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TRADIZIONI E CULTURA MONDO RURALE | 30 gennaio 2025, 10:56

Pioggia e tradizione: La Fiera di Sant'Orso 1025 resiste e incanta la Valle d'Aosta

Un appuntamento che, nonostante le difficoltà, riesce sempre a rinnovarsi e a mantenere intatto il suo fascino, testimoniando l’importanza della cultura e del lavoro manuale, in una regione che sa come coniugare la tradizione con il futuro

Foto Centro Operativo Misto

Foto Centro Operativo Misto

La Fiera di Sant'Orso, la più antica e celebre manifestazione della Valle d'Aosta, ha aperto oggi i battenti con una cerimonia inaugurale che ha visto la partecipazione delle autorità regionali e la benedizione del Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovgnana. Nonostante il maltempo che ha accompagnato l’inizio della manifestazione, con una pioggia battente che ha contraddistinto la mattinata, la fiera ha mantenuto il suo fascino e la sua storicità, richiamando migliaia di visitatori e artigiani.

Testolin in viita al Centro Operativo Misto

Tradizionalmente, da 1025 anni, celebrata il 30 e 31 gennaio, la Fiera di Sant'Orso rappresenta un momento di grande importanza per la comunità valdostana, non solo per il suo valore culturale e storico, ma anche per il ruolo che riveste come punto di incontro per artigiani, produttori locali e turisti. La manifestazione è un omaggio a Sant'Orso, patrono degli artigiani, e celebra la maestria manuale e la tradizione artigiana che da secoli caratterizzano la Valle d'Aosta.

Luigi Bertschy vice presidente della Giunta in visita al Com

Mons. Franco Lovgnana, che ha presieduto, alla Porta Pretoria, la tradizionale benedizione degli artigiani e delle loro opere, ha sottolineato l'importanza di questo evento come simbolo di comunità, tradizione e fede. La benedizione ha avuto luogo davanti a una folla di artigiani e curiosi, tutti con il volto un po' bagnato dalla pioggia, ma animati dallo spirito festoso che da sempre accompagna la Fiera di Sant'Orso.

L’edizione di quest’anno si presenta come una vetrina ancora più ricca, con un migliaio di bancarelle che espongono prodotti artigianali tipici della Valle, dalle sculture in legno ai tessuti, dai lavori in ferro battuto ai prodotti enogastronomici. Nonostante le condizioni meteo avverse, la fiera ha mantenuto il suo fascino, attirando visitatori da tutta la regione e anche da fuori Valle, che non hanno voluto perdere l’occasione di immergersi in un’esperienza unica che unisce tradizione, artigianato e cultura.

A destra Roberto Sapia, pres. Chambre

La pioggia, che inizialmente sembrava voler minare l’atmosfera, è stata accolta con il consueto spirito resiliente che contraddistingue la popolazione valdostana. Gli stand sono stati comunque affollati e il calore umano, unito alla bellezza delle opere esposte, ha reso l’edizione di quest’anno della Fiera di Sant'Orso indimenticabile, anche sotto un cielo grigio e tempestoso.

Il significato della Fiera di Sant'Orso, che si tramanda ormai da secoli, va oltre la semplice esposizione di prodotti artigianali: è un’occasione per celebrare l’identità della Valle d'Aosta, il legame profondo con le tradizioni, ma anche l’impegno degli artigiani che ogni giorno, con le loro mani, portano avanti una professione che affonda le radici in un passato lontano.

el.ip.

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