L’appuntamento da segnare sul calendario è sabato 29 marzo, quando le lancette dovranno essere spostate in avanti di un’ora, precisamente alle 2:00 di domenica 30 marzo. E mentre la primavera si avvicina, qualcuno si prepara a dire addio al riposo extra, mentre altri si pregustano le serate più lunghe sotto il cielo sereno.
Ma cosa c’è davvero dietro il cambiamento? L’ora legale è stata introdotta nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, con l’obiettivo di risparmiare energia, riducendo la necessità di illuminazione artificiale. Si trattava di un espediente pratico per far fronte agli aumenti dei costi legati al conflitto. Ma, attenzione, le origini di questa pratica risalgono addirittura al 1784, quando Benjamin Franklin, più illuminato di tanti esperti contemporanei, propose l’idea di spostare le lancette per risparmiare sulle candele. Probabilmente, se Benjamin fosse vissuto ai giorni nostri, sarebbe stato il primo a protestare per la mancanza di un’ora legale permanente, visto il risparmio energetico che avrebbe portato nell’uso dei suoi smartphone!
Tuttavia, nonostante i benefici indiscutibili, non tutti sono entusiasti del cambio d’orario. Se da un lato il risparmio energetico e l’aumento delle ore di luce contribuiscono a migliorare l’umore, riducendo i rischi di depressione e incentivando l’attività fisica all’aperto, dall’altro lato il cambiamento non è privo di effetti collaterali. Studi hanno dimostrato che il nostro ritmo circadiano, quella sorta di orologio biologico interno che regola il sonno, subisce dei disagi temporanei a causa del cambio di orario. Questo spesso si traduce in notti più difficili e in un abbassamento della qualità del riposo, con effetti che potrebbero compromettere la nostra salute a breve termine.
Ma chi siamo noi per opporci a un sistema che, tutto sommato, è parte della tradizione europea da decenni? L’ora legale, in Italia, è stata introdotta nel 1965 con la Legge 503, e ogni anno, come una sorta di rito collettivo, ci rassegniamo a spostare le lancette in avanti, nonostante i mugugni. In fondo, come dicono gli esperti, il sonno è importante, ma si fa sempre in tempo a dormire… il giorno dopo!
E se a qualcuno l’ora legale sembra un’inutile complicazione, bisogna pur sempre riconoscere che la sua adozione ha permesso dei benefici tangibili. I più evidenti sono quelli economici: con più luce naturale, i costi per l’illuminazione artificiale diminuiscono notevolmente, con un risparmio che coinvolge non solo le famiglie, ma anche le aziende e, in definitiva, lo Stato. Il lato positivo non si ferma qui: maggiore luce solare significa più tempo per socializzare, per stare all’aperto e per riscoprire quel piacere che solo una passeggiata al tramonto può dare.
Ma mentre l’Europa continua a discutere sull’opportunità di abolire l’ora legale, il 2025 ci obbliga ad affrontare il rituale dell’orologio, che ci ricorda che, alla fine, forse è meglio prenderla con un po’ di filosofia. L’ora legale, in fondo, è un po’ come una vecchia tradizione che, pur con i suoi difetti, ci regala qualche ora in più per goderci la vita. E se proprio non vi piace l’idea di spostare le lancette, beh, c’è sempre la possibilità di comprare un orologio digitale che fa tutto da solo!
Quindi, preparatevi: l'ora legale 2025 sta per arrivare, e come sempre, il nostro appuntamento con il cambiamento dell'orario sarà anche un'opportunità per riscoprire i benefici di quelle lunghe giornate di sole. L’importante, però, è non dimenticare di spostare le lancette in avanti. Se non altro, così avremo un’ora in più di luce per rimpiangere che non siamo riusciti a dormire abbastanza!