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Informazioni pratiche | 05 marzo 2025, 12:15

Slava, il clown che trasforma la poesia in spettacolo: "Solo se sei felice tu puoi rendere felici gli altri"

Poetico, ironico, universale, senza tempo: al Colosseo lo show del clown russo che si ispira a Marceau, Chaplin e Totò. "La cosa più bella? Vedere persone che ridono e altre commosse davanti alla stessa scena. Nel mio show ognuno vede cose diverse"

Antonio Albanese

Antonio Albanese

Magico, poetico, spettacolare, pazzesco, commovente, universale, assolutamente imperdibile: sono soltanto alcuni degli aggettivi con cui la stampa di tutto il mondo ha definito lo Snowshow di Slava, che tornerà dopo 11 anni a Torino al Teatro Colosseo da questo mercoledì. Uno degli appuntamenti dell'anno che avreste dovuto segnare in rosso già da tempo, perché davvero si tratta di un evento unico, indimenticabile.

Slava Polunin è infatti l'artista che ha trasformato il clowning in una forma di poesia visiva e universale. Un clown russo che ha creato un personaggio conosciutissimo e amatissimo ispirato, tra gli altri, a Marcel Marceau, Charlie Chaplin e al nostro Totò. Con il suo incredibile Snowshow, il suo fiore all'occhiello, Slava ha saputo creare uno spettacolo senza parole capace di toccare profondamente gli spettatori, evocando emozioni primordiali e il ritorno all'infanzia.

Slava, come è nata la sua passione per il clowning?
"Da bambino vidi The Kid di Charlie Chaplin e ne rimasi profondamente colpito. Mi feci subito un bastone e iniziai a imitare il suo modo di camminare, facendo ridere i miei amici. Forse, senza saperlo, il seme del mio futuro è stato piantato in quel momento".

Il clown è solo un artista comico?
"Credo che il clown sia molto più di un semplice intrattenitore. È un punto di vista sul mondo, un modo di vedere le cose in modo diverso da come le vedono gli altri. Forse è una forma speciale di follia, ma è una meravigliosa follia".

Ha mai pensato di fare un altro mestiere?
"Da bambino sognavo di essere un bibliotecario o un boscaiolo. E in un certo senso quei sogni si sono realizzati: ho una vasta biblioteca e vivo in mezzo ai boschi".

Perché nello spettacolo non c'è linguaggio parlato?

"Non mi fido delle parole. Il linguaggio visivo è molto più ricco, personale ed evocativo. Con le parole spesso si mente, si nasconde, si filtra. Con un gesto, uno sguardo, si può raccontare tutto".

Che cosa rappresenta la neve nello spettacolo?
"La neve è un’immagine della mia infanzia. È gioia e magia, quando costruisci fortezze di neve o scivoli con la slitta. Ma è anche pericolo e mistero, come nei racconti russi in cui la tormenta può inghiottirti. Ricordo quando da piccolo guardavo la macchina di mia madre scomparire nella nebbia di neve… e avevo paura che non tornasse più".

Cosa prova quando vede il pubblico reagire al suo spettacolo?
"È la cosa più bella. Un clown non esiste senza pubblico. Io vedo persone che ridono e altre che piangono, nella stessa scena. Ognuno vede qualcosa di diverso, qualcosa che gli appartiene. E questo è il vero miracolo del teatro."

Che consiglio darebbe a un giovane clown?
"Sii felice. Solo se sei felice tu, potrai rendere felici gli altri. Per questo scelgo solo persone felici per la mia compagnia. Questo è il mio segreto".

SLAVA'S SNOWSHOW
Da mercoledì 5 a venerdì 7 marzo ore 20.30
Sabato 8 marzo ore 16 e 20.30
Domenica 9 marzo ore 16
Info e biglietti: www.teatrocolosseo.it

Daniele Angi

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