L'Italia sta attraversando uno dei momenti più imbarazzanti e drammatici della sua storia recente. La decisione del governo di centro-destra di mettere a disposizione un aereo di Stato per trasportare un criminale come Almasri, un individuo condannato per stupri e omicidi, è l'ennesima prova della totale incoerenza, della mancanza di valori e del disprezzo per i diritti umani che caratterizzano questo esecutivo.
Questo governo, che si vanta di essere il paladino della sicurezza dello Stato, ha scelto di favorire chi ha commesso crimini orribili, mentre le sue politiche nei confronti dei migranti, in particolare quelli che fuggono da guerre e torture, sono degne di un regime autoritario. Almasri, un uomo che ha scelto di sfruttare e uccidere, riceve un trattamento da VIP, mentre milioni di persone che si trovano in condizioni di disperazione e sofferenza vengono abbandonati a se stessi, lasciati morire in mare, senza nemmeno un gesto di compassione.
Il paradosso che stiamo vivendo è devastante: un aereo di Stato per un criminale, ma nessuna nave pronta ad accogliere chi sta cercando di salvarsi da conflitti sanguinosi e da regimi tirannici. Mentre l'Europa e l'Italia si chiudono sempre più a chi cerca scampo dalla morte, il governo italiano continua ad abbracciare politiche di esclusione e disinteresse. Le parole sulla "sicurezza" e sulla "difesa dei confini" risultano vuote di significato quando si traducono in azioni che vanno contro ogni principio di umanità, di solidarietà e di giustizia.
Dobbiamo anche interrogarci sul silenzio che circonda le scelte del governo. La stessa politica che considera accettabile l'utilizzo delle risorse pubbliche per il trasporto di un individuo condannato per crimini di tale gravità, è la stessa che condanna a morte in mare centinaia di migliaia di esseri umani. Non solo il governo italiano non ha alcun scrupolo nell’ignorare la sofferenza di chi fugge dalla guerra, ma addirittura ignora l’importanza di aiutare quei popoli che cercano disperatamente una vita migliore. Le politiche di chiusura delle porte, la creazione di muri fisici e ideologici, sono un affronto non solo per chi fugge da situazioni insostenibili, ma anche per la nostra stessa dignità nazionale.
Questa vergogna non può essere ignorata. Il commercio di esseri umani gestito da Almasri, che ha arricchito se stesso sulla pelle di uomini, donne e bambini che hanno cercato rifugio in Europa, rappresenta la punta dell'iceberg di un sistema che si sta corrodendo dall’interno. E ora, in un atto che rasenta il grottesco, ci aspettiamo che i leader del governo, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, candidino Almasri al Premio Nobel per i Diritti Umani, come se l'orrore delle sue azioni potesse essere premiato. Al massimo, Almasri meriterebbe una lunga pena in carcere, per scontare i suoi crimini e restituire alla società ciò che ha tolto con la sua violenza. Ma questo, evidentemente, è troppo chiedere per un governo che continua a farsi paladino di valori che non solo non applica, ma che calpesta quotidianamente.
Anche il 'sottosegretario per la comunicazione' del gverno Meloni, Bruno Vespa, un altro protagonista della nostra triste realtà, sembra voler suggerire che i suoi meriti giornalistici siano così straordinari da meritare un Premio Pulitzer. Il suo ruolo nel contribuire alla disinformazione e nella manipolazione della realtà è ormai sotto gli occhi di tutti, eppure il governo non esita a premiarlo, come se fosse un esempio di onestà e integrità. Vesoa spieghi cosa intendeva dire con “In tutti gli Stati del mondo si fanno cose sporchissime per difendere la Nazione”.
Un altro caso emblematico di come la politica italiana sia ormai dominata da un sistema che premia l’opportunismo, la falsità e la corruzione, mentre ignora chi lavora ogni giorno per la verità, la giustizia e la dignità delle persone.
L'Italia sta mostrando il suo lato peggiore. Il nostro Paese, che ha una lunga tradizione di solidarietà e accoglienza, sta lentamente perdendo i suoi valori fondanti. Non possiamo permettere che questa deriva continui. Non possiamo continuare ad accettare passivamente un governo che si sta avvicinando sempre più a un modello di politiche xenofobe, insensibili e disumanizzanti. È ora di dire basta, di alzare la voce e di chiedere conto a chi governa.
Il governo italiano ha il dovere di smettere di usare la sofferenza degli altri come merce di scambio. Deve smettere di trattare le vite dei migranti come fossero numeri su una lista, e deve smettere di premiare chi, come Almasri, ha fatto della sofferenza e della morte altrui un business. La politica del governo Meloni-Salvini deve cambiare, e deve farlo ora. È ora di ritornare a un'Italia che si faccia carico della sofferenza del prossimo, che difenda i diritti di tutti, e che non ceda alla tentazione di barattare la dignità umana con il potere e gli interessi politici. Non possiamo permettere che il nostro Paese diventi un luogo dove la sicurezza e i diritti vengono calpestati, e dove la vita degli esseri umani viene mercificata in nome di un interesse politico che non ha nulla a che fare con il rispetto e la giustizia. La dignità umana non ha prezzo, e noi non smetteremo di lottare per difenderla.
E mentre il fascimo avanza l'opposizione si parla adosso.
