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ECONOMIA | 17 febbraio 2025, 20:36

Il SAVT Industrie in prima linea: sciopero per il rinnovo del CCNL metalmeccanico

Lo sciopero, sostenuto dal SAVT Industrie, rappresenta non solo un'azione di protesta contro il mancato rinnovo del contratto, ma anche una risposta alla sensazione di impotenza di un settore che rischia di perdere pezzi fondamentali della sua forza lavoro

Segreteria SAVT Industrie

Segreteria SAVT Industrie

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per gli addetti dell'industria metalmeccanica rappresenta una delle sfide più complesse e decisive per il settore. Il contratto firmato il 5 febbraio 2021 ha visto la sua scadenza arrivare a fine giugno 2024, ma a oggi, nonostante numerosi incontri tra le organizzazioni sindacali e l'associazione datoriale Federmeccanica/Assistal, il divario tra le posizioni sembra insormontabile. La contrapposizione tra le parti non si limita alla definizione di un adeguato aumento salariale, ma abbraccia anche questioni fondamentali come gli orari di lavoro e le dinamiche del mercato del lavoro, elementi centrali per la stabilità e la competitività del comparto metalmeccanico.

Il contesto in cui si inserisce questa trattativa è estremamente delicato. Il comparto metalmeccanico, e in particolare l'industria automotive italiana, sta attraversando una fase di crisi profonda. La mancanza di visione strategica e la carenza di progettualità rischiano di compromettere il futuro di uno dei settori più cruciali dell'economia nazionale. Il rinnovo del contratto per i metalmeccanici non dovrebbe essere solo una questione di incrementi salariali, ma anche una risposta concreta alla necessità di rilanciare il settore e sostenere i lavoratori di fronte alla crescente incertezza economica e alle sfide globali.

Ma nonostante le difficoltà, la controparte, Federmeccanica, continua a mantenere una posizione rigida, rifiutando le proposte sindacali su salario e condizioni di lavoro, e mantenendo ferma la propria piattaforma, che sembra distare ancora molto dalle esigenze e dalle aspettative dei lavoratori. Questo muro di incomprensione ha portato alla rottura delle trattative, e con essa alla convocazione di nuove forme di mobilitazione, come il sciopero previsto per il 20 febbraio 2025.

Lo sciopero, sostenuto dal SAVT Industrie, rappresenta non solo un'azione di protesta contro il mancato rinnovo del contratto, ma anche una risposta alla sensazione di impotenza di un settore che rischia di perdere pezzi fondamentali della sua forza lavoro. Le 8 ore di sciopero, che coinvolgeranno tutte le aziende che applicano il CCNL Industria Metalmeccanica, si configurano come un gesto di resistenza contro una situazione che sta diventando insostenibile. Non si tratta solo di una lotta per migliori condizioni di lavoro, ma di un appello alla responsabilità di tutti gli attori coinvolti, affinché il settore non scivoli ulteriormente nel declino.

Le aziende, i sindacati, e il governo devono comprendere che il destino dell’industria metalmeccanica non può più essere rimandato. È ora di dare risposte concrete e urgenti, unendo gli sforzi per garantire un futuro sostenibile a questo comparto fondamentale per l’economia italiana. Il rinnovo del CCNL non è solo una questione di numeri, ma un investimento sulla competitività e sul benessere di tutti coloro che lavorano in questo settore cruciale.

pi.mi.

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