/ CRONACA

CRONACA | 14 febbraio 2025, 12:00

L’Italia è il terzo paese al mondo più colpito dalla crisi climatica

L’Italia è il paese europeo più colpito dalla crisi climatica. Nel periodo 1993-2022, gli eventi meteo estremi, specialmente le ondate di calore, hanno causato 38 mila morti e perdite economiche per 60 miliardi di euro

L’Italia è il terzo paese al mondo più colpito dalla crisi climatica

Nel 2022, l’Italia è al terzo posto al mondo per l’impatto della crisi climatica, con una stima di 18 mila vittime. È quinta al mondo nel ranking mondiale che va dal 1993 al 2022, quando le grandi ondate di calore e le loro conseguenze hanno causato oltre 38 mila morti e perdite economiche di circa 60 miliardi di euro. Il dato proviene dal Climate Risk Index 2025 pubblicato dall’organizzazione ambientalista Germanwatch. L’indice classifica i paesi in base al costo umano ed economico degli eventi meteorologici estremi.

Dal 1993 al 2022, in un arco di trent’anni, gli eventi meteo estremi hanno causato oltre 765 mila morti e danni per 4,2 trilioni di dollari, con oltre 9.400 eventi meteo estremi. “La frequenza e l’intensità dei disastri legati al clima continuano ad aumentare e queste cifre sottolineano l’urgente necessità di un’azione per il clima”, spiega il dossier.

Dominica, Cina e Honduras sono stati i Paesi più colpiti da alluvioni, tempeste e ondate di calore dal 1993 al 2022. Negli anni sono aumentati il numero e l’intensità degli eventi meteorologici estremi (alluvioni, siccità, tempeste e ondate di calore), specie nei Paesi del Sud del Mondo. Colpisce però il dato che riguarda i paesi del Mediterraneo. Nella classifica del 2022, l’Italia è terza, la più colpita dalla crisi climatica fra i paesi europei, seguita da Grecia e Spagna, tutte entro i primi dieci posti del Climate Risk Index.

Inondazioni, tempeste, ondate di calore e siccità sono gli eventi con il maggior impatto sia a breve che a lungo termine. Dal 1993 al 2022, le tempeste (35%), le ondate di calore (30%) e le inondazioni (27%) hanno causato il maggior numero di vittime. Le tempeste hanno causato, di gran lunga, le perdite economiche più significative, pari al 56% del totale, circa 2,33 trilioni di dollari, seguite dalle inondazioni (32% o 1,33 trilioni di dollari).

Il Climate Risk Index evidenzia che nel lungo termine i paesi più colpiti dalla crisi climatica si possono dividere in due gruppi: i paesi più colpiti da eventi estremi straordinari, come Dominica, Honduras, Myanmar, Vanuatu, e i paesi colpiti da eventi estremi ricorrenti (Cina, India, Filippine). Fra i dieci paesi più colpiti nel 2022, l’Italia è terza dopo Pakistan e Belize. Nei primi dieci paesi figurano inoltre Grecia al quarto posto e Spagna al quinto; seguono Porto Rico, Stati Uniti, Nigeria, Portogallo e Bulgaria.

Nel 2022, evidenzia il Climate Risk Index, in Italia il caldo estremo ha provocato incendi boschivi e grave siccità nella Pianura Padana, causando più di 18.000 morti. La temperatura a Roma ha raggiunto i 40,8°C ed è stato dichiarato lo stato di emergenza in cinque regioni del Nord Italia.

L’Italia è fra i paesi più colpiti dalla crisi climatica anche per il periodo 1993-2022 (è quinta nel ranking mondiale) per le ondate di calore estreme, specialmente nel 2003 e nel 2022, insieme a siccità, incendi e inondazioni. Ci sono cinque paesi europei tra i primi dieci paesi colpiti dalla crisi climatica nel 2022.

Nelle classifiche ci sono paesi ad alto reddito, che dunque dovrebbero migliorare la loro capacità di gestione della crisi climatica, e paesi a basso reddito e del sud del mondo che evidentemente hanno minore capacità di affrontare i rischi del clima. Da rilevare che l’impatto degli eventi meteo estremi nel sud del mondo è spesso sottostimato.

Il report ricorda anche che l’ultima Cop29 non è riuscita a realizzare un ambizioso New Collective Quantified Goal sulla finanza per il clima. E invece, considerata l’urgenza delle sfide climatiche sui paesi in via di sviluppo, “i 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 possono essere visti solo come la risposta minima all’escalation della crisi climatica”.

I Paesi del Mediterraneo dimostrano di essere i più colpiti dagli eventi climatici estremi, il cui aumento in numero e intensità è legato alla crisi climatica. “Non solo: i Paesi del Nord del Mediterraneo stanno già soffrendo moltissimo. L’impatto di alluvioni e ondate di calore colpisce la popolazione e le attività economiche. Chi si illude che a soffrire per il cambiamento climatico saranno solo le future generazioni, non solo è un egoista contro-natura, visto che non protegge la propria prole e i propri discendenti, ma sbaglia di grosso”, ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, commentando i dati del dossier.

Bruno Albertinelli

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore