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CULTURA | 26 febbraio 2025, 18:48

Dévoilé un buste d'Emile Chanoux dans le foyer du Conseil de la Vallée

Emile Chanoux, un symbole d’autonomie pour la Vallée d’Aoste. Oggi, 26 febbraio, ricorre l’anniversario della promulgazione dello Statuto speciale della Valle d’Aosta, che nel 1948 ha sancito un’autonomia fondamentale per la regione

Dévoilé un buste d'Emile Chanoux dans le foyer du Conseil de la Vallée

Un momento storico che, purtroppo, sembra non essere sempre ricordato con la dovuta rilevanza a livello nazionale, ma che rappresenta per la Valle d'Aosta un segno di resistenza, di determinazione, di particolarismo. L’autonomia, così come è intesa nella nostra regione, è infatti un punto cruciale che va ben oltre le mere norme amministrative: è un simbolo di identità, di lotta, di valori che affondano le radici nel passato, ma che devono necessariamente essere protetti e tramandati.

Emile Chanoux è l'emblema di questa lotta e di questa visione dell’autonomia. La sua figura non è solo quella di un martire della Resistenza valdostana, ma anche di un pensatore, un visionario, un uomo che ha combattuto con ogni mezzo a sua disposizione per un'idea che oggi è ancora viva e vibrante nel cuore della Valle d'Aosta. Non solo uno statista, ma un simbolo di resistenza contro il nazifascismo, di difesa dei valori locali e del rispetto per l’identità valdostana, in un contesto europeo che troppo spesso tende a cancellare le specificità regionali.

Da sn: Testolin, Bertin, Bertscky, Barmasse

Il busto in legno dedicato a Chanoux, recentemente svelato nel foyer del Consiglio della Valle, segna un momento importante per il ricordo e la conservazione della memoria storica. Questo omaggio, voluto dai Presidenti Alberto Bertin e Renzo Testolin, si inserisce nel quadro delle celebrazioni per l’80° anniversario della Resistenza e dell’Autonomia della regione. Ma non è solo un oggetto commemorativo, è un segno tangibile della lotta per l'autonomia, un'autonomia che è sempre stata al centro del pensiero e dell'azione di Chanoux.

Il gesto di collocare questa scultura all’ingresso del Consiglio regionale non è casuale. È un invito a riflettere ogni giorno sulla lotta di un uomo che ha dato la vita per un ideale che oggi non possiamo dare per scontato. La Valle d'Aosta è un piccolo mondo che, in virtù della sua lingua, della sua cultura e della sua storia, ha sempre cercato di mantenere un’autonomia che non è solo politica ma che è anche culturale e sociale.

Il pensiero di Chanoux, che ha fondato nel 1925 la Jeune Vallée d'Aoste, non si è mai fermato alle sole problematiche locali ma si è sempre proiettato a un’idea di Europa che fosse rispettosa delle identità regionali. Un’Europa che non annullasse, ma anzi esaltasse, le diversità, come una ricchezza in grado di arricchire il contesto continentale. Un’idea che, nonostante i tempi siano cambiati, rimane attuale, fondamentale e forse più che mai necessaria.

Le parole scolpite nella memoria collettiva della Valle d'Aosta rimandano a un’idea di federalismo che non è una semplice questione di amministrazione del territorio, ma un valore che parla al cuore di ogni valdostano. Il concetto di autonomia, che in Valle d'Aosta non è mai stato solo un obiettivo da raggiungere, ma una condizione da difendere con forza, continua a risuonare come un messaggio potente e chiaro. Chanoux non ha solo parlato di autonomia, ma ha vissuto l'autonomia come un ideale da incarnare, da trasmettere, da rendere sempre vivo e dinamico.

Nel contesto odierno, in cui spesso i particolarismi sono visti come elementi divisivi o persino antiquati, la Valle d'Aosta rappresenta un punto di riferimento importante. Qui, l'autonomia è vista come una ricchezza da difendere e sviluppare, come un motore che può continuare a fare crescere la regione e renderla sempre più viva e partecipativa nel panorama europeo. L’eredità di Chanoux, perciò, non è solo una questione del passato, ma una sfida per il presente e per il futuro, per la Valle d’Aosta e per chi crede che la diversità debba essere rispettata e preservata come elemento essenziale per un'Europa più giusta e più coesa.

La Valle d'Aosta continua a essere una regione che respira un’autonomia vera, concreta, che non può essere subordinata o accantonata in nome di logiche centralistiche. Essa è un faro che illumina la strada per chiunque voglia credere in un’Europa che rispetti davvero le differenze, dove ogni regione possa essere protagonista della propria storia senza dover subire imposizioni dall'alto.

L’autonomia della Valle d'Aosta è un concetto che deve continuare ad evolversi, proprio come il pensiero di Chanoux. Con forza e determinazione, senza mai dimenticare da dove veniamo e dove vogliamo andare, come comunità autonoma, ma anche come parte di una comunità più grande che riconosca le diversità e le valorizzi.

pi.mi.

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