Il 10 febbraio di ogni anno l'Italia celebra il Giorno del Ricordo, una ricorrenza istituita dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004 per non dimenticare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Un periodo storico che ha segnato in modo profondo la vita di migliaia di italiani, costretti ad abbandonare le loro terre, le loro case, per sfuggire a violenze e soprusi. Si tratta di una pagina di storia che, purtroppo, non sempre ha ricevuto la giusta attenzione e divulgazione, ma che rappresenta un monito per le generazioni future, affinché simili tragedie non abbiano più a verificarsi.
Il Giorno del Ricordo invita ogni cittadino, e in particolare le nuove generazioni, a riflettere su eventi che, purtroppo, hanno portato alla morte, alla sofferenza e all’esilio di centinaia di migliaia di italiani, costretti ad affrontare una realtà di paura e disgregazione sociale, spesso in silenzio, senza un riconoscimento ufficiale. Le vittime delle foibe, gettate nelle voragini carsiche del confine orientale, e gli esuli giuliano-dalmati che trovarono rifugio in altre regioni italiane, sono parte integrante della nostra storia. La memoria di questi eventi non deve essere mai sopita, ma deve essere tramandata con il dovuto rispetto e consapevolezza.
La Valle d'Aosta non è distante da questa memoria. La nostra regione, pur essendo geograficamente lontana da Istria, Dalmazia e Fiume, ha accolto numerosi esuli giuliano-dalmati che fuggirono dalla violenza e dalle persecuzioni. Tanti sono stati coloro che hanno trovato rifugio tra le montagne della nostra terra, portando con sé storie di sofferenza, ma anche una grande voglia di ricominciare. La comunità valdostana ha dimostrato un’accoglienza calorosa, anche se spesso non priva di difficoltà dovute alla gestione di una migrazione di tale portata.
Le storie di questi esuli, che si sono integrati nel tessuto sociale e culturale della nostra regione, sono un elemento che arricchisce la nostra memoria storica collettiva. La Valle d'Aosta ha avuto un ruolo di accoglienza e, seppur lontana dagli eventi di guerra, è stata testimone e protagonista di quel momento storico che ha visto migliaia di italiani lacerati tra il dolore per la perdita della propria terra e la speranza di ricostruirsi una vita in un nuovo territorio.
Il Giorno del Ricordo rappresenta, dunque, non solo una giornata per ricordare la sofferenza di quei nostri concittadini, ma anche un’occasione per rinnovare l'impegno alla costruzione di una società che, pur nelle sue diversità, promuova il rispetto, la pace e la convivenza tra i popoli. La memoria storica è uno strumento fondamentale per evitare che simili tragedie possano ripetersi. Ricordare significa, infatti, essere consapevoli del nostro passato per costruire un futuro migliore, più giusto, dove l’intolleranza e l’odio non trovino spazio.
Quest’anno, in particolare, sarà importante per la Valle d'Aosta, come per tutte le regioni italiane, rafforzare il legame tra le generazioni e promuovere il ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Le scuole, le istituzioni e le associazioni locali sono chiamate a dare voce a queste storie attraverso attività culturali, incontri, dibattiti, e progetti educativi che possano sensibilizzare e coinvolgere i più giovani in questo percorso di memoria.
Il Giorno del Ricordo non è solo una celebrazione, ma una testimonianza viva di quanto sia importante custodire la memoria storica per non dimenticare mai chi ha sofferto e chi ha perso tutto per la propria terra, la propria cultura e la propria identità. È un impegno per tutti, affinché tali ingiustizie non possano mai più verificarsi e per garantire che il ricordo diventi un’opportunità di crescita civica, sociale ed emotiva per tutta la comunità.