Les valdôtains doivent méditer
Il fascimo avanza
L'Italie traverse l'un des moments les plus embarrassants et dramatiques de son histoire récente. La décision du gouvernement de droite de mettre un avion d'État à disposition pour transporter un criminel tel qu'Almasri, un individu condamné pour viols et meurtres, est la énième preuve de l'incohérence totale, du manque de valeurs et du mépris des droits de l'homme qui caractérisent cet exécutif.
Ce gouvernement, qui se vante d'être le champion de la sécurité de l'État, a choisi de favoriser ceux qui ont commis des crimes horribles, tandis que ses politiques envers les migrants, en particulier ceux qui fuient les guerres et la torture, sont dignes d'un régime autoritaire. Almasri, un homme qui a choisi d'exploiter et de tuer, reçoit un traitement de VIP, tandis que des millions de personnes se trouvant dans des conditions de désespoir et de souffrance sont abandonnées à elles-mêmes, laissées à mourir en mer, sans même un geste de compassion.
Le paradoxe que nous vivons est dévastateur : un avion d'État pour un criminel, mais aucun navire prêt à accueillir ceux qui tentent de se sauver de conflits sanglants et de régimes tyranniques. Alors que l'Europe et l'Italie ferment de plus en plus leurs portes à ceux qui cherchent à échapper à la mort, le gouvernement italien continue d'adopter des politiques d'exclusion et d'indifférence. Les discours sur la « sécurité » et la « défense des frontières » sont vides de sens lorsqu'ils se traduisent par des actions allant à l'encontre de tout principe d'humanité, de solidarité et de justice.
Nous devons également nous interroger sur le silence qui entoure les choix du gouvernement. La même politique qui considère acceptable l'utilisation des ressources publiques pour transporter un individu condamné pour des crimes de cette gravité, est la même qui condamne à mort en mer des centaines de milliers d'êtres humains. Non seulement le gouvernement italien n'a aucun scrupule à ignorer la souffrance de ceux qui fuient la guerre, mais il ignore même l'importance d'aider ces peuples qui cherchent désespérément une vie meilleure. Les politiques de fermeture des portes, la création de murs physiques et idéologiques, sont une offense non seulement pour ceux qui fuient des situations insoutenables, mais aussi pour notre propre dignité nationale.
Cette honte ne peut être ignorée. Le commerce d'êtres humains géré par Almasri, qui s'est enrichi sur le dos des hommes, des femmes et des enfants cherchant refuge en Europe, représente le sommet de l'iceberg d'un système qui se ronge de l'intérieur. Et maintenant, dans un acte qui frôle le grotesque, nous nous attendons à ce que les dirigeants du gouvernement, Giorgia Meloni et Matteo Salvini, proposent Almasri pour le Prix Nobel de la Paix, comme si l'horreur de ses actions pouvait être récompensée. Au mieux, Almasri mériterait une longue peine de prison, pour purger ses crimes et restituer à la société ce qu'il a pris par sa violence. Mais cela, apparemment, est trop demander à un gouvernement qui continue de se faire le champion de valeurs qu'il n'applique pas, mais qu'il piétine quotidiennement.
Même le « sous-secrétaire à la communication » du gouvernement Meloni, Bruno Vespa, un autre protagoniste de notre triste réalité, semble vouloir suggérer que ses mérites journalistiques sont si extraordinaires qu'ils mériteraient un Prix Pulitzer. Son rôle dans la désinformation et la manipulation de la réalité est désormais évident pour tous, et pourtant, le gouvernement n'hésite pas à le récompenser, comme s'il était un exemple d'honnêteté et d'intégrité. Vespa devrait expliquer ce qu'il entendait dire par « Dans tous les États du monde, on fait des choses très sales pour défendre la Nation ».
Un autre cas emblématique de la manière dont la politique italienne est désormais dominée par un système qui récompense l'opportunisme, le mensonge et la corruption, tout en ignorant ceux qui luttent chaque jour pour la vérité, la justice et la dignité des personnes.
L'Italie montre son pire visage. Notre pays, qui a une longue tradition de solidarité et d'accueil, est en train de perdre lentement ses valeurs fondamentales. Nous ne pouvons pas permettre que cette dérive continue. Nous ne pouvons pas continuer à accepter passivement un gouvernement qui se rapproche de plus en plus d'un modèle de politiques xénophobes, insensibles et déshumanisantes. Il est temps de dire stop, de lever la voix et de demander des comptes à ceux qui gouvernent.
Le gouvernement italien a le devoir de cesser d'utiliser la souffrance des autres comme monnaie d'échange. Il doit cesser de traiter les vies des migrants comme des numéros sur une liste et il doit cesser de récompenser ceux qui, comme Almasri, ont fait de la souffrance et de la mort d'autrui un business. La politique du gouvernement Meloni-Salvini doit changer, et cela doit être fait maintenant. Il est temps de revenir à une Italie qui prend en charge la souffrance du prochain, qui défend les droits de tous, et qui ne cède pas à la tentation d'échanger la dignité humaine contre le pouvoir et les intérêts politiques. Nous ne pouvons pas permettre que notre pays devienne un lieu où la sécurité et les droits sont piétinés, et où la vie des êtres humains est marchandée au nom d'un intérêt politique qui n'a rien à voir avec le respect et la justice. La dignité humaine n'a pas de prix, et nous ne cesserons de lutter pour la défendre.
Et pendant que le fascisme avance, l'opposition se parle par-dessus.
Les valdôtains doivent méditer.