/ CRONACA

CRONACA | 07 marzo 2025, 17:12

Terre Rare in Italia: Un tesoro minerario da scoprire

ultimi giorni, le Terre Rare sono diventate protagoniste di numerosi dibattiti a livello internazionale, come mai accaduto in passato. Questi elementi, fondamentali per le tecnologie moderne e la transizione energetica, sono al centro delle discussioni riguardanti l’Ucraina e gli Stati Uniti, con il possibile accordo sulle risorse minerarie. In Italia, sebbene non vi siano ancora produzioni significative, si stanno valutando potenziali giacimenti, come quello della miniera di Silius in Sardegna. Le Terre Rare sono ormai al centro delle politiche globali, dato il loro ruolo strategico per l’economia e la sicurezza internazionale.

Foto repertorio

Foto repertorio

Le Terre Rare sono una famiglia di elementi chimici che giocano un ruolo cruciale nelle moderne tecnologie e nell’economia globale. Nonostante il nome possa suggerire che si tratti di minerali estremamente rari, la verità è che questi elementi sono presenti in quantità relativamente abbondanti nella crosta terrestre, ma la loro estrazione economica è una sfida. La crescente attenzione internazionale verso le Terre Rare è legata all’importanza che questi minerali rivestono per settori strategici come l’energia rinnovabile, la mobilità elettrica, l’aerospazio e la difesa.

Con il termine Terre Rare si fa riferimento a 17 elementi chimici, inclusi i lantanidi, più ittrio e scandio, che possiedono proprietà chimiche e fisiche simili. Tra questi, alcuni degli elementi più noti e richiesti sono il lantanio, il cerio, il neodimio e l’ittrio. Nonostante il nome, questi elementi non sono tra i più rari in natura. Come affermato dal prof. Rodolfo Carosi, docente dell’Università di Torino e presidente della Società Geologica Italiana: «Nonostante il nome, non sono gli elementi più rari in natura, poiché sono mediamente presenti nella crosta terrestre con concentrazioni di alcuni grammi per ogni tonnellata di roccia. L’oro, ad esempio, è oltre 1000 volte più raro, non superando generalmente 1 milligrammo per tonnellata di roccia».

Le Terre Rare sono essenziali per la produzione di dispositivi elettronici, turbine eoliche, pannelli solari, veicoli elettrici e tecnologie di difesa. Ad esempio, il neodimio è usato nei magneti permanenti per motori elettrici ad alta efficienza, mentre il cerio è impiegato in catalizzatori per il settore automobilistico. La domanda di questi materiali è aumentata drasticamente con la transizione energetica e il crescente utilizzo delle energie rinnovabili.

L’Italia e le Terre Rare

Anche se l’Italia non è uno dei principali produttori di Terre Rare, il nostro paese sta iniziando a guardare con maggiore interesse alle risorse minerarie presenti sul suo territorio. Attualmente, la miniera di Silius in Sardegna è uno dei pochi luoghi in Italia dove si prevedono attività di estrazione legate alle Terre Rare. Come ha sottolineato Simone Vezzoni, Coordinatore della Sezione Giacimenti Minerari della Società Geologica Italiana: «La miniera di Silius, attualmente in avanzato stadio di preparazione, estrarrà la fluorite, da uno dei giacimenti filoniani più grandi d’Europa. Le REE, in particolare lantanio, cerio, neodimio ed ittrio, sono attualmente considerate un possibile sottoprodotto di interesse economico».

Esistono segnali di altre possibili risorse in Italia, come le anomalie geologiche che indicano la presenza di REE nel Lazio e in Sardegna, associati a formazioni mineralogiche legate a titanio e zirconio. Tuttavia, la nostra conoscenza dei giacimenti italiani è ancora limitata, a causa della chiusura di molte miniere nel secolo scorso. Vezzoni ha affermato: «Con la sostanziale chiusura delle attività minerarie nel secolo scorso, anche gli studi scientifici, a parte poche eccezioni, non hanno più indagato le potenziali risorse del territorio, in particolare per i CRM».

Negli ultimi anni, il dibattito sulle Terre Rare si è acceso anche in relazione alla guerra in Ucraina e al possibile accordo con gli Stati Uniti. Sebbene l’Ucraina non sia un grande produttore di REE, possiede altre risorse minerarie strategiche come litio e tungsteno, che sono anch'essi considerati materie prime critiche per l’industria globale. Simone Vezzoni ha dichiarato: «L’Ucraina, è ricca di altre risorse minerarie importanti, di altre Materie Prime Critiche, fra cui il litio, e probabilmente l’accordo riguarderà tutti questi elementi, così “rari” e “preziosi” per le economie di tutto il Mondo».

Le Terre Rare, infatti, sono diventate fondamentali per le economie mondiali, e l’Ucraina, con le sue risorse minerarie, potrebbe giocare un ruolo importante. Anche se al momento non esistono progetti di estrazione di REE nell’Ucraina controllata dal governo, sono stati identificati distretti minerari interessanti, come quelli vicino al Mare di Azov, attualmente sotto il controllo russo.

L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza delle materie prime critiche come le Terre Rare, promuovendo iniziative per ridurre la dipendenza da paesi extraeuropei, in particolare dalla Cina, che attualmente controlla circa il 70% della produzione mondiale di REE. Vezzoni ha sottolineato: «Le REE, Rare Earth Elements, sono insostituibili ed essenziali per applicazioni in settori strategici quali le energie rinnovabili, la mobilità elettrica, l’aerospazio e la difesa. Questi elementi sono stati inseriti in una “speciale” lista europea, quella delle Materie Prime Critiche».

In Italia, il Critical Raw Materials Act europeo, recentemente recepito dalla legislazione nazionale, promuove l’esplorazione e la ricerca di materie prime critiche come litio, cobalto, terre rare e tungsteno, per garantire una maggiore autonomia nell’approvvigionamento di risorse strategiche.

Le Terre Rare sono un tesoro minerario che, sebbene non siano tra gli elementi più rari in natura, sono diventati essenziali per le tecnologie moderne. In Italia, sebbene l’industria delle REE sia ancora in fase embrionale, ci sono segnali che potrebbero portare a una maggiore esplorazione e sfruttamento delle risorse minerarie. A livello globale, l’Ucraina, con le sue risorse di litio e altre materie prime critiche, sta diventando un punto di interesse strategico, soprattutto in relazione agli accordi con gli Stati Uniti e al crescente valore delle Terre Rare nel contesto della transizione energetica e della sicurezza internazionale.

pi/eco

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore