Gentilissimo Direttore,
a conoscenza della Segreteria dell'Union Valdotaine,
a conoscenza della Segreteria regionale - Valle d'Aosta - del Partito Democratico,
a conoscenza della Segreteria di Valle d'Aosta Aperta,
a conoscenza della Segreteria della CGIL Valle d'Aosta,
a conoscenza di Confcommercio Valle d'Aosta,
in riferimento al Suo odierno editoriale divulgato sul Vostro portale dal titolo "Travail & qualité", apprezzo e condivido in pieno il Suo personale pensiero e ringrazio di vero cuore per aver dato voce a quella consistente parte di lavoratrici e lavoratori costretti a subire un mercato del lavoro che, ahinoi, già da parecchi decenni ha toccato il fondo dell'indecenza e della disumanità.
Dunque, aggiungo a quanto già da Lei descritto che è necessario e non più procrastinabile un immediato cambio di rotta culturale e morale delle classi dirigenti delle varie imprese stesse, soprattutto nel settore turistico-ricettivo. Ad oggi, ahinoi, tale comparto risulta ancora in buona parte non disponibile al rispetto dei sacrosanti diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Al riguardo, si riporta al seguente link un articolo che affronta con inchiesta giornalistica tale reale questione: (https://infosannio.com/2023/03/10/smontiamo-una-volta-per-tutte-la-storiella-del-non-si-trova-personale/).
Inoltre, in merito alle altissime percentuali di turnover del personale, soprattutto in questo settore, si propone la lettura di un articolo al seguente link, dove si sottolinea il grave danno che – con i rispettivi comportamenti – tali soggetti causano a loro stessi: (https://factorial.it/blog/turnover-del-personale-software-hr/). Peraltro, basta effettuare una semplice ricerca online di annunci e offerte di lavoro riguardo a tale comparto per rendersi conto di talune inserzioni assolutamente irricevibili, in quanto queste aziende sono perennemente alla ricerca di personale (sempre le stesse).
Ma veniamo all'oggetto stesso di questa mia, ovvero ai 17 consigli del Dottor Ferrero per chi volesse dirigere una autentica impresa (tratto dal quotidiano La Stampa del 14/02/2025, pag. 22, in occasione della ricorrenza del decennale della sua morte):
"1. Dedicate ai vostri collaboratori il tempo necessario e non le 'briciole'; preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi, non date a loro l'impressione che siate sulle spine; non fateli mai sentire 'piccoli'; la sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro.
2. Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso.
3. Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati.
4. Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario; in quest'ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto in futuro per imparare.
5. I vostri interventi siano sempre tempestivi: 'Troppo tardi' è pericoloso quanto 'Troppo presto'.
6. Agite sulle cause più che sul comportamento.
7. Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza.
8. Siate sempre umani.
9. Non chiedete cose impossibili.
10. Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.
11. Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.
12. Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.
13. Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.
14. Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e quando.
15. Non prendete mai decisioni sotto l'influsso dell'ira, della premura, della delusione, della preoccupazione; ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno.
16. Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano.
17. Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi."
In conclusion, nous sommes une petite communauté, nous avons la chance de vivre dans une belle région. Avec la possibilité d’avoir même l’opportunité de l’autonomie sur plusieurs questions.
Il est donc grand temps que notre communauté, les institutions et tous les partenaires sociaux, s’efforcent de trouver des convergences pour résoudre concrètement les problèmes. Sans continuer à regarder de l’autre côté et faire semblant de rien. Il est donc nécessaire que, les différents acteurs sur le terrain comprennent de manière définitive et perpétuelle le fait indiscutable que, la société civile a changé: surtout après l’expérience de la pandémie qui a touché tout le globe.
Il existe aujourd’hui d’autres besoins. La société civile contemporaine a aussi besoin d’un juste équilibre entre travail et temps libre. Il veut profiter de plus de moments de la vie vécue en dehors des emplois. Il veut des emplois décents et bien payés, où il y a concrètement des milieux de travail sains, respectueux, sereins, gentils, collaboratifs, créatifs, enthousiasmants et amusants. Et donc, où il y a un vrai jeu d’équipe.
Voilà le cœur de la question.
La ringrazio sinceramente per la Sua attenzione e per aver dato voce a molti lavoratori.
Le porgo i miei più sinceri saluti.
Lettera firmata
Gentile Lettore, La ringrazio per aver condiviso con noi il Suo pensiero e per l'attenzione che ha dedicato al nostro editoriale. Sono davvero felice che le riflessioni presentate abbiano trovato un riscontro positivo e che, insieme, possiamo continuare a sensibilizzare sull'importanza di un cambiamento radicale nella gestione delle risorse umane, in particolare nel settore turistico-ricettivo.
Concordo pienamente sulla necessità di un cambiamento di cultura e di approccio da parte delle imprese. Come Lei giustamente sottolinea, il rispetto dei diritti dei lavoratori non può più essere rimandato e la qualità della vita lavorativa deve diventare una priorità assoluta.
I suggerimenti del Dottor Ferrero sono un valido punto di riferimento per chi desidera impegnarsi a costruire una realtà lavorativa sana e prospera, che rispetti le esigenze di tutti, imprenditori e dipendenti. È fondamentale che si continui su questa strada, promuovendo una cultura basata sul rispetto reciproco e sull'importanza del benessere di tutti.
La ringrazio ancora per il Suo contributo e per la sua dedizione a questo importante tema. Cordiali saluti. pi.mi