La UIL, da sempre contraria alla privatizzazione dei Servizi Socio-Sanitari ed Educativi, ha ribadito la sua posizione, sottolineando che la gestione di questi servizi dovrebbe restare sotto la responsabilità della Pubblica Amministrazione. Durante l'incontro, la UIL ha manifestato le proprie perplessità riguardo alle scelte giuridiche e amministrative del nuovo ente economico, ponendo in evidenza alcuni aspetti problematici del progetto.
In primo luogo, è stato evidenziato che il personale attualmente impiegato nella Società di Servizi non passerà automaticamente al nuovo ente, ma dovrà affrontare una nuova selezione, rischiando così di perdere il posto di lavoro dopo anni di servizio. Questa selezione sarà aperta a chiunque possieda i requisiti necessari, senza alcuna priorità per i dipendenti della Società di Servizi, alimentando preoccupazioni sul futuro occupazionale degli stessi lavoratori.
Inoltre, la UIL FPL ha ripetutamente chiesto l’armonizzazione dei contratti, poiché attualmente i dipendenti della Società di Servizi sono regolati da tre contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) differenti. La proposta di studio esclude dal trasferimento alcuni operatori socio-sanitari (OSS) delle Unités des Communes e dei Centri Educativi Assistenziali Regionali (CEA), nonché i dipendenti amministrativi e gli OSS impegnati nel servizio SAD, creando così disparità di trattamento tra i lavoratori.
Un altro aspetto fondamentale sollevato dalla UIL riguarda l’eliminazione delle leggi 165/2001 e 22/2010, che garantiranno ai lavoratori meno possibilità di mobilità interna nel Comparto Unico o presso altri Enti Pubblici, come l’Azienda USL. Questa modifica farebbe retrocedere i servizi socio-sanitari, riportandoli agli anni '80, quando la legge 93/1982 aveva istituito un albo speciale che limitava la mobilità tra enti.
Infine, sebbene l’idea di un unico Ente Strumentale potrebbe far pensare a una continuità del contratto pubblico per i lavoratori, la sua natura di ente economico, simile a quella di un'impresa commerciale, solleva dubbi sulla stabilità dell’occupazione. L’ente potrebbe, infatti, ridurre i costi di gestione a scapito dei lavoratori, senza però chiarire come verranno reclutate le future figure professionali (OSS, assistenti sociali, educatori) e come verranno tutelati i dipendenti della Società di Servizi che non supereranno la selezione.
L’operato futuro delle Unités des Communes, che continueranno a gestire rifiuti e alcune figure professionali sul territorio, e della Società di Servizi, che gestirà operatori addetti alla sorveglianza e impiegati amministrativi nell'ambito forestale, lasciano molte incognite sul futuro dei lavoratori e dei servizi.
La UIL FPL ha già preso l’impegno di approfondire i punti critici sollevati e di organizzare incontri con le diverse figure professionali coinvolte per garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati in questo processo di trasformazione.