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CULTURA | 22 febbraio 2025, 16:00

Maura Susanna: La voce della Valle d'Aosta che porta la nostra cultura sulle scene nazionali

L’esibizione di Maura Susanna non è stata solo una dimostrazione di grande abilità vocale, ma un tributo sincero alla cultura della nostra Petite Patrie, , una regione che, pur essendo piccola, è ricca di tradizioni storiche e linguistiche uniche spesso sottoconsiderate

Maura Susanna

Maura Susanna

Maura Susanna, cantante e vicesindaco di Saint-Vincent, ha recentemente conquistato il pubblico di The Voice Senior, il talent show di RaiUno, con una performance che ha saputo unire il suo indiscusso talento e una passione profonda per la sua terra, la Valle d'Aosta. La sua interpretazione di un classico della leggendaria Edith Piaf, “Non, je ne regrette rien”.

ha stregato i quattro giudici, che si sono contesi la sua partecipazione alle loro squadre. Alla fine, è stata Arisa a spuntarla, scegliendo Maura per il suo repertorio folk, una musica che ben si sposa con le sue radici valdostane e con la sua vocazione di portavoce di una cultura unica.

Tuttavia, l’esibizione di Maura Susanna non è stata solo una dimostrazione di grande abilità vocale, ma un tributo sincero alla cultura della Valle d'Aosta, una regione che, pur essendo piccola, è ricca di tradizioni storiche e linguistiche uniche. La sua esibizione ha avuto una sfumatura in più rispetto alle altre, un elemento che ha colpito nel profondo tutti gli spettatori: Maura ha deciso di cantare in franco-provenzale, una delle lingue storiche della sua terra. Il franco-provenzale è una lingua minoritaria che, purtroppo, rischia di scomparire sotto il peso della globalizzazione e dell’uniformità linguistica. Con il suo gesto, Maura ha voluto portare questa lingua sul palcoscenico nazionale, dimostrando quanto sia importante non solo conservare, ma anche valorizzare e promuovere le proprie tradizioni culturali.

Cantare in patois in un programma televisivo di grande visibilità come The Voice è stato un atto di coraggio, ma anche una scelta di grande consapevolezza culturale. Non si è trattato solo di un atto simbolico, ma di una vera e propria dichiarazione di appartenenza a una terra e a una lingua che sono parte integrante della sua identità. Il gesto di Maura ha suscitato emozione tra il pubblico, che ha compreso immediatamente l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni locali, soprattutto in un momento storico in cui le lingue minoritarie tendono ad essere trascurate e rischiano di essere dimenticate. La sua esibizione è diventata, quindi, un appello a non lasciare che queste tradizioni cadano nell’oblio, ma anzi a farle risplendere in contesti internazionali, proprio come ha fatto Maura con la sua performance.

Maura Susanna è una delle voci più autentiche della cultura valdostana e, con la sua esibizione, ha portato una parte della Valle d'Aosta sul palcoscenico di The Voice Senior. La sua performance è stata un omaggio alla sua terra, alle sue radici e alle sue tradizioni. In un’epoca in cui il mondo tende sempre più a uniformarsi, a dimenticare la ricchezza delle differenze culturali, il gesto di Maura ha avuto un valore simbolico che va ben oltre il mondo della musica. Ha sottolineato l’importanza di mantenere vive le lingue minoritarie, di non abbandonare i patrimoni culturali che fanno di una regione qualcosa di unico.

La Valle d'Aosta, infatti, è una regione che ha saputo preservare una duplice identità linguistica e culturale, essendo sia francofona che italofona. Questo particolare che, in molti casi, potrebbe sembrare una difficoltà, rappresenta invece una ricchezza inestimabile. La possibilità di esprimersi in due lingue, entrambe cariche di storia, rappresenta una delle caratteristiche distintive della regione. La scelta di Maura Susanna di cantare in franco-provenzale è, quindi, una scelta che celebra questa particolarità della Valle d'Aosta, una regione che sa essere un punto di incontro e di fusione di diverse tradizioni e lingue.

Video tratto da YouTube

Il franco-provenzale è una lingua che affonda le sue radici nella storia medievale e che, nonostante le difficoltà, continua a vivere grazie alla passione di chi, come Maura, è determinato a mantenerla viva. Il gesto della cantante, quindi, non è solo un atto di valorizzazione di una lingua, ma anche un atto di resistenza culturale, un invito a non dimenticare le radici, a non far morire quelle tradizioni che raccontano storie di secoli di storia, di fatica e di bellezza.

Con la sua voce potente e il suo carisma, Maura ha dato nuova luce al franco-provenzale, dimostrando che anche le tradizioni linguistiche più piccole, quelle che rischiano di scomparire, possono essere protagoniste su palcoscenici internazionali. La sua performance non è stata solo una vetrina per il suo talento, ma anche una finestra sulla Valle d'Aosta, una regione che ha tanto da raccontare e da offrire, che può essere orgogliosa del suo patrimonio culturale. La musica, in questo caso, è stata il veicolo perfetto per trasmettere emozioni, tradizioni e storie che meritano di essere ascoltate, apprezzate e preservate.

La partecipazione di Maura Susanna a The Voice è stata, quindi, un’occasione imperdibile per far conoscere la cultura valdostana a un pubblico più vasto, per celebrare una lingua che rappresenta un ponte tra passato e presente, tra piccole comunità locali e il mondo globale. Con il suo talento e la sua passione, Maura ha dimostrato che la musica è un linguaggio universale, capace di abbracciare le diversità e di farle conoscere, di promuovere l’identità e di valorizzare quelle caratteristiche che fanno di ogni regione un luogo unico e speciale. In un mondo che spesso guarda solo al futuro, Maura Susanna ha ricordato a tutti noi quanto sia fondamentale non dimenticare le radici, quelle radici che, attraverso la musica, possono continuare a parlare al cuore di ogni persona.

 

pi/red

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