Chez Nous - 14 febbraio 2025, 08:00

Des flûtes et des flûtistes

Pifferi e pifferai

Oggi, in Consiglio regionale, si è assistito all’ennesimo dibattito, da parte di un consigliere regionale e un assessore, incentrato sui contributi ai commercianti. Un dibattito che non ha fatto altro che ribadire, purtroppo, una triste consuetudine: quella dei cosiddetti "contributi facili", che si trasformano in promesse vuote e demagogiche, tese solo a raccogliere consensi in vista delle imminenti elezioni.

Questi interventi, che a prima vista sembrano “aiuti” ai commercianti, non sono altro che tentativi malcelati di clientelismo, una politica fatta di annunci e rassicurazioni che non risolvono nulla, ma si limitano a nascondere la polvere sotto il tappeto. È fondamentale che i commercianti, così come tutte le categorie professionali e sociali, siano pienamente consapevoli della realtà che li circonda. Le difficoltà che stanno affrontando non sono un'esclusiva del loro settore.

Ogni giorno, milioni di cittadini, tra cui pensionati e lavoratori dipendenti, si trovano a dover fare i conti con una tassazione sempre più pesante, imposta da un governo che, con la sua politica fiscale, colpisce i più deboli, quelli che non possono evadere o aggirare le leggi. Eppure, mentre i commercianti sono chiamati a sopportare il peso di una crisi che ha messo in ginocchio interi settori, qualcuno cerca di prendere vantaggio della situazione, proponendo facili soluzioni a base di contributi elettorali, che non fanno altro che perpetuare una politica di mera propaganda.

È inaccettabile che si continui su questa strada, alimentando l’illusione che esistano scorciatoie per uscire dalla crisi. Non basta distribuire “aiuti” una tantum per risolvere problemi strutturali e profondi. I commercianti, così come gli altri cittadini, devono essere consapevoli che il vero sostegno non può arrivare da interventi estemporanei e demagogici, che mirano solo a raccogliere voti a breve termine, ma da una visione strategica che supporti in modo duraturo e sostenibile l’intero tessuto sociale ed economico della nostra regione.

Il sistema, infatti, è in difficoltà, ma i problemi non sono risolvibili con misure che puntano solo a creare consenso, e che rischiano solo di acutizzare la frustrazione e l’insofferenza verso una politica che non risponde ai veri bisogni dei cittadini. Le parole dell’assessore regionale, che ha correttamente evidenziato come le difficoltà economiche non siano una prerogativa dei soli commercianti, ma riguardino anche i pensionati, i lavoratori dipendenti, le famiglie che lottano contro un sistema fiscale sempre più gravoso, meritano attenzione.

È una presa di posizione responsabile, che ci invita a guardare oltre il corto periodo e a pensare a soluzioni concrete per tutte le categorie più vulnerabili. La vera responsabilità non sta nel proporre misure ad hoc per raccogliere consensi, ma nel progettare una politica economica che sostenga l’intera comunità, che tuteli i più deboli e che lavori per un futuro di crescita condivisa.

Non è più tempo di fare politica con la promessa di soldi facili, con la logica del "regalo" pre-elettorale che serve solo a creare consenso temporaneo. È ora di smettere di alimentare la politica del clientelismo, della quale i cittadini sono ormai stanchi e disillusi. I commercianti, come tutti i cittadini, devono capire che le difficoltà che stanno vivendo non sono isolate, ma fanno parte di un contesto più ampio, dove le disuguaglianze sociali e la pesante pressione fiscale stanno mettendo in ginocchio l’intero paese. Per questo, è necessario che le istituzioni adottino misure che rispondano a una visione di lungo periodo, fondate su una vera sostenibilità economica, che guardi alla valorizzazione di tutti i settori, senza divisioni e senza promesse vuote.

Siamo stanchi di vedere la politica ridursi a un gioco di parole e di promesse. La responsabilità, in questo momento, è quella di lavorare per tutti, in modo equo e senza favoritismi, per risolvere i veri problemi che affliggono la nostra comunità. È fondamentale che i commercianti, così come tutte le altre categorie, siano pronti a chiedere un impegno serio da parte di chi governa, affinché le soluzioni siano concrete e a lungo termine. E, soprattutto, affinché le elezioni non diventino l’occasione per vendere fumo, ma per affrontare con serietà le difficoltà di una regione che, oggi più che mai, ha bisogno di risposte concrete.

Pifferi e pifferai

Au Conseil régional, nous avons assisté à un débat entre un conseiller régional et un membre du gouvernement, centré sur les aides aux commerçants. Une discussion qui a mis en lumière, une fois de plus, comment certains, à l'approche des élections, cherchent à exploiter le mécontentement général, en tentant de vendre des promesses vides et des mesures temporaires. Mais les commerçants doivent être conscients d'une réalité qui dépasse les slogans électoraux : ils ne sont pas les seuls à devoir faire face à des difficultés économiques, et cela doit être dit clairement.

Les difficultés auxquelles les commerçants sont confrontés sont réelles, mais elles ne sont pas exclusives. Ces mêmes difficultés touchent également les catégories les plus vulnérables de notre société, telles que les retraités et les salariés, qui doivent faire face à une pression fiscale toujours plus lourde imposée par le gouvernement de Meloni. Ces catégories, qui n'ont pas le luxe de pouvoir échapper aux impôts ou de choisir où pèsent les charges, sont contraintes de relever les défis quotidiens avec un fardeau fiscal qui les rend de plus en plus vulnérables.

Dans ce contexte, les propos de l'assesseur régional, qui a souligné la nécessité d'une vision globale des difficultés, doivent être accueillis favorablement. Il est important que les institutions ne succombent pas à la tentation de faire des promesses faciles et non tenues. Les commerçants, comme tous, doivent être conscients que les solutions ne peuvent pas provenir d'interventions ponctuelles, mais d'une gestion responsable des ressources et d'un engagement constant à soutenir toute la communauté. L'intérêt pour les catégories les plus vulnérables ne doit pas être, et ne doit pas devenir, une simple opération de façade en vue des élections.

Pour faire face aux difficultés de manière concrète, il faut partir de la responsabilité collective et de la prise de conscience que, en période de crise, il n'est plus possible de penser seulement à une partie de la population. Tous, y compris les commerçants, doivent être prêts à rester unis et à faire leur part dans un moment où les défis économiques et sociaux se font plus graves.

Les élections ne doivent pas être l'occasion d'induire les citoyens en erreur avec de fausses promesses, mais le moment de renforcer le tissu social et de rendre tous conscients de la nécessité d'une action partagée et responsable.

 

piero.minuzzo@gmail.com