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ECONOMIA | 28 febbraio 2025, 12:01

Il Futuro del Casinò di Saint Vincent tra rilancio o rischio di scomparsa?

Il futuro del casinò di Saint Vincent appare legato alla capacità di adattarsi alle nuove sfide economiche e alle normative sempre più restrittive, ma anche alla volontà di puntare sulla qualità dei servizi e sulla formazione del personale

Il Futuro del Casinò di Saint Vincent tra rilancio o rischio di scomparsa?

Il futuro del casinò di Saint Vincent appare sempre più incerto, con una serie di sfide economiche e di gestione che potrebbero influire sulle sue prospettive. Il casinò, da sempre uno dei principali punti di riferimento del turismo e dell’intrattenimento in Valle d’Aosta, si trova ora a fronteggiare non solo le difficoltà legate alla concorrenza, ma anche problematiche interne che riguardano la sua gestione finanziaria e il rapporto con la Regione. In questo contesto, le riflessioni dell’esperto di casinò Mauro Natta offrono uno spunto interessante per comprendere meglio le dinamiche attuali e future della casa da gioco valdostana.

Natta, conoscitore approfondito delle vicende che ruotano attorno al casinò di Saint Vincent, osserva che l’attuale gestione del casinò non può prescindere da una valutazione attenta degli equilibri economici tra la proprietà e la Regione, la quale è sia concedente che contribuente diretto. In particolare, sottolinea che la gestione versa alla proprietà una somma stabilita nel disciplinare, ma che al contempo la Regione si fa carico delle retribuzioni dei dipendenti. Nonostante non siano noti con precisione i costi di gestione a carico della Regione, il discorso si concentra sulla necessità di un piano industriale che tenga conto delle possibili difficoltà economiche, come la flessione dei ricavi dovuta alla crisi economica globale e alle recenti normative, come il divieto di pubblicità che ha colpito i casinò.

La questione dell’imposta sugli intrattenimenti si intreccia con quella della gestione dei proventi. Natta fa riferimento alla norma che prevede un’imposta del 10% sui guadagni, che va a beneficio della Regione. Tuttavia, il meccanismo di calcolo dell’imponibile, che deve depurare alcune voci come i pagamenti alla Regione, risulta particolarmente complesso e non sempre di facile lettura. Nonostante questa complessità, secondo Natta la gestione potrebbe raggiungere un pareggio, ma solo a condizione di un'attenta pianificazione che metta al centro la gestione delle risorse e l'efficacia delle politiche di marketing e di attrazione della clientela.

Un aspetto che Natta non esita a sottolineare è la necessità di innovare costantemente e di puntare su una formazione continua del personale. Secondo l’esperto, il casinò di Saint Vincent potrebbe recuperare competitività e aumentare la propria produttività investendo nella qualità delle esperienze offerte ai clienti, affinché non si tratti solo di una questione di numeri, ma anche di qualità e valore per i frequentatori. “Un casinò non è solo un luogo dove si gioca, è un punto di riferimento culturale e turistico che deve sapersi reinventare in ogni periodo storico”, afferma Natta, sottolineando come la qualità delle frequentazioni sia altrettanto importante dei proventi generati.

Un altro fattore cruciale per il futuro della casa da gioco valdostana è il Grand Hotel Billia, che rappresenta uno dei punti di forza del casinò. Secondo Natta, l’hotel è fondamentale non solo per il volume di affari che genera, ma anche per l’immagine stessa della struttura, che è strettamente legata a quella dell’intero casinò. “Il Grand Hotel Billia è il fiore all’occhiello del casinò di Saint Vincent, ed è il miglior biglietto da visita per attrarre turisti e appassionati di gioco di alta classe”, afferma Natta. L’esperienza maturata in periodi storici diversi, quando la clientela era più ampia e il casinò godeva di maggiore prestigio, gli consente di affermare con convinzione che senza una strategia chiara e un rilancio del settore alberghiero, il casinò non potrà mai raggiungere il suo pieno potenziale.

Nel complesso, il futuro del casinò di Saint Vincent appare legato alla capacità di adattarsi alle nuove sfide economiche e alle normative sempre più restrittive, ma anche alla volontà di puntare sulla qualità dei servizi e sulla formazione del personale. Il casinò non può più essere visto solo come un luogo di intrattenimento, ma come un ecosistema che coinvolge diversi settori: gioco, turismo, ospitalità e cultura. Se riuscirà a integrare questi aspetti in una strategia di rilancio, potrebbe ritrovare la sua posizione di rilievo nel panorama europeo dei casinò.

In ogni caso, la sfida è aperta e il futuro dipenderà molto dalle scelte che saranno fatte nei prossimi mesi. La direzione sembra indicare una maggiore attenzione alla gestione sostenibile e alla valorizzazione delle risorse locali, ma non è detto che senza un forte investimento in innovazione e marketing, il casinò non rischi di faticare a mantenere il proprio ruolo di leader nel settore.

pi.mi.

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