rabbia constatare che alcuni membri del Partito Democratico valdostano non abbiano mostrato sensibilità verso le istanze della comunità queer. Al contrario, molte altre regioni italiane, incluse quelle governate da forze politiche di destra, hanno saputo mettere da parte le ideologie per approvare leggi che tutelano le persone discriminate. Puglia e Molise sono gli ultimi due esempi di come si possa agire in modo responsabile e inclusivo, creando dispositivi normativi che proteggano i diritti di tuttə,” afferma la nota.

L'attenzione viene poi rivolta alla cosiddetta “teoria gender”, considerata dalla comunità queer come un pretesto per giustificare l’ostilità ideologica che alimenta l’odio e la violenza verso le persone LGBTQ+. “L'inesistente ‘teoria gender’ è solo un pretesto per giustificare l’ostilità ideologica che alimenta l’odio e la violenza contro le persone queer. È questa ostilità che rende le persone vulnerabili e che perpetra una cultura di discriminazione e paura. Le istituzioni dovrebbero essere garanti dei diritti di tuttə lə cittadinə, ma invece si dimostrano indifferenti a questo clima di insicurezza e paura,” si legge nel comunicato.

Per la comunità queer, l’esito della V Commissione non è solo una delusione politica, ma una ferita profonda. Tuttavia, la lotta per i diritti e la dignità non si fermerà: “Il parere della V Commissione non è solo deludente, è una ferita profonda per una comunità che ha già combattuto e resistito contro le ingiustizie. La comunità queer ha già dimostrato di saper resistere, da Stonewall a ogni altra battaglia di chi ci ha preceduto. Non ci fermeremo. La lotta per i diritti e la dignità continua, la comunità queer sa cosa significa resistere e continuerà a farlo.”

La protesta prosegue, dunque, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e continuare a chiedere il riconoscimento dei diritti fondamentali per tutte le persone, senza distinzioni di orientamento sessuale o identità di genere.

red

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