Valle d'Aosta Aperta ribadisce con fermezza, in una nota, la propria opposizione al progetto di raddoppio del Tunnel del Bianco, una proposta che, secondo il movimento, non è compatibile con le necessità di adattamento alle nuove politiche ambientali e di trasporto. La crisi climatica, sottolineano i rappresentanti di Valle d'Aosta Aperta, impone di ripensare la circolazione delle merci, riducendo il traffico pesante. Inoltre, il movimento mette in evidenza che la Francia, per bocca del ministro dei Trasporti, non ha cambiato la propria posizione contraria al raddoppio, come confermato nella Conferenza Intergovernativa.
"La Vallée de l'Arve, per la sua conformazione, non potrebbe tollerare un aumento del traffico pesante", si legge nella nota diffusa dal movimento, che aggiunge: "Se il Governo Union e PD fosse veramente attento ai territori, alla solidarietà transalpine e al cambiamento climatico, si sarebbe unito alle istanze della Savoia". Valle d'Aosta Aperta non risparmia critiche alla politica locale, accusando le istituzioni regionali di essere "servitori di Roma e del capitalismo più antico e inquinante".
Il dibattito sul raddoppio del tunnel si è intensificato dopo la presa di posizione dei sindaci, tra cui quello di Chamonix-Mont-Blanc, che hanno richiesto chiarimenti al Governo francese. La risposta del ministro dei Trasporti francese, Clément Beaune, è stata netta: "La posizione della Francia non è cambiata". La Francia ha ribadito l'importanza di gestire i flussi di traffico in modo da adattarsi al cambiamento climatico.
Il movimento Valle d'Aosta Aperta ha inoltre chiesto di rivedere il Piano Regionale dei Trasporti, escludendo "questa sciocca spot elettorale" e concentrandosi piuttosto sul miglioramento della manutenzione dell'attuale galleria e sulla riduzione del traffico pesante, incentivando il trasporto su rotaia. "Non perdiamo più tempo con progetti dannosi", concludono, invitando le istituzioni a concentrarsi su soluzioni più sostenibili per il futuro.