/ CRONACA

CRONACA | 01 febbraio 2025, 11:59

Liste d'attesa in stallo continua la sofferenza di milioni di pazienti

Sei mesi di ritardi e solo un decreto attuativo approvato

Liste d'attesa in stallo continua la sofferenza di milioni di pazienti

La Fondazione GIMBE ha espresso grave preoccupazione per i ritardi nell'adozione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024, convertito dalla L. 107/2024, in merito alle liste d'attesa, una delle problematiche più urgenti per il sistema sanitario italiano. Nonostante le dichiarazioni ufficiali che evidenziano progressi, l’analisi indipendente della Fondazione dipinge una realtà ben diversa.

Il tema delle liste d'attesa è stato richiamato anche dal Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, sottolineando come, oltre a implicazioni sanitarie, le lunghe attese abbiano forti ricadute sociali ed economiche. Le lunghe attese per esami che potrebbero salvare la vita e il fatto che molti cittadini rinunciano a cure e medicinali per mancanza di mezzi sono fattori che continuano a compromettere l’efficacia del sistema sanitario.

A sei mesi dalla conversione in legge del DL sulle liste d'attesa, la situazione è stagnante, con solo un decreto attuativo approvato su sei previsti. Questo ritardo del Governo Meloni-Salvini sta paralizzando l'attuazione delle misure e rimandando soluzioni fondamentali per milioni di pazienti. «Per questo motivo – ha dichiarato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – abbiamo condotto un’analisi indipendente sullo stato di avanzamento della legge, con l’obiettivo di identificarne le criticità di attuazione e informare in maniera costruttiva il dibattito pubblico e politico. Questo per evitare aspettative irrealistiche e tracciare un confine netto tra realtà e propaganda».

Il DL sulle liste d’attesa prevede almeno sei decreti attuativi, ma secondo l’analisi della Fondazione, i ritardi sono più che evidenti. In una precedente audizione alla 10a Commissione Affari sociali in Senato, la GIMBE aveva già espresso dubbi sull'elevato numero di decreti, suggerendo che potessero rallentare ulteriormente l’attuazione delle misure urgenti. «La storia parlamentare – ha aggiunto Cartabellotta – insegna che dei decreti attuativi spesso si perdono le tracce nei passaggi tra valutazioni tecniche, attriti politici e iter burocratici tra Camere e Ministeri, rendendo di fatto impossibile applicare le misure previste».

Al 29 gennaio 2025, solo un decreto attuativo è stato approvato, mentre tre dei restanti sono scaduti, alcuni da mesi, senza alcuna scadenza fissata per gli altri due. Questo scenario disastroso rende incerta la tempistica e l'efficacia delle misure destinate a risolvere una delle emergenze più gravi per i cittadini italiani.

pyred

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore