a Courmayeur, si è svolto un evento importante riguardante la cooperazione sanitaria transfrontaliera, organizzato presso la sala conferenze di Skyway Monte Bianco. Il titolo dell’incontro, “Il trattato del Quirinale e la cooperazione sanitaria transfrontaliera”, ha riunito i rappresentanti delle Regioni e delle Aziende sanitarie del territorio italo-francese, con l’obiettivo di discutere i primi risultati di due progetti strategici finanziati dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2021-2027: “ProSATIF-Go – Pro salute alpina transfrontaliera Italia Francia” e “Alcotraité”. Questi progetti mirano a fornire risposte concrete ai bisogni dei cittadini che vivono lungo il confine tra Italia e Francia, affrontando le problematiche relative all’accesso alle cure e ai servizi sanitari.
L'Assessore agli Affari europei, Innovazione e Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha aperto l'evento sottolineando come il Trattato del Quirinale, firmato nel 2021, abbia creato le condizioni per una cooperazione sanitaria efficace tra i due Paesi. “Grazie a questo accordo bilaterale, possiamo superare gli ostacoli che impedivano ai cittadini di accedere ai servizi sanitari ovunque potessero ricevere le risposte adeguate ai loro bisogni, indipendentemente dal loro Stato di residenza”, ha dichiarato Caveri. Inoltre, ha aggiunto che è “compito delle Regioni sollevare la questione a livello ministeriale”, sottolineando che oggi è stato raggiunto un “comunione di intenti” in tal senso. Questo rafforza ulteriormente la convinzione che la cooperazione sanitaria tra i Paesi dovrebbe essere un principio concreto, non solo teorico.
Il tema della cooperazione transfrontaliera è stato ripreso anche dall’Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali della Regione Valle d'Aosta, Carlo Marzi, che ha messo in evidenza la centralità delle piccole comunità montane nel risolvere problemi condivisi, come l'accesso ai servizi sanitari. Marzi ha ricordato come, insieme alle Regioni Piemonte e Liguria, siano già stati fatti passi significativi per sensibilizzare il Ministero e fare in modo che venga siglato un “accordo quadro internazionale” che superi le difficoltà attuali. “Il diritto alla salute deve essere primario e, attraverso iniziative come Alcotraité e ProSATIF-Go, possiamo mettere al centro la persona, favorendo l’accesso alle cure senza barriere”, ha dichiarato Marzi.
Anche il Piemonte, capofila del progetto ProSATIF-Go, ha avuto un ruolo importante nel dibattito. L’Assessore allo Sviluppo e promozione della montagna, Marco Gallo, ha sottolineato che questi progetti non sono solo strumenti amministrativi, ma risposte dirette ai bisogni delle comunità transfrontaliere. “Da oggi avviamo un percorso per stimolare la proposta di una normativa chiara e efficace sui diritti dei pazienti e sui vari aspetti legati alla mobilità transfrontaliera”, ha affermato Gallo, indicando l’impegno concreto per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono in queste terre di confine. Sostegno a questo percorso è arrivato anche dall’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, il quale ha evidenziato che la collaborazione tra le Regioni e le Aziende sanitarie italiane e francesi è fondamentale per programmare in modo migliore l’offerta sanitaria nelle aree montane. Riboldi ha anche fatto riferimento alla nuova sfida, che riguarda lo scambio e la cooperazione tra i professionisti sanitari, tramite modalità snelle di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali.
Anche i rappresentanti delle istituzioni francesi, come la Consigliera regionale delegata alle relazioni transfrontaliere della Regione francese SUD-PACA, Laurence Boetti-Forestier, e la Deputata dell'Assemblea nazionale francese per il Dipartimento delle Alte Alpi, Valérie Rossi, hanno dato un importante contributo, sottolineando come il contesto attuale richieda un'accelerazione dei processi di semplificazione amministrativa. "La cooperazione tra i due Paesi deve affrontare i problemi amministrativi che attualmente impediscono l'accesso ai servizi sanitari per tutti. I politici devono dare risposte rapide e concrete", hanno dichiarato Boetti-Forestier e Rossi.
Uno degli aspetti centrali discussi durante l’incontro è stato quello relativo agli ostacoli esistenti nella fornitura di prestazioni sanitarie ai cittadini dell'Unione Europea non residenti nel Paese di accesso. Le testimonianze degli operatori sanitari e dei rappresentanti delle Aziende sanitarie italiane e francesi hanno rivelato una realtà di livelli ottimali di assistenza a livello locale, ma di frammentarietà a livello globale dei servizi sanitari lungo la frontiera. Le problematiche legate al riconoscimento delle strutture sanitarie, ai rimborsi da parte dei sistemi sanitari dei rispettivi Paesi e alla complessità delle normative europee hanno impedito, in alcuni casi, un’efficace fruizione dei servizi da parte dei cittadini.
La Commissione europea, collegata in videoconferenza, ha ribadito l’importanza di superare queste barriere organizzative e normative, ma gli interventi dei rappresentanti delle Aziende Sanitarie, come ASL VDA, ASL TO3 e ASL CN, hanno confermato che l’accesso a prestazioni sanitarie transfrontaliere rimane ancora un tema complesso. È necessario, quindi, proseguire con l’elaborazione di una normativa che superi questi ostacoli, per consentire ai cittadini dei territori di confine di accedere ai servizi sanitari con maggiore facilità e senza discriminazioni.
In conclusione, l'incontro di ieri a Courmayeur ha posto le basi per un impegno condiviso tra Italia e Francia, con l’obiettivo di garantire un accesso equo e facilitato ai servizi sanitari per le comunità che vivono lungo il confine. Questo approccio rappresenta non solo un valore politico, ma anche un’importante occasione per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, risolvendo i problemi pratici e normativi che oggi limitano l'efficacia della mobilità sanitaria transfrontaliera.