CRONACA - 20 febbraio 2025, 09:22

Paura e degrado al Liceo Artistico di Aosta, vandali e spacciatori in azione

La direttrice: non possiamo più vivere così, servono interventi urgenti

Foto pgc

La situazione di grave disagio e pericolo per chi vive e lavora in quella scuola è stata raccontata a Laprimalinea.it dalla preside, Anna Maria Di Stasi, che esprime una preoccupazione crescente per l'incolumità degli studenti e del personale.

All’ingresso della scuola, una scena preoccupante: il portone è sempre chiuso a chiave. La bidella dell’istituto spiega senza mezzi termini il motivo: "Chiudiamo per evitare che entrino persone 'sgradite' o, peggio ancora, pericolose. Proprio l'altro giorno i vandali sono venuti a orinare sui muri e sul portone della scuola e questo è solo uno degli episodi meno gravi di malvivenza di cui siamo costantemente ostaggio", racconta, manifestando la sua frustrazione.

Ogni giorno sembra essere una lotta contro la crescente inciviltà, con almeno otto accessi notturni registrati negli ultimi mesi. Un'aggressività che si prolunga anche nelle ore diurne, creando un clima di insicurezza che coinvolge anche il personale scolastico: "Quando arrivano le 18 e resto solo io a finire il turno, chiamo mio marito che mi aspetta fuori perché ho paura a rimanere qui da sola e ancor di più a uscire al buio", rivela la bidella.

Un altro aspetto inquietante della situazione, sottolineato da Laprimalinea, riguarda lo stato di degrado in cui versano le pertinenze della scuola. Le scale esterne, che conducono al piano interrato, sono diventate una vera e propria discarica a cielo aperto. Il fetore proveniente dai rifiuti marcescenti e il buio che permea lo spazio sono solo un sintomo di una realtà ben più grave: tra i rifiuti si trovano infatti evidenti tracce di consumi di stupefacenti. Questo è lo scenario che si presenta ogni giorno per chi si trova ad attraversare il cortile sul retro della scuola, ormai teatro di un costante via vai di giovani, molti dei quali, come segnalato anche dai residenti, sono spacciatori e loro clienti.

Nonostante la gravità della situazione, la preside Anna Maria Di Stasi tiene a precisare che né l’istituto né gli studenti sono responsabili di quanto accade. "Istituto e studenti non hanno colpe, bulli e teppisti arrivano da altrove", afferma con determinazione. Gli episodi di vandalismo, seppur inquietanti, non sono accompagnati da furti o attività di spaccio direttamente osservate, e per questo motivo la scuola non ha ancora presentato una denuncia formale alle Forze dell’Ordine. Tuttavia, "abbiamo puntualmente segnalato le diverse problematiche che creano profondo disagio nell'Istituto", sottolinea la preside.

Nel frattempo, l’istituto sta cercando di contrastare il degrado, impegnandosi a pulire e disinfettare le aree esterne almeno due o tre volte all’anno. Ma i risultati sono scarsi, poiché "le scale vengono ridotte in stato di indicibile degrado", e la situazione continua a peggiorare, come testimoniato anche dall'ultimo atto vandalico che ha coinvolto il gazebo di un’associazione di lotta contro il cancro.

Nonostante i tentativi di chiudere alcune vie di accesso, la situazione resta invariata. "I malintenzionati entrano comunque, finora non abbiamo opposto difese efficaci", conclude la preside, ribadendo la necessità di interventi urgenti e incisivi. Questi episodi di malvivenza e degrado mettono in evidenza la necessità di programmi di educazione civica più strutturati, che coinvolgano non solo gli studenti ma tutta la comunità. È fondamentale, secondo la preside, che venga promossa una cultura del rispetto della proprietà pubblica e privata, per evitare che episodi di questo tipo diventino la norma.

La scuola non può essere lasciata sola a fronteggiare queste problematiche, e la responsabilità di proteggere l'istituzione e i suoi frequentatori deve essere condivisa con le autorità locali. In un clima di paura e incertezza, diventa urgente un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza di tutti.

red/cro