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ATTUALITÀ ECONOMIA | 25 gennaio 2025, 11:49

Crescita delle comunità energetiche rinnovabili: Un modello di sostenibilità per le valli del Canavese e la Valle d'Aosta

La CER solidale, infatti, non solo promuove la produzione di energia rinnovabile, ma si propone anche di contrastare la povertà energetica, un problema che riguarda molte famiglie nelle zone montane

Marco Bonatto Marchello e la Consigliera regionale Chiara Minelli

Marco Bonatto Marchello e la Consigliera regionale Chiara Minelli

Crescono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nel Canavese e l’attenzione si rivolge anche alla Valle d’Aosta, dove si guarda con interesse all’esperienza in corso ai confini tra Piemonte e la nostra regione. Venerdì 24 gennaio, il Sindaco di Frassinetto e Presidente dell’Unione Montana Valli Orco e Soana, Marco Bonatto Marchello, è stato invitato ad Aosta da Rete Civica e Europa Verde per condividere le azioni in corso in alcuni Comuni del Canavese per promuovere la transizione energetica, in particolare nel contesto delle CER.

Queste realtà stanno crescendo rapidamente, rispondendo a una crescente domanda di energia pulita, ma anche come strumento per affrontare la povertà energetica, in particolare nelle aree più periferiche e montane.

L’ultimo passo di questo processo è la costituzione, lo scorso 20 dicembre, della Fondazione Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale FERVORES, che prende il nome dall’acronimo di "Fondazione energia rinnovabile Valli Orco e Soana". Un’iniziativa che riunisce una rete di 28 soci pubblici e 13 privati, tra cui 23 Comuni, 4 Unioni Montane, imprese locali, enti del Terzo Settore e il GAL Valli del Canavese. Una vera e propria rete di collaborazione che coinvolge diversi attori locali e privati, con l’obiettivo di costruire una “multicabina”, una comunità energetica in grado di superare i confini amministrativi, puntando a una maggiore resilienza energetica in un’area che comprende ben 5 cabine primarie.

La costituzione di FERVORES rappresenta una grande opportunità anche per i Comuni valdostani, che guardano con interesse all’esperienza di un territorio simile per dimensioni e caratteristiche.

La CER solidale, infatti, non solo promuove la produzione di energia rinnovabile, ma si propone anche di contrastare la povertà energetica, un problema che riguarda molte famiglie nelle zone montane. L’esperienza è quindi un esempio pratico di come le piccole comunità possano unirsi per diventare più autonome dal punto di vista energetico, contribuendo contemporaneamente a migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.

Durante l'incontro, sono stati discussi anche gli aspetti concreti di come i Comuni e le aziende locali possano entrare a far parte di queste iniziative, a partire dalla partecipazione alla Fondazione FERVORES, che ha scelto la forma organizzativa della “Fondazione di partecipazione”, per garantire la massima inclusività e condivisione del progetto. Il ruolo delle istituzioni, sia a livello regionale che locale, è stato sottolineato da Chiara Minelli, consigliera regionale di Pcp, che ha evidenziato le potenzialità della Valle d’Aosta per lo sviluppo del fotovoltaico e come le CER possano essere uno strumento fondamentale per l’incremento della produzione di energia pulita.

Un aspetto importante è la cooperazione tra pubblico e privato, che permette di realizzare progetti energetici senza oneri diretti per i Comuni e i cittadini. Questo approccio, infatti, permette di realizzare impianti che producono energia rinnovabile per i territori, favorendo una gestione condivisa e sostenibile delle risorse energetiche. Il progetto FERVORES si propone di diventare un modello anche per altre realtà montane, che possono trarre vantaggio da un sistema che promuove la sostenibilità energetica e al contempo favorisce la coesione sociale.

La collaborazione tra le amministrazioni locali e le imprese è stata fondamentale per il successo di questa iniziativa e la partecipazione attiva delle comunità è un elemento centrale per il buon esito delle CER. A questo proposito, diversi amministratori locali e rappresentanti di associazioni e Diocesi hanno partecipato all’incontro, portando la loro esperienza e il loro interesse verso un futuro sempre più rinnovabile e sostenibile per le vallate del Canavese e della Valle d’Aosta.

L’incontro di Aosta, in definitiva, ha sottolineato come la transizione energetica non sia solo una necessità ambientale, ma anche una straordinaria occasione di crescita per i piccoli Comuni e per le comunità che, unendosi, possono trovare soluzioni concrete e accessibili per affrontare la sfida della sostenibilità energetica.

red/cro

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