Governo Valdostano - 17 febbraio 2025, 15:35

Bonus 500 euro: avviato l’iter normativo per la sua estensione al personale educativo del Convitto regionale “F. Chabod”

La Regione ha intrapreso un percorso per estendere con una apposita norma di legge tale beneficio anche al personale educativo del Convitto regionale “F. Chabod”.

L’Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che alla luce del recente orientamento giurisprudenziale che riconosce al personale educativo della scuola il diritto a beneficiare del Bonus di 500 euro per la formazione e l’autoformazione, la Regione ha intrapreso un percorso per estendere con una apposita norma di legge tale beneficio
anche al personale educativo del Convitto regionale “F. Chabod”.

Questa decisione è stata condivisa con le organizzazioni sindacali scolastiche in un incontro tenutosi a fine gennaio, durante il quale l’Amministrazione ha ribadito il proprio impegno a risolvere la questione in modo concreto ed efficace. L’obiettivo è garantire un trattamento equo e uniforme, evitando inutili complicazioni e dispersioni di risorse. Un intervento legislativo strutturale rappresenta la soluzione più solida e definitiva, in grado di tutelare
tutti i lavoratori interessati senza generare incertezze o ulteriori contenziosi.

“La legge regionale 3 agosto 2016, n. 18, inizialmente rivolta ai soli docenti di ruolo, è già stata modificata con la legge regionale 19 dicembre 2023, n. 25 per includere anche i docenti con contratto a tempo determinato, sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz. Con il nuovo intervento normativo, attualmente in fase di predisposizione, si vuole garantire lo stesso diritto anche al personale educativo, sanando eventuali situazioni pregresse e ponendo fine alle controversie in corso. Per questo motivo, sorprende apprendere che, nonostante il confronto costante con le parti sindacali e il percorso condiviso per risolvere la questione, una sigla sindacale abbia comunque deciso di incoraggiare i propri iscritti a presentare ricorso
contro l’Amministrazione regionale.”

Avviare un contenzioso con la pubblica amministrazione comporta un onere per chi lo intraprende e genera costi per l’intera collettività. Infatti, le risorse che la Regione impiega per gli oneri legali, sia propri che, in caso di condanna, delle controparti, potrebbero essere destinate a interventi più utili e di maggior impatto per il sistema educativo e per la comunità nel suo complesso. Inoltre, i vantaggi ottenuti attraverso la via giudiziaria risultano spesso limitati e frammentari, considerato anche che le sentenze non si applicano indistintamente agli educatori, ma riguardano solo i singoli ricorrenti, mentre una soluzione normativa garantisce un risultato stabile e definitivo per tutti.

“L’impegno dell’Amministrazione, precisa l’Assessore, è volto a risolvere le problematiche con pragmatismo e senso di responsabilità, offrendo risposte concrete ed evitando inutili sprechi di tempo, energie e denaro pubblico. L’intervento normativo avviato rappresenta la strada più efficace e sostenibile per tutelare i diritti del personale educativo, nell’interesse di tutti.”