La Chiesa celebra San Valentino Martire venerato a Udine
Nel 1513, la Confraternita di San Valentino, con la donazione di un’area da parte del conte Manino, cominciò la costruzione della chiesa di San Valentino a Udine, che fu terminata nel 1574 e divenne parrocchia nel 1581. I parrocchiani si votarono al santo, invocato anche contro le pestilenze e l’epilessia. Nel 1658, dopo la peste che aveva colpito Borgo Pracchiuso, i parrocchiani fecero richiesta a Roma per avere il corpo di San Valentino da venerare. Il vescovo di Sutri mise a disposizione il corpo di un martire seppellito nel cimitero di Santa Ciriaca, che giunse a Udine l’8 agosto 1664. Al martire fu attribuito il nome di San Valentino e fu esposto alla venerazione. Inizialmente la chiesa era annessa a un monastero femminile, oggi adibito a usi militari. Le ossa del martire sono conservate in una cassetta di legno posta dietro l’altare maggiore della chiesa. Non sappiamo nulla su questo martire, il cui culto è ancora assai vivo.
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“Il Giubileo è un tempo di grazia e di misericordia, un invito a tornare al cuore della fede, un'opportunità di riconciliazione con Dio e con gli altri.” (Papa Francesco)
Il Giubileo, come lo intende Papa Francesco, è un'occasione che va oltre la dimensione puramente religiosa, offrendo un’opportunità di riflessione e rinnovamento per tutti, credenti e non credenti. È un momento in cui la misericordia, tanto enfatizzata dal Papa, diventa un valore universale che riguarda ogni individuo. La riconciliazione non è solo un concetto teologico, ma una necessità umana: riavvicinarsi agli altri, superare le divisioni, perdonare e chiedere perdono sono aspetti che toccano la vita di ognuno, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose.