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Chez Nous | 07 febbraio 2025, 08:00

Médecins ou vétérinaires?

Medici o veterinari?

Médecins ou vétérinaires?

La recente vicenda che ha visto un medico dell'ospedale Parini di Aosta utilizzare la Tac ospedaliera per eseguire un esame diagnostico su una gatta ferita ha sollevato interrogativi significativi riguardo alla gestione delle risorse sanitarie pubbliche e alla percezione di equità nell'accesso alle prestazioni mediche. Anche perché il costo di una taca varia partendo da circa 300 euro.

In un contesto in cui le liste d'attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici sono lunghe e in cui molti cittadini faticano ad accedere tempestivamente alle cure necessarie, l'uso delle attrezzature ospedaliere per scopi non strettamente legati alla salute umana appare quantomeno discutibile. Secondo i dati disponibili, le informazioni sul sistema di rilevazione dei tempi di attesa (TDA) relativo a prime visite e esami strumentali delle 69 prestazioni LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sono definite come oggetto di monitoraggio dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa.

La presenza di un "parente stretto" di un consigliere regionale della Lega VdA nella sala dell'ospedale durante l'esame ha ulteriormente alimentato dubbi sulla trasparenza e sull'appropriatezza dell'operazione. In un momento in cui le tre Tac non erano in orario di servizio, dopo le 20 del giorno lunedì 27 gennaio, quando gli esami programmati per la giornata erano terminati e tutte le macchine diagnostiche erano in attesa di eseguire eventuali esami urgenti, verificato che non vi fossero pazienti e, ovviamente, non in timbratura, il medico ha sottoposto la gatta a un esame radiologico di pochi secondi e quindi al drenaggio del pneumotorace, permettendole finalmente e immediatamente di respirare.

Tuttavia, la domanda sorge spontanea: se le attrezzature erano disponibili e non vi erano pazienti in attesa, perché non informare coloro che sono in lista d'attesa per esami diagnostici della possibilità di essere sottoposti a una Tac? Molti cittadini, infatti, attendono mesi per accedere a prestazioni sanitarie essenziali, e l'uso delle risorse pubbliche per scopi non urgenti solleva interrogativi sulla priorità assegnata alle esigenze della collettività. La reazione della politica valdostana, in particolare della Lega, è stata sorprendentemente silenziosa.

Un partito che spesso denuncia casi di malasanità e inefficienza del sistema sanitario regionale, in questa occasione ha scelto di non commentare l'accaduto. Questo silenzio potrebbe essere interpretato come una forma di protezione tra colleghi, un "cane che non morde cane", a discapito della trasparenza e dell'integrità del sistema sanitario pubblico. La vicenda solleva interrogativi fondamentali sulla gestione delle risorse sanitarie pubbliche, sull'accesso equo alle prestazioni mediche e sulla responsabilità dei professionisti e delle istituzioni nel garantire il corretto utilizzo delle strutture ospedaliere. È essenziale che vengano condotte indagini approfondite per chiarire i fatti e per assicurare che la salute dei cittadini venga sempre messa al primo posto, senza conflitti di interesse o abusi di potere.

Medici o veterinari?

Le récent incident impliquant un médecin de l'hôpital Parini d'Aoste qui a utilisé le scanner de l'hôpital pour effectuer un examen diagnostique sur un chat blessé a soulevé d'importantes questions concernant la gestion des ressources sanitaires publiques et la perception de l'équité dans l'accès aux soins médicaux.

Dans un contexte où les listes d'attente pour les consultations spécialisées et les examens diagnostiques sont longues et où de nombreux citoyens peinent à accéder rapidement aux soins nécessaires, l'utilisation des équipements hospitaliers à des fins non strictement liées à la santé humaine semble au moins discutable. Selon les données disponibles, les informations sur le système de mesure des temps d'attente (TDA) concernant les premières consultations et les examens instrumentaux des 69 prestations LEA (Niveaux Essentiels de Soins) sont définies comme un objet de suivi dans le Plan National de Gestion des Listes d'attente.
La présence d'un "proche" d'un conseiller régional de la Lega VdA dans la salle de l'hôpital lors de l'examen a encore alimenté des doutes sur la transparence et la pertinence de l'opération. À un moment où les trois scanners n'étaient pas en service, après 20 h le lundi 27 janvier, lorsque les examens programmés pour la journée étaient terminés et que toutes les machines diagnostiques attendaient d'éventuels examens urgents, il a été vérifié qu'il n'y avait pas de patients et, bien sûr, pas de pointage, le médecin a effectué un examen radiologique de quelques secondes sur le chat, suivi du drainage du pneumothorax, lui permettant enfin et immédiatement de respirer.

Cependant, la question se pose naturellement : si les équipements étaient disponibles et qu'il n'y avait pas de patients en attente, pourquoi ne pas informer ceux qui figurent sur la liste d'attente pour des examens diagnostiques de la possibilité de passer un scanner ? En effet, de nombreux citoyens attendent des mois pour accéder à des soins de santé essentiels, et l'utilisation des ressources publiques à des fins non urgentes soulève des interrogations sur la priorité donnée aux besoins de la collectivité.

La réaction de la politique valdôtaine, en particulier de la Lega, a été étonnamment silencieuse. Un parti qui dénonce fréquemment les cas de maltraitance et l'inefficacité du système de santé régional a choisi, cette fois, de ne pas commenter l'incident. Ce silence pourrait être interprété comme une forme de protection entre collègues, un "chien qui ne mord pas un chien", au détriment de la transparence et de l'intégrité du système de santé publique.

L'affaire soulève des questions fondamentales sur la gestion des ressources sanitaires publiques, l'accès équitable aux soins médicaux et la responsabilité des professionnels et des institutions pour garantir une utilisation appropriée des structures hospitalières.

Il est essentiel qu'une enquête approfondie soit menée pour clarifier les faits et pour s'assurer que la santé des citoyens soit toujours mise en priorité, sans conflits d'intérêts ni abus de pouvoir.

piero.minuzzo@gmail.com

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