L’Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che alla luce del recente orientamento giurisprudenziale che riconosce al personale educativo della scuola il diritto a beneficiare del Bonus di 500 euro per la formazione e l’autoformazione, la Regione ha intrapreso un percorso per estendere con una apposita norma di legge tale beneficio
anche al personale educativo del Convitto regionale “F. Chabod”.
Questa decisione è stata condivisa con le organizzazioni sindacali scolastiche in un incontro tenutosi a fine gennaio, durante il quale l’Amministrazione ha ribadito il proprio impegno a risolvere la questione in modo concreto ed efficace. L’obiettivo è garantire un trattamento equo e uniforme, evitando inutili complicazioni e dispersioni di risorse. Un intervento legislativo strutturale rappresenta la soluzione più solida e definitiva, in grado di tutelare
tutti i lavoratori interessati senza generare incertezze o ulteriori contenziosi.
“La legge regionale 3 agosto 2016, n. 18, inizialmente rivolta ai soli docenti di ruolo, è già stata modificata con la legge regionale 19 dicembre 2023, n. 25 per includere anche i docenti con contratto a tempo determinato, sottolinea l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz. Con il nuovo intervento normativo, attualmente in fase di predisposizione, si vuole garantire lo stesso diritto anche al personale educativo, sanando eventuali situazioni pregresse e ponendo fine alle controversie in corso. Per questo motivo, sorprende apprendere che, nonostante il confronto costante con le parti sindacali e il percorso condiviso per risolvere la questione, una sigla sindacale abbia comunque deciso di incoraggiare i propri iscritti a presentare ricorso
contro l’Amministrazione regionale.”
Avviare un contenzioso con la pubblica amministrazione comporta un onere per chi lo intraprende e genera costi per l’intera collettività. Infatti, le risorse che la Regione impiega per gli oneri legali, sia propri che, in caso di condanna, delle controparti, potrebbero essere destinate a interventi più utili e di maggior impatto per il sistema educativo e per la comunità nel suo complesso. Inoltre, i vantaggi ottenuti attraverso la via giudiziaria risultano spesso limitati e frammentari, considerato anche che le sentenze non si applicano indistintamente agli educatori, ma riguardano solo i singoli ricorrenti, mentre una soluzione normativa garantisce un risultato stabile e definitivo per tutti.
“L’impegno dell’Amministrazione, precisa l’Assessore, è volto a risolvere le problematiche con pragmatismo e senso di responsabilità, offrendo risposte concrete ed evitando inutili sprechi di tempo, energie e denaro pubblico. L’intervento normativo avviato rappresenta la strada più efficace e sostenibile per tutelare i diritti del personale educativo, nell’interesse di tutti.”