Governo Valdostano - 27 febbraio 2025, 14:14

Guichardaz difende la libertà artistica e auspica un futuro senza burocrazia per gli artisti valdostani

Il 27 febbraio 2025, il Consiglio Valle ha respinto la proposta di legge della Lega Vallée d'Aoste, finalizzata alla valorizzazione degli artisti valdostani

Foto repertorio

La proposta, presentata dal Consigliere Simone Perron, puntava a sostenere e promuovere gli artisti locali, ampliando le opportunità per coloro che operano al di fuori dei tradizionali circuiti istituzionali, senza alterare la legislazione già esistente. In particolare, la proposta prevedeva la creazione di un "Albo degli artisti valdostani" e l’accesso a contributi, bandi e spazi pubblici, il tutto con un approccio mirato ad incentivare la crescita del settore in modo strutturato. Perron ha sottolineato che questa iniziativa rappresentava una spinta innovativa, con l’obiettivo di dare maggiore autonomia agli artisti, senza fare ricorso a clientelismi o protezionismi.

Nonostante il forte impegno e l’entusiasmo da parte dei sostenitori, la proposta ha trovato la resistenza della maggioranza, che ha sollevato perplessità in merito a vari aspetti del disegno di legge. L'assessore ai beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha sollevato preoccupazioni circa la natura di alcuni meccanismi previsti, in particolare l'istituzione di un "Albo" degli artisti valdostani, ritenuto potenzialmente discriminante e burocratico. Come ha spiegato Guichardaz, l'arte non può essere definita o limitata da un sistema di certificazione amministrativa che stabilisca chi sia meritevole di sostegno. L'assessore ha messo in luce come la proposta potesse ledere la libertà artistica e rischiasse di appesantire e burocratizzare il settore. Il sistema di selezione previsto per l’accesso ai benefici della legge avrebbe, a suo parere, introdotto parametri troppo discrezionali e non meritocratici.

La proposta, secondo Guichardaz, non avrebbe rappresentato una vera innovazione ma avrebbe potuto trasformarsi in un sistema assistenzialistico che non favorisce lo sviluppo autonomo degli artisti. Inoltre, la creazione della Consulta degli artisti valdostani, organo di nomina politica, che avrebbe avuto il compito di valutare l'accesso ai finanziamenti, non è stata vista come una garanzia di pluralismo culturale, bensì come una forma di selezione che avrebbe diviso gli artisti tra "riconosciuti e non".

In risposta, Guichardaz ha ribadito che la Regione ha già in essere un sistema solido di sostegno alla cultura, che si è evoluto attraverso leggi come la n. 1/2025, che ha razionalizzato le risorse destinate al settore e migliorato l'accesso ai benefici. La Regione ha infatti avviato un processo di sistematizzazione della cultura che si sta sviluppando in modo organico, con una visione strategica che mira ad integrare in modo inclusivo e meritocratico tutte le realtà artistiche.

Il dibattito in aula ha messo in evidenza due posizioni contrastanti: da un lato, l’esigenza di modernizzare e dare più visibilità agli artisti valdostani, dall’altro, la preoccupazione di non intaccare la libertà artistica e di non instaurare un sistema che possa trasformarsi in un controllo centralizzato. La proposta è stata respinta con 14 voti contrari, 12 astensioni e 9 favorevoli, lasciando il settore artistico valdostano con la sensazione che, nonostante le buone intenzioni, la strada verso una vera valorizzazione rimanga ancora aperta a discussioni e revisioni future.

Il rifiuto della proposta di legge ha acceso il dibattito sulla necessità di rispondere alle reali esigenze degli artisti locali, senza però compromettere la loro indipendenza e libertà di espressione. In questo contesto, l'intervento dell'assessore Guichardaz offre uno spunto di riflessione importante: la gestione e il sostegno dell'arte non possono essere statici e burocratici, ma devono favorire l'inclusione, la meritocrazia e la valorizzazione di tutte le forme artistiche, anche quelle emergenti, senza creare gerarchie che possano emarginare alcune realtà.